Sembrava che fossi in uno stato di nulla. Non riuscivo a muovermi, nonostante quando lo volessi. Continuavo a cercare di muovermi per far sapere a qualcuno che ero viva e che respiravo. Ero persa nella mia stessa testa e non sapevo come uscirne.
All'improvviso mi ricordai tutto. La macchina che mi sbatteva sopra, la sensazione di volare in aria prima di colpire il terreno con un tonfo. Avevo sentito tutte le ossa rompersi. Potevo anche vedere i fari venire verso di me e il suono che avevo fatto quando c'era stato l'impatto. Lo stridio degli pneumatici e le urla di chi cercava di tenermi sveglia. Qualcosa era riuscito ad attutire la mia caduta e immaginavo che, qualsiasi cosa fosse stata, mi aveva salvato la vita.
Mi ero già sentita così prima. Una volta, quando avevo avuto l'incidente con mio padre. Sembrava che stessi per lasciarmi andare e morire. Potevo quasi immaginare gli angeli sopra di me che venivano a prendermi. Ma avevo combattuto una battaglia e avrei combattuto ancora.
Anche se ero completamente sola in questo mondo, senza i miei genitori, senza Ashton. Ma avrei maledettamente combattuto. Per me stessa.
Non avevo bisogno di nessuno ed era ora di capirlo. Mi comportavo come se non avessi paura di niente, come se fossi una persona completamente indipendente, ma chi volevo prendere in giro? Dicevamo tutti di essere come speravamo, ma questo non cambiava niente.
Ad un certo punto, avrei avuto bisogno dei miei genitori, ma loro non ci sarebbero stati, quindi tutto quello che mi rimaneva era l'unica persona che amavo, Ashton.
Avevo spinto su di lui tutti i miei sentimenti e i miei problemi e l'avevo soffocato e spinto via. Anche se mi aveva tradito, avevo anche io della colpa.
Se sarei sopravvissuta, e sapevo che c'è l'avrei fatta, avrei saputo che la vita era troppo corta per preoccuparsi di ragazzi e scuola. Un piccolo problema non poteva distruggermi, ma ti faceva diventare la persona che eri.
..
Potevo sentire delle voci intorno a me mentre riprendevo conoscenza. Mi concentrai per aprire gli occhi, combattendo con il sonno. Mi guardai intorno nella stanza, ma non riuscì a muovermi per colpa del gigante dai capelli viola accoccolato a me. Non che volessi muovermi, considerando il dolore che mi attraversava il corpo.
"Michael, mi stai facendo male." Sussurrai, spostando i suoi capelli luminosi via dal mio viso. Ero legata a varie tubi, vedevo solo luci abbaglianti e sentivo il rumore stabile del battito del mio cuore. Avevo mal di testa e il gesso al braccio era pesante.
"Mi dispiace così tanto." Singhiozzò Michael contro la mia spalla.
"Michael, non è stata colpa tua." Dissi, gemendo per il dolore alla testa.
"Si invece! Se non ti avessimo fatto quello stupido scherzo, tu non saresti stata investita!"
"Shh, non urlare, ti prego. Che cosa intendi?" Chiesi, asciugandogli le lacrime con il pollice.
"Ashton vole-voleva vedere se ti f-fidavi di lui, quindi a-abbiamo deciso di far finta che ti stava... tradendo." Disse con voce piena di senso di colpa. Ero stata investita da una macchina perché Ashton era un idiota?
"Era tutto uno stupido scherzo?" Chiesi, stupita dalla loro stupidità.
"Si e lui sta davvero impazzendo p-perché è colpa sua." Singhiozzò.
"Dov'è?" Chiesi.
"Nella camera di Calum."
"Calum?"
"Ti ha tirato via dalla macchina. Non ricordi?"
"Ricordo qualcuno, ma non sapevo che era lui. Sta bene?"
"Si, solo qualche livido."
"Grazie a Dio."
La dottoressa entrò nella stanza mentre Michael si metteva più comodo. Allungò una gamba oltre il mio corpo ed io sistemai le mie tra le sue. Mi assicurai di mettere la gamba dolorante in una posizione che lui non avrebbe potuto colpire mentre dormiva. Nascose il viso contro il mio collo ed io gemetti per il dolore che eruppe nel mio corpo. Mi sistemai un po' fino a non sentire più dolore e girai la testa verso la dottoressa.
"Fidanzato?" Chiese.
"Migliore amico." Risposi, passando la mano libera tra i suoi capelli.
Lei ridacchiò. "Hai un gruppo davvero forte con te. Il ragazzo con la massa di ricci si è messo ad urlare perché non volevo farlo entrare. Quello con il ciuffo ha dovuto trascinarlo letteralmente via."
"E' proprio da lui. Sta bene?"
"Si, nessuno si è fatto male. Come puoi vedere,tu hai un braccio rotto e anche una gamba, probabilmente soffrirai di emicrania per le prossime due settimane. Starai bene presto."
"Grazie."
"Sei stata molto fortunata ad avere qualcuno che ti ha tirato dietro, altrimenti non saresti stata qui oggi."
"Se non fosse stato per loro non sarei in questa situazione adesso." Mormorai. Sentì Michael russare.
"Penso di aver sentito il ragazzo con i ricci nel corridoio, vuoi che lo chiami?"
"Si, grazie, sarebbe fantastico." Risposi subito. All'improvviso mi venne in mente un'idea fantastica mentre lei andava verso la porta.
"Aspetti!"
"Si?"
"Può farmi un favore?"
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Feeling This | Ashton Irwin (traduzione italiana)
FanficDue disadattati che creano un legame grazie all'unica cosa che li ha portati insieme: l'amore che hanno l'uno per l'altra. Questa storia è una traduzione, l'orginale è di michkale. Tutti i diritti e i meriti sono riservati a lei.