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«Sei ancora sveglia, mh?»
Mark si chinò per baciarla a stampo sulle labbra. «Mi hai davvero aspettato per tutto questo tempo?» domandò incredulo, cercando di nascondere un sorriso.

Rachel sbadigliò, si passò una mano tra i corti capelli. «Sai, non avevo poi tutto questo sonno...»
Si mise a sedere, abbassò lo sguardo sul pavimento. «Com'è andata?» chiese, sapendo che non avrebbe ricevuto una risposta positiva.

Il ragazzo sospirò triste. «Il funerale è stato celebrato subito dopo la morte. Non potevano concedermi un altro giorno per andarci, quindi hanno velocizzato le cose.»

«Stai bene?»

Il giovane, ovviamente, scosse il capo. «Devo fare una cosa, Rachel. Una cosa davvero importante per la mia famiglia. Glielo avevo promesso, non posso infrangere una promessa. Non quando è di vitale importanza.»

La ragazza assunse un'espressione interrogativa in volto. «Che cosa, Mark?»

Lui deglutì, le prese con dolcezza le mani. «Non posso dirtelo, non ora. Ho promesso lo avrei fatto domani, mia nonna mi ha chiesto di farlo domani.»

Lei allora annuì, e percependo il lieve tremolio delle sue dita, gli sorrise con l'intento di tranquillizzarlo. «Rilassati, okay? Qualunque cosa sia...hai me. Avrai sempre me.»

***

Quando Rachel aprì gli occhi, Mark si era diretto in mensa da tempo. Sbattè un paio di volte le palpebre, la luce del sole illuminava la stanza attraverso le sottili tende usate come decoro per le finestre.

Si alzò di scatto, sentendo lo sguardo fisso di qualcuno su di sé.

Lucy ridacchiò. «Calma, sono venuta in pace!»

La mora sospirò sollevata. «Continui ad apparire dal nulla, dovrei preoccuparmi?»

«Sei tutta sola, mh?» domandò invece l'altra, un sorrisetto compiaciuto in vsio «Mark, la tua dolce metà, è sparito?»

Rachel aggrottò la fronte. «È in mensa, e lo sto raggiungendo» decretò infine, sul punto di andarsene.

Lucy alzò gli occhi al soffitto. «Sei una tipa fedele, non è così? Avremmo potuto divertirci un po' noi due, sai.»

Si avvicinò all'altra con passo rapido, Rachel la allontanò senza alcun indugio. «Sei ubriaca?»
Decisamente. L'odore di alcool le pervase già le narici.

«Forse» rise la bionda, gettandole le braccia al collo.

Rachel si dimenò leggermente dalla sua presa. «È meglio che ti risposi. E non con me. Sto andando da Mark, e-» inarcò un sopracciglio «Aspetta, sei ubriaca?»

Lucy fece un cenno col capo, non smettendo di ridacchiare.

«Come? Insomma, alcool e droga non sono ammessi qui.»

L'amica schioccò sonoramente la lingua. «Con me tutto è possibile, dolcezza.»

«Lucy, sul serio! Come- come sei riuscita a-»

«Perchè vuoi saperlo?» chiese l'altra, le spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio «Vuoi iniziare di nuovo con le metanfetamine?»

Rachel aprì bocca per rispondere, ma la chiuse di scatto. Voleva realmente ricominciare? «Semplice curiosità.»

«Beh, conosco un modo infallibile per uscire da questo posto.»

***

Quando raggiunse Mark in mensa, la sua intenzione fu quella di raccontargli tutto ciò che le aveva appena rivelato Lucy. Gli si avvicinò spedita, quando lui la spiazzò definitivamente inginocchiandosi al suo cospetto.

«Mark, ma che-»

«Sto per fare una-» il giovane deglutì, la gola secca «Una cosa, e ho bisogno di tutto il tuo appoggio...chiaro?»

Il ragazzo chiuse gli occhi, esalò un profondo sospirò. «Rachel Davis...» iniziò, ora lo sguardo era puntato sulla figura di lei «vuoi sposare me, Mark William, e accettare questo...»

Estrasse dalla tasca del suo pantalone un piccolo cofanetto bordeaux, lo aprì, lasciando la compagna senza parole.

«Questo, mh, anello?»

Il silenzio aveva invaso l'intera sala, Mark sussurrò un ‘per favore’ prima che Rachel parlasse finalmente.

«Mark...» Sorrise, ma il giovane la precedette nuovamente.

«Rachel, non ho mai creato un legame tanto forte quanto il mio con il tuo. Non ho mai tenuto a una persona tanto quanto tengo a te. Non ho mai amato nessuno come amo te, e mai lo farò. Starò sempre al tuo fianco, in ogni tuo passo, come ho sempre fatto e non smetterò mai di fare. Ti prego...»

«Devo fare una cosa, Rachel. Una cosa davvero importante per la mia famiglia.»

Rachel annuì decisa. «Certo che lo voglio, lo voglio davvero» disse lei, e Mark si alzò subito per avvolgerla con le sue esili braccia.

Tutti applaudirono felici, forse anche senza parole. Era inusuale un avvenimento del genere da quelle parti.

«Grazie» sussurrò lui piano nel suo orecchio, la mora non rispose. Sapeva fosse l'unica cosa da fare per le loro famiglie, lo aveva capito. «Grazie, Rachel.»

«Mark, io-»

«Ti amo anch'io, ti amo anch'io.»

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