«Joe mi ha avvisato dell'accaduto.»
Rachel girovagò per l'ufficio, lo sguardo scorreva tra i vari libri della vasta libreria che l'uomo possedeva. «Mh» fece, in modo da farlo continuare.
«Il ragazzo è alquanto scosso da ciò che è successo, Rachel» disse lui «Posso chiamarti Rachel, vero?»
«Certo che no, siamo per caso amici?»
Il preside alzò un sopracciglio alla risposta della mora. «Okay, quindi-» sbuffò «Signorina Davis, cosa ha da dire riguardo Joe? Lei lo ha colpito.»
«E Joe, per primo, ha colpito Mark» si voltò «Ma ovviamente lui non ve lo ha detto.»
«Certo che lo so, e mi ha anche riferito che il suo amichetto» indicò Mark al suo fianco «Lo ha provocato.»
Rachel strinse i pugni. «Non è corretto. Mark lo ha fatto per difendere me, mentre quella razza di bestia lo ha gettato con forza sul pavimento. Ha continuato ad assestargli pugni e io-» sospirò esasperata «Cosa avrei dovuto fare? Guardare e non agire?»
«Non era affar tuo!»
Rachel battè entrambi la mani sulla sua cattedra, lo guardò fisso negli occhi. «Era affar mio, sarà sempre affar mio quando si tratta di Mark!»
L'amico le rivolse uno sguardo colmo di gratitudine. «Rachel-»
«Guardatelo! Ha il lato destro del viso completamente sporco di sangue e voi difendete Joe?» domandò incredula «Sul serio?»
L'uomo deglutì. «Potete andare.»
Rachel grugnì. «Non me ne vado da qui fino a quando-»
Mark la prese per mano. «Andiamo, dai.» Iniziò a trascinarla verso l'uscita, quando lei sbottò improvvisamente.
«M-ma non è giusto, lui non ci crede!»
Il ragazzo sorrise. «Non mi importa, sul serio. Ci sei tu a credermi e ad appoggiarmi, cosa potrebbe mai importarmi dell'opinione di quello sporco farabutto quando ho te?»
Lei gli accarezzò la guancia ferita, la mano tremante. «Per favore, non metterti più nei guai per difendermi Mark.»
«Sai che continuerò a farlo.»
***
«Ho fame.»Rachel rise, lo sguardo rivolto verso il soffitto. «Non abbiamo cenato, certo che hai fame. Per quel bastardo di Joe, per giunta!»
«Ho così tanta fame che potrei mangiarti, Dio. È una frase troppo da cannibale?» domandò lui, con lo stomaco brontolante, le coperte sotto di lui in completo disordine.
«Dopo questa tua affermazione ho il desiderio di scappare da questo posto.»
Mark ricambiò la risata. «E pensare che all'inizio volevi andartene a causa mia!»
Rachel non rispose.
Il ragazzo si schiarì la voce. «Non te ne vuoi andare ancora a causa mia...vero?»
«C'è ancora una parte di me che non è riuscita a sopprimere l'odio nei tuoi confronti» confessò lei «È strano. Ogni volta che ti vedo le tue mani sono sporche del sangue di Tiana. È come se rivivessi sempre la stessa scena.»
«Se vuoi proprio saperlo...» sussurrò lui «Ho l'immagine di te che mi brucia casa davanti ai miei occhi ogni secondo della mia inutile vita.»
«Tu...» lei deglutì, la gola secca «Tu mi hai visto?»
Mark annuì. «Puoi dirlo forte.»
«Tu mi hai visto e non hai detto nulla?»
Lui alzò le spalle. «Ho sempre tenuto a te, anche se in un modo strano e contorto. Se avessi detto ai miei genitori che c'eri tu-»
«Avrebbero cercato di uccidermi.»
Il ragazzo si morse il labbro inferiore. «Non volevo che tu morissi, assolutamente.»
«Non mentire, so che avresti voluto uccidermi con le tue stesse mani» ribattè Rachel, aspettando una risposta dell'amico.
«Sai...» iniziò Mark «Forse è vero. Volevo vendetta, volevo distruggere tutta la vostra famiglia ma, sembrerà assurdo, mia nonna mi fermò. Riuscì a convincermi.»
«Dicendo cosa?»
«Che non potevo causare la vostra morte perché era destino, o meglio lei aveva predetto, che un membro della nostra famiglia sposasse uno della vostra per porre fine a tutto questo odio...» aggrottò la fronte «Karl e Tania non hanno avuto il loro ‘e vissero per sempre felici e contenti’.»
Rachel si mise a sedere. «Pensava davvero che un matrimonio potesse risolvere tutto?»
«Tania è morta, Karl è sconvolto. Mia nonna aveva decisamente inventato la sua premonizione per non farmi compiere orrende azioni.»
«Mark, per quanto riguarda l'incendio io-»
«Non sei una cattiva persona.»
«Le persone che compiono cattive azioni sono solo cattive persone, Mark.»
«Ho compiuto cose orribili, Mark.» la voce di Rachel si incrinò leggermente, una lacrima le percorse una guancia.
La spazzò via immediatamente.«Ciò che hai fatto non ti definisce affatto.»
«Lo pensi davvero?»
Mark si sedette di fronte a lei, il materasso provocò un suono stridente.
«Lo penso davvero.»

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Darkness.
FantasyDal Prologo: «Io ho paura, sul serio. Sono terrorizzato. Oscurità o Luce? Cosa si trova dietro questi nomi?» «Guerra» rivelò Chloe «Una guerra che si protrae da anni, ormai. Servono nuovi soldati, ed è per questo che siamo qui.»