«Stai bene?»
Avrebbe tanto voluto rispondergli di sì, che non aveva paura, che l'ansia non la stava sopraffacendo ad ogni respiro, ma non voleva mentirgli. Mark era l'unica persona con la quale poteva essere realmente sé stessa, e sopprimere le sue emozioni in quel momento non sarebbe stato d'aiuto. Avrebbe peggiorato la situazione, lo sapeva.
Le tremavano le ginocchia, nonostante la sua dura corazza che ostinava a mostrare. Era più fragile di quanto pensasse.
Si guardò allo specchio, si sistemò la lunga maglia nera e aderente che le era stato imposto di indossare: non si piaceva per niente. Mark si trovava alle sue spalle, le mani sulle braccia della ragazza. «Rachel?»
Il suo tono più flebile che mai.Lei sbatté un paio di volte le palpebre, senza mai spostare lo sguardo dal suo riflesso che la ritraeva con un volto triste. «Non lo so.»
«Cosa non sai?»
Si voltò verso il ragazzo per cercare rassicurazione nei suoi occhi, come aveva sempre fatto. Non era sicura che questa volta, però, potesse funzionare. «Non so se io stia bene o male, in realtà. Non sono pronta, non lo sarò mai, e temo non riuscirò a-»
«Non riuscirai a vedere Chloe e a controllare le tue emozioni» la interruppe lui. Deglutì sonoramente, la gola ormai secca. «Perchè si tratta sempre di lei, non è così?» domandò, sembrava quasi arrabbiato.
Rachel serrò i pugni. «Tu non capisci, non puoi capire!» gli urlò contro, le lacrime agli occhi. Un vuoto iniziò a divorarla, sempre di più.
Mark rimase immobile, non batté ciglio. «Provi ancora qualcosa per lei?»
La mora si poggiò una mano in fronte. «Mark, suvvia...pensi ancora a queste cose?»
«Io non-» lui sospirò, batteva nervosamente il piede sul pavimento con ritmo irregolare «Non so più a cosa pensare, ad esser sincero. Qualsiasi cosa tu faccia pensi a lei. Ti manca, terribilmente anche. Una parte di me continua a chiedersi se io abbia sbagliato in...in tutto con te. Forse avrei dovuto lasciarti andare, e io...ho ancora tempo per farlo.»
«Cosa stai cercando di dire?»
Lui abbassò il capo. «Rachel, ti amo, ed è proprio per questo che voglio che tu sia felice. E se tu non sei felice con me, allora-»
Rachel aggrottò la fronte. «Pensi che me ne andrei via da te, Mark? Pensi che ne sarei davvero capace? Non posso perderti, non ora che ho capito quanto tu sia importante per me. E credimi...sei probabilmente l'unica cosa che ho al momento.»
Mark le prese il viso tra la mani. «Tra poco andremo sul campo di battaglia, e io da questa guerra non ho assolutamente voglia di uscirne vincente senza di te.» La baciò, e sembrò che il tempo si fosse fermato.
Rachel interruppe quel dolce contatto, le guance bagnate. «Ti prego, non morire.» Lo abbracciò, e Mark annuì. La strinse forte tra la sue braccia, sperando non fosse la loro ultima volta per stare insieme.
«Te lo prometto.»
***
Il pugnale stretto nella mano destra, la mascella serrata. Tutti disposti in una linea orizzontale, le parve li stessero aspettando per anni.
«Quando diamine arrivano?» borbottò Joe, il più teso tra tutti. Rachel non riusciva nemmeno ad immaginare come avesse fatto ad essere così forte, sopprimendo il dolore per ciò che era successo al fratello. Impressionante.
Lucy si morse il labbro, sbarrò gli occhi. Aveva percepito qualcosa. «Li sento, stanno arrivando. Stanno...correndo.»
Prima che qualcun'altro potesse aggiungere altra parola, una miriade di frecce sorvolarono il campo.
«Contrattaccate! Coraggio!»
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Darkness.
FantasyDal Prologo: «Io ho paura, sul serio. Sono terrorizzato. Oscurità o Luce? Cosa si trova dietro questi nomi?» «Guerra» rivelò Chloe «Una guerra che si protrae da anni, ormai. Servono nuovi soldati, ed è per questo che siamo qui.»