18.

27 2 9
                                    

Era accaduto così in fretta, la vista annebbiata dalle lacrime. Il cuore le sembrò fermarsi, le mani tremavano mentre accarezzava il volto della rossa, che giaceva a terra. Rachel cercò di farsi forza, nonostante la ferita profonda sull'addome. «No» sussurrò, le guance ormai bagnate da gocce salate «No, no, no...» La battaglia si era conclusa da poco, risuonavano solo alcuni pianti in quel doloroso silenzio.

La giovane dai capelli fulvi scosse il capo, aprì la bocca, dalla quale stava per uscire un rivolo di sangue, per dir qualcosa, ma era troppo debole.

La mora digrignò i denti. «Chloe, per favore...» disse, il tono di voce insolitamente acuto «Mi dispiace, mi dispiace...»

Quando la prima freccia le colpì la gamba continuò imperterrita nella sua battaglia. Sentì Mark urlare, si voltò nella sua direzione per assicurarsi che stesse bene. Le fece un cenno col capo, e lei sospirò di sollievo.

Avanzava sempre più veloce, schivando i vari fendenti. Riconobbe tra tutti Jason, che, appena la vide, abbassò lo sguardo. Si ricordava di lei, in quel momento? Si allontanò, non sfiorandola nemmeno, come se non volesse farle del male. Gliene fu tremendamente grata.

Lo vide avvicinarsi al moro, sussurrargli qualcosa di sfuggita. Mark annuì, e continuò come se non fosse accaduto nulla. Cosa avrebbe mai potuto dirgli?

Sentì improvvisamente il braccio bruciare, un taglio giaceva ormai sulla sua pelle che iniziò a sporcarsi di sangue. Tentò di non pensarci, continuò a combattere tra la massa di giovani soldati. Erano tutti terrorizzati.

Si voltò, quando sentì Mark chiamarla. Voleva avvisarla, voleva dirle che si stava dirigendo verso di lei. Che Chloe si stava dirigendo verso di lei.
Vide all'istante una chioma rossa, e il cuore perse un battito nel vederla.

«Rachel.»

I loro sguardi si incontrarono, e la mora sbarrò gli occhi. «Chloe-»

Rachel cadde in ginocchio, il torace rosso. Poggiò una mano sulla ferita, la sua faccia si contrasse in un'espressione di dolore. «Chloe! Cosa stai facendo!?»

«Sto vincendo.»

La corvina si rimise a stento in piedi. «Ma che diavolo dici?»

Chloe rivolse lo sguardo verso Mark, che cercava di mettere al tappeto un avversario. «È una lotta, diamine! Perché non capisci? Hai scelto lui, hai scelto Mark, e l'unico modo per separarvi è-»

«Sei completamente impazzita?»
Tirò un fendente nella direzione della rossa, l'altra lo schivò facilmente con una risata.

«Tieni tanto a lui, ma ti sacrificheresti per lui?»

Chloe corse tra la folla, nel tentativo di raggiungere il ragazzo. Rachel si sentì mancare il respiro.
Chiamò l'amica a gran voce nel tentativo di farle cambiare idea, di fermarla, di far qualsiasi cosa per salvare Mark.

«Uccidi me, per favore!» urlò infine, quando vide Chloe e il compagno a pochi metri di distanza.
Il moro rimase sbigottito dalla frase della ragazza. «Rachel, ma che-»

«Mark! Attento!»
La rossa impugnò fermamente la spada, pronta a trafiggere il giovane.
Era sul punto di ucciderlo, la lama stava per sfiorarlo quando all'improvviso tutta la forza che aveva in corpo sparì.

Rachel era di fronte a lei, il pugnale nel suo addome.

Chloe sorrise. «Lo hai-» inalò profondamente, bisognosa d'aria «Lo hai salvato.»

Chiuse gli occhi, e Rachel le poggiò la sua testa sul petto. Il battito diminuì sempre di più, finché cessò.

«Rachel, dobbiamo andare...»

«Non voglio che lei rimanga sola, non voglio che lei-»

Mark le afferrò da dietro le braccia, la portò a sè. «Rachel, dobbiamo andar via. Abbiamo vinto.»

Lei cercò di dimenarsi, ma il dolore fisico che provava al momento glielo impediva. «Non posso, non posso, io-»

Il compagno la tenne stretta tra le braccia. «Dobbiamo andare. Rachel, sei ferita e...non ha più senso rimanere qui.»

Rachel continuò a singhiozzare anche quando si diressero verso la loro fazione. Mark la sostenne con forza per non farla cadere.

Lei tremava, continuando ad urlare il nome della ragazza che aveva ormai perso la vita.

***
«Perchè sei ancora qui, Mark? Non ho bisogno di te.»

Mark storse il naso. «No, infatti. Hai bisogno di quelle tue...dannate pasticche, non è così?» domandò aspramente, lei roteò gli occhi. «Lucy ti ha convinto a ricominciare, ma devi smetterla immediatamente.»

«Questo non è affar tuo.»

Lui alzò le mani al cielo. «Certo che lo è! Tutto ciò che ti riguarda è affar mio, Rachel! Io mi preoccupo per te. E l'anello che porti al dito ne è la prova.»

Rachel abbassò lo sguardo per guardarlo un'ultima volta. «Non voglio più questo anello, penso di avertelo detto più volte nell'ultimo periodo.»

«Dici così solo perché-»
Avrebbe dovuto pronunciare il nome di Chloe di fronte a lei? Avrebbe dovuto prendere questo rischio?

«Perchè ho ucciso Chloe e il senso di colpa mi sta sopraffando, non è così?» lo interruppe, alzando il tono di voce. Gli occhi sbarrati. «Perchè forse è vero. Perché non l'ho accettato, perché io ho sbagliato, perché ho salvato te e lei-»

«Mi hai salvato, Rachel! Cosa avresti potuto mai fare?»

«Avrei potuto lasciarti morire!» urlò la ragazza, battendo una mano sul petto del giovane per allontanarlo. «Se non ti avessi salvato, lei sarebbe amcora viva! Dannazione!»

Mark sbattè le palpebre.
«Stai scherzando, vero? Avresti preferito salvare lei?»

Rachel si passò una mano tra i capelli. «No, no, io-» Si coprì il volto con le mani, per spazzar via le lacrime che stavano scorrendo. «Devi andartene, non puoi star qui con me.»

«Dove dovrei andare? Non riesco a star lontano da te. Il pensiero di te in pericolo mi ucciderebbe, lo sai beni-»

«Meriti di meglio, Mark!»
Dopo il grido di lei, lui indietreggiò di poco. Rachel si sfilò con forza l'anello che prima indossava fieramente, per poi mostrarglielo. «Questo non merita neanche un minimo di sfiorare la mia pelle. Meriti qualcuno migliore di me, e tu lo sai. Lo sai e continui a sopportarmi e io non voglio che tu lo faccia.»

«So cosa vuoi fare, mh. Vuoi che io ti odi per poi andare in quella stupida clinica in compagnia di quella bionda psicopatica e abbandonarmi per sempre! Non credo a questa messinscena, mi dispiace.»
Rachel assunse un'espressione confusa in volto, lui continuò. «Ti farai aiutare dal dottor Brennet, so tutto. I tuoi mi hanno avvisato tempo fa.»

Lei scosse il capo. «Non voglio che tu mi odi, Mark. Voglio solo che tu te ne vada e che trovi tutta la felicità che meriti. Ed è tanta, Mark. Fidati di me.»

«Ti amo, Rachel Davis. Non dimenticarlo, ti prego.»

La ragazza gli porse l'anello, e lui lo afferrò con tristezza.

«Ti amo, Mark William. Non smetterò mai di farlo.»

Darkness.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora