Prologo.

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«Saranno qui a momenti» decretò Chloe, iniziò a raccogliere i propri capelli rossi in una treccia per scacciar via il nervosismo. Gli occhi scuri colmi di terrore.

Mark sbuffò sonoramente, portando Rachel a rotear gli occhi. «Chloe, stai ripetendo questa frase da ore. Smettila, ti prego» le ordinò il ragazzo, picchiettando le dita sul tavolo di legno attorno al quale si erano riuniti i prescelti.

Così li chiamavano: erano i più forti, i più abili, i più intelligenti.

Rachel invece pensava che nessuno di quegli aggettivi le donasse realmente. «Sta solo dicendo la verità, Mark» controbattè, le sue iridi del color del ghiaccio lo scrutarono con attenzione «Dobbiamo essere pronti a ciò che accadrà.»

«Verremo rapiti, ecco cosa accadrà» sputò fuori Maya, le braccia conserte e i riccioli scuri sparsi per il viso «Ci rapiranno e ci assegneranno alla nostra fazione.»

Jason si passò una mano tra i capelli biondi. «Sembra facile così» borbottò, lo sguardo basso «Insomma, voi non avete paura di essere assegnati ad una delle due fazioni?»

«Io ho solo paura di capitare con Rachel» rispose Mark, alzò le spalle e guardò la sottoscritta con un sorrisetto alquanto fastidioso.

La giovane dai corti capelli corvini strinse i pugni. «La cosa è ricambiata, sappilo. Ma non proverei paura, no: perché dovrei averne? Insomma, se mai dovessi attaccarmi riuscirei a batterti in meno di un secondo. È più un...giramento di stomaco continuo. La tua presenza mi fa stare dannatamente male.»

Chloe rise lievemente, e quel suono angelico riuscì a sollevare l'umore di Rachel, che la guardò con aria sognante.

Maya aggrottò la fronte. «Vi odierete sempre così tanto voi due?»

Il castano annuì deciso, prima di concentrarsi sul suono dei suoi polpastrelli a contatto con la superficie lignea.

Jason iniziò nuovamente a parlare con la sua voce calma e sottile. «Io ho paura, sul serio. Sono terrorizzato. Oscurità o Luce? Cosa si trova dietro questi nomi?»

«Guerra» rivelò Chloe «Una guerra che si protrae da anni, ormai. Servono nuovi soldati, ed è per questo che siamo qui.»

Un boato di passi si diffuse per la stanza, un miscuglio di voci roche sempre più forte.

Chloe sussultò leggermente, Rachel, di fronte a lei, prese dolcemente la mano della rossa tra la sua. «Non importa cosa accadrà» la rassicurò «Staremo sempre insieme.»

«Sei la migliore amica che abbia mai avuto» replicò l'altra, le lacrime agli occhi.

Se fossero state divise, come avrebbe mai potuto dimenticarla? Stare lontano da lei? Le doleva il cuore.

Rachel deglutì, si voltò verso gli altri. «Sopravvivete per me» disse con tono forte, poi guardò Mark fisso negli occhi «Tu no, puoi anche morire.»

Il ragazzo le sorrise. «Grazie mille, sul serio.»

E quando la porta della stanza si aprì di scatto, il loro primo istinto fu di fuggire il più lontano possibile.

Ma non avevano altra scelta.

Era il loro destino.

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