6. (Chloe POV)

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Via libera, si disse. Poteva farcela questa volta.

Non poteva fallire, non ora che erano riaffiorati i ricordi. Non ora che si ricordava di lei: Rachel.

«Chloe, sicura di volerlo fare?»

La rossa guardò Jason. «Devo. So che è lì e che mi aspetta. Non riesco a star qui, mi manca troppo...»

«Non pensi sia inutile?» domandò il biondo «Ritornerai, e poi? Ti faranno dimenticare tutto nuovamente. E quando ricorderai starai peggio.»

«No. Non succederà» affermò lei «Continuerò a ricordala. Non posso vivere senza il suo ricordo, Jason. Non riesco. E so che la stessa cosa vale per te con Mark.»

Il ragazzo abbassò lo sguardo. «Non posso venir con te, Chloe. Ci scopriranno, e sai cosa ci faranno...»

«Non penso che ci uccideranno sul serio» borbottò la rossa a braccia conserte «Al massimo potranno non darci da mangiare per una settimana ma-»

«Rischieresti tutto ciò per Rachel?»

Chloe si bloccò immediatamente. «Io...» mormorò, e un turbine di momenti passati insieme si fecero strada nella sua mente.

Ricordò i suoi occhi limpidi, le loro mani giunte, le loro dita avvinghiate. Deglutì. «Si.»

Jason sorrise. «Allora vai, Chloe. Buona fortuna» le sussurrò, dandole una pacca sulla spalla.

Era pronta.

***
«Lasciatemi! Lasciatemi! Rachel, dov'è Rachel!?»

Cercò di liberarsi dalla presa dell'uomo in divisa dietro di sé. Incontrò lo sguardo di una giovane ragazza bionda, che se ne andò correndo improvvisamente. Strano, pensò.

«Ho detto di lasciarmi stare! Cos'è che non avete capito!?»

La guardia grugnì. «Sei una nostra nemica. Devi andartene, lo sai» le sibilò, aumentò la presa.

«Non me ne andrò senza vederla! No!»

Alzò il capo. Eccola.

Era lì, bella come sempre. I capelli corti più spettinati del solito. Al suo seguito c'era anche Mark, che le accarezzò leggermente il braccio come per convincerla di non andar da lei e di restar ferma.

Avevano entrambi il fiatone.

Chloe avanzò con uno scatto, riuscendo a liberarsi dalla presa forte dell'uomo. Corse da lei, seppellendo il viso nel suo collo e assaporando il suo odore. Vaniglia. «Rachel, Rachel...»

Si aggrappò alla felpa rossa che indossava, sorrise.

Rachel le cinse i fianchi, si distaccò appena per vederla in volto.

Chloe era sul punto di piangere. «Loro mi hanno iniettato una...una specie di liquido per farmi dimenticare di te ma io non volevo, non volevo!» le rivelò, accarezzandole una guancia.

«Chloe...» Rachel le prese il viso tra le mani, e lei non potè fare a meno di arrossire violentemente «Non sai quanto tu mi sia mancata. Certo, non sono stata da sola, ma Dio anche un secondo senza di te rende la mia vita senza senso. Per favore, non dire nulla, non è stata colpa tua. Non devi spiegare nulla, davvero, sono felice che tu-»

Con una lieve pressione sulla nuca della mora, Chloe la attirò a se per eliminare definitivamente la distanza tra loro. Era da tanto che voleva farlo. Se non lo avesse fatto in quel momento se ne sarebbe pentita per tutta la vita.

Le morse leggermente il labbro inferiore prima di riprendere a parlare.

«Rachel, Rachel ascoltami» disse, mentre notò che le gote dell'altra iniziarono a prendere colore «Non ci vedremo per tanto tempo, continueranno a farmi dimenticare di te quindi volevo dirti che-»

«Ti amo, Chloe. Per favore, questo non dimenticarlo.»

Il suo cuore perse un battito al sentir quelle parole. Chloe si avvicinò per baciarla di nuovo, per assaporare di nuovo quelle labbra di cui avrebbe sicuramente dimenticato il sapore nei giorni a seguire. «Anche io»

Sentì nuovamente una pressione sulle braccia, sapeva che il tempo a disposizione era ormai finito.

Una puntura sul collo, ed ecco che tutto iniziò a diventare sbiadito.

«Non lo dimenticherò» sussurrò così piano che l'altra non riuscì nemmeno a sentirla.

Si allontanò sempre di più, una stretta al cuore.

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