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«Rachel, perché stai piangendo?»

La trovò in piedi che girovagava con nervosismo per la stanza, le mani tremanti. «Io non-» deglutì, spostò una corta ciocca di capelli dietro l'orecchio «Non riesco a farcela, non riesco a stare qui.»

Mark si chiuse la porta alle spalle. «Perchè?» le domandò con voce flebile, si sentiva impotente di fronte ad una situazione del genere.

Lei si asciugò di fretta le lacrime, che continuarono a sgorgare dai suoi occhi venati di rosso. «È come se non riuscissi a respirare, sento tutta questa pressione e- e non-» sospirò frustrata «Dio, certe volte esco completamente fuori di testa! Insomma, guardami Mark...»

Lui le si avvicinò lentamente. «Rachel» sussurrò dolcemente «Non c'è nulla che non vada in te.»

Lei alzò lo sguardo verso Mark, appena più alto di lei. «Dici sul serio?»

Lo fissò intensamente, e a Mark sembrò quasi una bambina in cerca di aiuto. I suoi occhioni azzurri posti su di lui. «Dico sul serio» rispose lui, le sue mani sul volto di lei «Ci sono io per te, Rachel. Non me ne andrò più via, non ti lascerò più come ho fatto in passato. È stato l'errore più grande che potessi mai fare.»

«Mi sei mancato.»

Il ragazzo sorrise, si chinò verso di lei. leggermente. «Anche tu» soffiò sulle labbra di Rachel, solo un centimetro separava i loro volti.

La baciò. Le cinse la vita con le sue esili braccia, la attirò a sé con forza maggiore. Rachel si distaccò appena, le sua bocca si aprì in un sorriso. «Non andartene via» abbassò lo sguardo «Ti prego.»

Il ragazzo scosse il capo, e lei poggiò la testa sul suo petto. Si lasciò cullare dal battito del suo cuore, mentre Mark continuava ad avvolgerla calorosamente. «Mai, te lo prometto.»

***
Rachel bevve quello strano succo che la cuoca le aveva servito tutto a d'un fiato. «Mh, orrendo. Ma che ci mettono in questa roba? Mi manca il cibo di casa.»

Mark rise. «Non smetti mai di lamentarti tu, vero?»

«Mi conosci» rispose la ragazza, allontanò da sé quel disgustoso intruglio. Alzò lo sguardo. «Mark, per quanto riguarda ieri-»

«So già cosa mi dirai.»

Lei si morse il labbro. «Sai come va la situazione tra me e Chloe...»

«Quale situazione? Ah, sì» fece lui «Lei che si trova nella fazione opposta e non ha la minima idea di chi tu sia.»

«Mark-»

«Aspetterò, Ray» la interruppe il ragazzo, un sorriso triste sul volto «Aspetterò tutta la vita per te...ma una vita non basta a te per dimenticarti di lei. Non guarderai mai me nel modo in cui guardi lei.»

Si alzò, gli occhi lucidi. «Sono stato un idiota a pensare che io ti potessi piacere, anche solo un po'. Da quando avevo dieci anni, dal nostro incontro, ho continuato a pensare a te senza mai fermarmi. I miei genitori mi avevano persino ordinato di metterti in pericolo, una volta. Sono scappato via di casa per giorni, nel nulla, pur di non ferirti. E tu-»

«Pensavo che tu mi odiassi!» gli urlò contro, anche lei si mise in piedi. Lo sguardo di tutti su loro due. «Avevi smesso di parlarmi e ho voltato pagina, non potevo? Non avevo il diritto di essere felice?»

Mark aggrottò le sopracciglia. «Con Chloe?» domandò con amarezza, ridacchiò «Come se lei ti avesse mai amato davvero.»

«E tu, Mark?»

Lui abbassò lo sguardo. «Non ho mai smesso di farlo.»

Rachel sussurrò un ‘cosa?’ quando il ragazzo si era già allontanato.

***
Maya si svegliò di scatto.

«Ricordi anche tu, ora?» le chiese Jason, gli occhi arrossati. Aveva per caso pianto?

La mora annuì, si mise a sedere. «Mi fa male la testa...» borbottò, poggiandosi una mano in fronte.

«Il dolore fisico passa, quello emotivo durerà ancora per un po'» la avvertì il biondo, le diede una pacca sulla spalla.

Maya sospirò, sentì i singhiozzi di Chloe provenire dal bagno. «Che ne dici? Cerchiamo di calmarla, mh?»

Il ragazzo rivolse lo sguardo al pavimento. «Non penso che si calmerà facilmente.»

«Tu come ci sei riuscito?»

Lui accennò un sorriso. «Mi son svegliato ricordando la voce di Mark e le lacrime sono immediatamente sgorgate come cascate. Ho chiuso gli occhi e mi son reso conto che c'era anche lui quando abbiamo scelto le armi. Mi ha visto, sa che sto bene. Perché dovrei preoccuparmi?»

«Le ho parlato. Ho parlato con Rachel.»
Entrambi si voltarono verso Chloe all'uscio della porta, occhiaie circondavano le sue iridi nocciola. «Le ho parlato come se fosse un'estranea. E c'era anche Mark, e lui diceva che erano in realtà erano una coppia e-» si passò le dita tra i morbidi capelli fulvi «Non capisco più nulla. So che devo vederla, devo vederla di nuovo.»

Maya assunse un'espressione confusa in volto. «Mark e Rachel...una coppia? Impossibile. Non potrebbe mai accade-»

«Mark ha una cotta per lei da secoli» la interruppe Jason, Chloe sbarrò gli occhi «Siamo come fratelli, mi racconta tutto.»

«E a te tutto ciò non provoca nulla?» gli domandò la rossa, sbuffò frustrata.

«Se è felice con lei, lo sono anche io. Semplice.» I suoi occhi erano velati dalle lacrime.

L'altra scosse il capo. «Jason, ti capisco. Sul serio. Non c'è bisogno di fingere.»

Jason si coprì il viso con le mani. «Non riesco a stargli lontano, va bene?. Ci ho provato, ma è una mancanza che mi divora. ‘Amore’ è una grossa parola, ma non potrei utilizzarne un'altra per descrivere ciò che provo per lui. Sono contento del fatto che anche lui stia finalmente provando queste sensazioni, ma-»

Chloe lo abbracciò. Lo strinse forte a sé per fargli capire che gli era vicina più che mai.

«Ritorneremo da loro, Jason. Te lo prometto.»

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