seven - lunch

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Era finalmente arrivata la fine della settimana ed ero riusciva con successo ad evitare la maggior parte dei ragazzi popolari e anche a non fare nuovi amici.

Era difficile per me incontrare qualcuno perché durante il pranzo andavo a fare giri con lo skate. Era il modo migliore per allontanarmi da tutti quelli che mi avrebbero preso in giro. Probabilmente sarei finita con il litigare e l'essere sospesa, quindi era meglio tenere le distanze.

Però oggi avevo saltato la colazione e stavo morendo di fame. Entrai nella grande caffetteria, aspettando in fila le mie patatine fritte. Osservai la folla per cercare Luke o Calum, perché sarebbe stato incredibilmente imbarazzante stare seduta sola, ma non riuscì a vederli. Iniziai a sentirmi nervosa quando notai una testa di capelli blu e neri che si faceva strada attraverso la folla.

Mi girai per urlare, "Michael!". Lui si fermò subito, girando la testa in varie direzioni cercando di capire da dove venisse la mia voce. Mossi un braccio in aria per cercare di farmi notare e, per mia fortuna, fu così. Un grande sorriso si aprì sul suo viso e venne verso di me.

"Ciao, Zo." Disse.

Alzai gli occhi al cielo. "E' Zoe."

Lui arricciò il naso in un modo adorabile. "Non ti piacciono i soprannomi?"

"Non particolarmente." Risposi.

"Fantastico, Zo." Disse con un sorriso.

"Mi pento di averti chiamato." Risposi, girandomi per dargli le spalle.

"Sono sicuro che non sia vero." Mi sussurrò all'orecchio.

"Ma lo è." Risposi e gli diedi una gomitata nello stomaco, facendolo piegare con un finto e drammatico dolore.

"Awe, Zoe, mi dispiace se ti ho offeso." Disse con il suo solito sorriso idiota, sollevando le mani davanti a se.

"No, non ti dispiace." Mormorai, scuotendo la testa.

"No, è vero. Ma lascia che mi faccia perdonare. Siediti con noi." Indicò un tavolo verso il retro.

"Okay." Mormorai, afferrando le mie patatine fritte dal bancone e seguendolo.

"Hey, guardate chi ho trovato!" Urlò Michael ai suoi amici. Riconobbi subito Luke con la faccia dentro un libro, e Calum che aveva il naso dentro lo schermo del suo telefono. Calum sollevò una mano, facendomi segno di sedermi accanto a lui.

Michael si mise a sedere di fianco ad una faccia sconosciuta e iniziò a presentarmi al gruppo.

"Okay, lei è Zoe." Disse, indicandomi. Calum mi posò un braccio sulla spalla per darmi un mezzo abbraccio. "Fatela sentire la benvenuta." Io rivolsi un saluto timido agli altri. Nessuno stava prestando molta attenzione.

Calum iniziò ad indicare delle facce. "Lei è Ellie." Disse indicando una ragazza che era nascosta dietro il libro 'Colpa delle stelle'. Aveva corti capelli marroni e occhi che sembravano dello stesso colore. Indossava un paio di occhiali ed una maglietta di Harry Potter. Nerd.

"Bel libro." Dissi.

Lei sembrò scioccata che qualcuno le stesse parlando e ci mise un po' a capire chi era stato. "L'hai letto?" Sbuffò.

"La colpa, caro Bruto, non è nelle nostre stelle, ma in noi stessi se siamo schiavi." Dissi, sollevando un sopracciglio. Il resto del gruppo si aprì in una serie di 'oooh' alla mia risposta.

Lei sorrise con orgoglio e annuì. "Mi piaci." Fu tutto quello che disse prima di tornare a concentrarsi sul libro. Che potevo dire, segretamente ero anche io una nerd.

Calum passò alla ragazza successiva, che si chiamava Nic. Aveva lunghi capelli biondi sistemati in dei ricci perfetta, ma che erano nascosti sotto un beanie viola. Aveva delle lentiggini e sbatteva le sopracciglia troppo spesso. Era presa da una conversazione con Michael, sollevando le mani in aria per spiegare il suo punto di vista su qualcosa di stupido. Mi rivolse un piccolo saluto prima di continuare.

"E in fine, la più importante, io sono Jamie." Disse l'ultima ragazza del gruppo. Ero scioccata dalla sua bellezza, qualcosa di cui lei doveva essere molto cosciente. I suoi capelli biondo fragola le stavano alla perfezione. Potevo dire che non indossava trucco, perché non ne aveva bisogno e gli occhi verdi le brillavano sul viso.

"Jamie, che stronza." Urlò Luke. Jamie si coprì la bocca con una mano, fingendo di essere ferita dalle sue parole. Ridacchiò, dando uno schiaffo sul braccio di Luke. Poi si girò dall'altra parte, ma notai che gli occhi di Luke rimasero più a lungo su di lei e che si mordicchiò il piercing al labbro.

Poi si girò, notando il mio sguardo e arrossendo. Io sollevai un sopracciglio, ma lui mormorò 'dopo'. Annuì e tornai a concentrarmi su Calum.

Forse sarei stata bene con loro. A nessuno sembrava importare che fossi un po' fuori luogo. Nessuno mi fissò le cicatrici o i piercing che avevo sul viso. Sembravano tutti diversi, ma in qualche modo uniti. Forse io potevo essere l'ultimo pezzo del puzzle nel loro vasto gruppo.

Calum mi picchiettò una spalla. "Zoe, verrai questa sera alla festa a casa di Michael?" Mi chiese. Una festa, dove si beveva. Alcohol. Liquore.

"Umm, sai, non sono una tipa da festa..."

"Dovresti venire!" Urlò Jamie.

"Non lo so... non mi piacciono le feste. Tutte quelle persone ubriache in un solo posto. E' troppo per me da gestire.

"Ci sarà Ashton..." Disse Michael ed io cercai di rimanere calma, ma sentì le guance prendere un colore più rosato. Perché diavolo stavo arrossendo? Era Ashton... la persona più irritante della terra. La persona che non mi piaceva. Ma perché stavo arrossendo per lui?

"Questo è solo un altro motivo per cui non venire." Dissi.

"Andiamo, vieni solo per un po'. Ti prego?" Si lamentò Michael, guardandomi con occhi da cucciolo. Ed io avevo un debole per quegli occhi.

"Va bene, penso di poter venire per un po'." Dissi e loro esultarono. Cercai di nascondere il mio sorriso dietro le mani. Il resto del gruppo si divise in conversazioni a caso mentre io cercavo di convincermi che ci sarei andata per i miei nuovi amici e non per il ragazzo dagli occhi color nocciola.

Feeling This | Ashton Irwin (traduzione italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora