Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris. Nescio, sed fieri sentio et excrucior.
(Odio e amo. Forse tu chiedi perché io faccia ciò. Non so, ma sento che accade e mi tormento.)Ryan Pov.
Non dissi nulla né a Fede né tanto meno a Riccardo, dovevo tenermelo per me, sapevo fosse pericoloso, ma se qualcuno sapeva come disattivare l'allarme allora doveva esserci qualcosa che controllava il perimetro interno della casa, una telecamera o un microchip da qualche parte.
Dato l'alto pericolo e i numerosi sospetti perquisii la mia stessa camera, non trovai nulla e mi tranquillizzai, però in compenso lasciai degli indizi: nel caso più estremo, sarebbero riusciti a partire dal punto in cui io mi sarei fermato.
Presi un foglietto di carta e scrissi sopra: Mike, non Bird... P.
Lo infilai nel posto dove stavano i dischi del mio computer.
Ne presi un altro e scrissi: telecamere in casa, da qualche parte.
Lo piegai e lo misi sotto al mio letto, tra il materasso e il copriletto.
Dopodiché mi misi a scrivere una lettera.
Ciao, sono Ryan Carter.
Se siete le persone giuste dovete cercare dei biglietti... mi conoscete, scoprirete presto dove sono. Se invece siete quegli stronzi, andatevene a farvi fottere.
La ripiegai su se stessa e la lasciai sul tavolo, sotto al computer.
Sospirai, dovevo capire chi aveva pagato quel Michele e soprattutto se avesse o no già incontrato Federica.
Riccardo Pov.
"Quindi vi state divertendo?" dissi.
"Un sacco, ieri abbiamo fatto il bagno con i delfini!" esclamò mio fratello dall'altra parte del telefono.
"Sono felice per voi!"dissi ridendo, era bello sentire mio fratello così felice.
Dopo qualche minuto chiusi la chiamata, presi la macchina e andai a fare la spesa. Federica mi aveva lasciato una lista.
Scelsi anche del vino e poi tornai a casa.
"Hai trovato tutto?" mi chiese.
Annuii e lei iniziò a disfare le buste.
"Quando devi partire?" le chiesi.
"Parto il primo luglio, il due ho già un concerto a San Diego." rispose.
"E quando torni?" le chiesi.
"Ho una data il 3 a Los Angeles, il 5 a Chicago, una il 7 a Miami, poi mi sposto in Europa: il 10 a Londra, il 14 a Berlino, il 18 a Nizza e poi in Italia." disse.
"Però... potresti venire in tour con me." propose.
Il mio cuore si riempì di gioia, non gliel'avevo chiesto io e lei me l'aveva proposto.
"Verrei piccola, ma devo finire il disco." borbottai.
"Potresti finirlo in giro per il mondo, ho sentito dire che vedere nuove cose porta nuova ispirazione. Ho funzionato." mi fece l'occhiolino.
"Proverò a fare l'impossibile per venire con te." la baciai e le scostai i capelli lasciandole dei baci umidi sul collo, gemette.
"Shh..." le sussurrai in un orecchio, la tirai su dal sedere e subito le sue gambe si allacciarono alla mia vita, la portai fino in camera e l'adagiai sul letto per poi continuare a baciarla.
***
"Ti spiace se vado un po' fuori a correre?" chiesi.
"Vai." disse sorridendo.
Mi alzai e indossai i miei boxer, un paio di pantaloncini e una canotta.
Era appena arrivato giugno, eppure faceva già abbastanza caldo.
Fede mi venne incontro con solo una mia maglia addosso e mi posò un bacio sulle labbra.
"A dopo, stai attento." mi ricordò.
Ricambiai il bacio e uscii.
Non so per quanto tempo continuai a correre con la musica nelle orecchie, forse fino a quando un'orrenda voce non mi fece togliere gli auricolari.
"Riki!" esclamò Ginevra.
"Ginevra... quante volte te lo devo dire ancora? Devi lasciarmi in pace!" esclamai io di rimando.
"Lo so Riki... ma vedi..." cominciò a blaterare strusciandosi addosso a me.
"Mollami." borbottai staccandola dal mio bacino.
"Ti voglio." continuò.
"Vuoi una denuncia?" sbottai, quando era troppo era troppo.
"La voglio quanto tu vuoi che Federica veda questo." sorride sbattendomi tra le mani una cartella clinica.
Mi irrigidì e serrai la mascella.
"Che vuol dire?" dissi.
"Che il bimbo che c'è nella mia pancia è tuo." sogghignò e mi posò un bacio a fior di labbra, non la allontanai, ero immerso nel mio mondo.
Ero sbiancato, se ne andò, ma non avevo più forze per correre.
Avrei dovuto dirlo a Federica?
Federica Pov.
"Ryan!" chiamai dal piano inferiore.
Era ora di pranzo, Riki ancora non era tornato, ma avevo lasciato un piatto di pasta per lui.
Scese dopo qualche minuto e si sedette di fronte a me.
"Buon appetito!" esclamò addentando un'enorme quantità di pasta, tutta quella che era riuscito a tirar su in un colpo solo.
Risi.
"Mi erano mancati questi pranzetti insieme sai... una quotidianità. Come sta Alex?" chiesi poi.
"Non c'è male, a proposito... il tuo manager ieri sera mi ha scritto, lamentandosi che tu non fossi raggiungibile. Ad ogni modo ha detto che Alex sarà la tua addetta stampa durante il tour." disse orgoglioso.
"Davvero? Che bello! Almeno avrò qualcuno dalla mia parte!" dissi sollevata ed entusiasta.
"In realtà ho chiesto a Riccardo di accompagnarmi, ma non so se verrà. Tu che hai intenzione di fare piccolo Sherlock Holmes?" ridacchiai.
"Rimarrò qui, sempre che non sia un problema..." disse.
"Assolutamente, anzi! Se Riki viene con me sarei costretta a dare i cani ai miei, ma ormai si sono abituati alla tua presenza."dissi.
"Già." sorrise.
"Ryan secondo te sto facendo male? Con Riccardo dico." dissi.
"In che senso?" chiese.
"Nel senso che temo porti ancora del rancore dentro. Non ti sembra strano che non abbia detto nulla? Insomma cinque anni non sono uno scherzo, siamo cambiati eppure il suo amore è sempre lo stesso. Non che ne sia risentita... solo..." Mormorai.
"Strano?" disse.
"Sì, molto strano." annuii.
Lui scoppiò in una fragorosa risata e lo guardai male.
"Ehi, non guardarmi così... rido perché ti immagini le cose, ok forse è un pochino strano... però lui ti ama davvero, lo vedo dal modo in cui ti guardo. Gli luccicano gli occhi in un modo così... innamorato." disse.
"Sei sicuro?" domandai.
"Come l'oro. Ti guardo come la Bestia guardava Belle, come il principe azzurro guardava Biancaneve, come il principe guardava Ariel, come Mike guarda Shady... o se preferisci come Gas Gas guardava il cibo." disse e risi.
"Davvero mi hai fatto un paragone usando il topino di Cenerentola?!" ridacchiai.
"Beh, è vero!" disse fingendosi offeso.
"Oh Ryan, sono così contenta di averti conosciuto. Sei un grande, ma grande amico." sorrisi.
Appena dopo che Ryan salii in camera, Riccardo fece il suo ingresso a casa.
Aveva una faccia cupa, una faccia di chi aveva appena fatto i conti col suo destino, una faccia che non mi piaceva per niente.
TO BE CONTINUE
Spero vi sia piaciuto... nonostante tutto io credo ancora nei Rederica e credo di dimostrarlo ogni giorno.
Andrò al concerto di Fede il due solo grazie alle mie amiche che per il mio compleanno mi regaleranno il biglietto anche con incontro compreso e non vedo l'ora perché all'instore non sono riuscita a dirle nulla.
Quando la vedrò le parlerò di come mi ha aiutata e un giorno lo racconterò anche a voi, perché avete contribuito a tutto ciò.
Non so ancora quanti capitolo esatti rimangano, ma non ne conto più di quindici.
Cosa succederà dopo? Non lo so, non so se scriverò altro sui rederica... ma a questo punto non credo perché la mia storia su di loro finirà dopo questo "libro".
Comunque si scoprirà solo vivendo, a presto.
Vittoria😘
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I was here || Rederica
FanficUn dolore li ha allontanati e un dolore li riporterà vicini. Dopo cinque anni Federica e Riccardo si trovano da due parti del mondo diverse, la loro carriera è andata avanti, il loro cuore è rimasto al punto di partenza. Se c'è una cosa che entrambi...