Siamo satelliti intorno all'amore.
Riccardo Pov.
Mi ero accasciato sul divano, avevo richiamato i miei cani a farmi compagnia, o meglio, a sostenermi.
Quando Fede rientrò, Shady non c'era.
"Shady?" chiesi con tono accusatorio.
"Se n'è andata." sospirò.
"Quanto hai sentito?" chiese timidamente.
Dovevo confessarle di aver sentito tutto? Oppure avrei dovuto aspettare?
"Niente, ho solo visto te e Shady uscire mentre stavo scendendo le scale. Le hai detto qualcosa di importante?" chiesi optando per la seconda cosa.
"No, niente di vitale importanza." rispose.
Annuii, come avevo previsto, ma non gliene facevo una colpa: quando avrebbe voluto parlare l'avrebbe fatto.
Perché avrei dovuto odiarla così tanto in fondo?
Ordinammo la cena, due pizze e nel silenzio del salotto le consumammo insieme alla birra.
"Non mi dire che ti nutri tutti i giorni di cibo d'asporto." fece una smorfia e scosse la testa.
"Non sono bravo a cucinare, mi arrangio in questo modo e spesso vado a casa dei tuoi." ammisi.
"Come l'altra sera. I tuoi genitori come stanno? Arianna e Luca?" chiese.
"I miei stanno bene, se così si può dire. In realtà vorrebbero trasferirsi qua a Roma, ma non ne hanno mai avuto il coraggio. Per un periodo sono anche stati qua a casa con me. Arianna, non l'hai ancora sentita? Comunque non so se lo sai, ma lei ora ha trovato casa a Milano con Luca." risposi.
Addentò la sua pizza, si era presa la quattro stagioni e chiaramente prima di mangiarla si era assicurata che fosse ben farcita.
Mi ero limitato a prendere una margherita io, invece.
"Dovresti mangiare qualcosa di sano ogni tanto, potresti imparare a cucinare e domani vado a fare la spesa." affermò.
"Quanto ti vuoi fermare qua?" le chiesi.
"Fino a che ce ne sarà bisogno." mormorò.
"L'hai mai superato? Ti è servito andartene?" le chiesi d'istinto.
"No, non credo di poterlo superare." digrignò i denti.
"Mi sei mancata, non ce la faccio ad odiarti lo sai?! Perché mi hai lasciato da solo nel momento in cui mi sarei voluto aggrappare a te, ma nonostante ciò non riesco a starti lontano. Anche se so che presto te ne andrai di nuovo, mi piace pensare che cambierai idea e rimarrai qui, oppure mi porterai con te. In questi ultimi anni mi hanno spinto ad uscire con altre ragazze, nessuna è mai venuta a casa mia e nessuna ha fatto niente con me. La parte di me che non è morta con Franci, è venuta via con te e adesso sono così perso che farei qualsiasi cosa purché tu rimanga e il mio dolore sia alleviato." dissi sentendomi le tempie pulsare e gli occhi bruciare.
Pensarci non mi aveva mai fatto troppo bene.
"Riccardo..." sussurrò, si avvicinò e prese ad accarezzarmi a capelli, facendomi sdraiare sulle sue gambe.
Non mi avrebbe giovato in futuro tutt'a questa vicinanza, ma per il momento il vuoto che avevo dentro si stava colmando.
Buttò i cartoni della pizza sul tavolino e cullato dalle sue dolci carezze mi addormentai, prima di chiudere gli occhi però lei mi sussurrò qualcosa.
"Mi sei mancato così tanto." disse.
Non ebbi la forza di rispondere, perché sprofondai nel sonno, ciò che non accadeva da tempo.
Federica Pov.
Quando mi svegliai, la mattina seguente mi accorsi che mi faceva malissimo il collo e le mie gambe formicolarono.
Feci per alzarmi, ma mi resi conto che la testa di Riccardo era ancora lì e stava sdraiato a dormire come un angioletto.
Mi maledissi mentalmente, non potevo dimostrarmi ancora debole, non dovevo avere più debolezze, specie se erano persone.
Sospirai e gli accarezzai i capelli, con le mani gli alzai leggermente la testa e gliela posso sul cuscino.
Salii in camera e mi svestì, i segni erano meno rossi e molti erano già quasi guariti.
Indossai un accappatoio e andai in bagno a farmi la doccia.
A contatto con l'acqua la mia pelle bruciava, ma mai quanto il mio orgoglio ferito e il senso di colpa che ogni giorno mi divorava sempre di più.
Ripensai alle parole della mia amica mentre l'acqua calda scorreva sul mio corpo, feci attenzione ad insaponarmi e tutto ciò che aveva detto mi rimbombò nella mente.
Certo, avrei dovuto dirlo a Riccardo, era suo diritto sapere... ma cosa sarebbe successo dopo?
Lo amavo ancora troppo per far sì che lui mi odiasse, non volevo perderlo ora. Ero egoista, ma non volevo passarmi male i miei giorni con lui, forse gli ultimi.
Uscii dal box della doccia, risciacquai tutto e tamponai il mio corpo, tornai in camera mia.
Le mie gambe erano integre, dato che faceva caldo in casa indossai dei pantaloncini corti e una maglia a maniche lunghe.
Quando scesi, Riccardo era in cucina e stava cercando di scaldare il latte.
"Guarda che devi schiacciare qua." risi e premetti il giusto pulsante.
Il microonde si accese e iniziò a scaldare il latte.
Borbottò qualcosa e tirò fuori da un mobiletto basso dei cereali.
Mi sedetti al tavolo e cominciai a sgranocchiarli, era molto rilassante.
"Il lupo perde il pelo, ma non il vizio..." constatò.
Mi guardai attorno e notai che mangiare quando ero nervosa, era una mia brutta abitudine.
"Già." risposi.
Mi osservò alcuni secondo senza distogliere lo sguardo.
"Ho qualcosa che non va?" chiesi credendo che avesse visto qualcosa di troppo e guardando in basso.
"I cereali, posso i cereali?" chiese.
"Oh. Sì." annuii passandogli la scatola.
Finito di mangiare mi ordinò di andare a cambiarmi perché saremmo presto usciti, indossai perciò dei jeans neri al posto dei pantaloni corti. Presi al volo un giubbotto di jeans e quando scesi lui mi stava già aspettando alla porta.
***
"Era ora, questo frigo ha patito la fame con te." esclamai sistemando le ultime cose al suo interno.
"Ora ci sei tu." sussurrò e si accasciò sulla sedia.
Non risposi e inizia a piegare i sacchetti, riponendola in un cassetto.
"Vado in camera a riposarmi." dissi dopo un po', lui annuì e sospirando mi lasciò andare.
Mi buttai sul letto e chiusi gli occhi per un tempo infinito, che mi sembrò un attimo.
Flashback
"Lasciami!" urlai strattonando il mio braccio per fargli mollare la presa.
"Se fai così è peggio, Federica." disse calcando il mio nome.
"Chi sei?! Cosa vuoi da me?" chiesi con un po' di timore.
"So chi sei, non ti conviene più scappare. Non ti è mai servito, ti troveremo sempre."fece un ghignò e smisi di oppormi.
Mi svegliai di soprassalto, Riccardo spalancò la porta.
"Tutto bene?" chiese preoccupato.
"Incubo." risposi cercando di regolare il mio respiro, ero lontana, ero a casa.
"Cosa ti tormenta ora, Federica?" chiese avvicinandosi piano.
"Troppe cose, ma ora basta pensarci." borbottai scendendo dal letto e letteralmente scappando al piano di sotto.
Andai verso i due cani, che sembravano aver un bel legame e si stavano leccando a vicenda le orecchie.
Thiago appena notò di non essere solo con lei, si avvicinò e allora iniziai a fare un po' di coccole ad entrambi.
"Anche voi dite che dovrei dirgli tutto vero?" dissi piano.
Lisa mugolò e abbozzai un sorriso, amavo vedere che i cani talvolta riescono a capire l'uomo meglio di quanto possano fare le persone.
È vero che sono i migliori amici dell'essere umano, è come se percepissero i nostri stati d'animo.
Riccardo non si fece vedere sino all'ora di pranzo, avevo cotto del pollo e condito dell'insalata.
Mangiammo in un religioso silenzio, lavai i piatti e lui si rinchiuse nel suo studio.
Passai il resto della giornata a buttar giù nuove idee per le mie canzoni, verso tardo pomeriggio deciso che era l'ora di mettersi comoda. Mi spogliai degli stretti vestiti e indossai dei pantaloni della tuta, che avevo adottato come pigiama. Nel momento in cui cercai di infilarmi una felpa leggera, la porta si aprì.
Mi voltai di scatto, giusto in tempo per vedere i suoi occhi terrorizzati e spaventati.
Non c'erano senso di disgusto, ma solo ed esclusivamente tanta paura.
TO BE CONTINUE
Spero vi sia piaciuto anche questo capitolo.
Mi scuso se non riuscirò a metterne uno al giorno, come facevo di solito, ma questa settimana me la sto godendo uscendo e da settimana prossima inizierò l'oratorio estivo...
ad ogni modo vi ringrazio ancora tanto per ogni vostro commento, scusate se non rispondo a tutti, ma non sempre ce la faccio.
Stay tuned,
Vittoria
ps. Si scoprirà tutto prima o poi😘
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I was here || Rederica
FanfictionUn dolore li ha allontanati e un dolore li riporterà vicini. Dopo cinque anni Federica e Riccardo si trovano da due parti del mondo diverse, la loro carriera è andata avanti, il loro cuore è rimasto al punto di partenza. Se c'è una cosa che entrambi...