I was broken.
Riccardo Pov.
Nonostante tutto decisero di aiutarci, Mike con qualche resistenza, ma poi calò la maschera e quasi si commosse.
Per lo meno avevamo uno capace di usare il computer!
"Riki, posso chiederti una cosa?" chiese Andreas.
"Certo Andre!" esclamai.
"Ecco, io volevo chiederti cosa provi ora.. e come stai." sospirò.
"Per le cose che hai sentito prima?" chiesi.
"Già..." disse.
"Non so nemmeno io come sto. Vorrei poterti dir bene, ma la realtà è che non sto così bene. Cioè, sono contento che sia tornata... ma dopo quello che mi ha raccontato... Andre non vi ha detto tutta la verità." ringhiai.
"Cos'è successo?!" mi chiese preoccupandosi.
"Ha dei segni sulla schiena, ferite causate dalle frustate che un figlio di puttana le ha inflitto. E Dio solo sa perché!" esclamai.
"Stai scherzando? Perché? Com'è successo? Tu non le avevi..." cominciò a dire.
"Qualcuno, non mi ha detto nient'altro. Tu non hai idea di quanto io la ami, la rivoglio con me." dissi.
"Riki, tu però devi pensare anche a te. A te, devi capire cos'è successo per poterti di nuovo fidare." disse.
"Io mi fido di lei ciecamente, come un mese fa, come cinque anni fa. E forse è questo il problema, indipendentemente da ciò che farà, io la sosterrò sempre. Se lei è felice senza di me, allora lo sarò anche io." sospirai.
Andreas annuì e fece un mezzo sorriso.
"Amico, se mi dovessero chiedere dov'è il vero amore, risponderei in Riccardo Marcuzzo." sorrise.
Gli diedi una pacca sulla spalla.
"Ed ecco perché sei mio fratello." sorrisi.
***
"Il campanello!" esclamai dal bagno.
Sentii i passi di Federica scendere le scale per andare ad aprire il cancelletto e la porta di casa e poi la voce di Giulia e Alessio.
Cosa ne pensavo di questa coppia? All'inizio appena uscito da Amici ero un po' confuso, perché Fede lo sapeva e non mi aveva detto niente, ma in realtà stavano davvero bene insieme.
Infilai la maglia e scesi.
"Ciao!" mi salutò Ale.
Ricambiai il saluto e Fede li fece accomodare sul divano.
"Volete qualcosa? Bibite, birra?" chiese.
"No, tranquilla. Siamo solo venuti qua di persona a darvi questo." le rispose Giulia porgendole una busta.
Fede l'aprì e tirò fuori un bigliettino.
"Un invito di matrimonio? Vi sposate!" esclamò.
"Sì." rispose Alessio sorridendo.
"Ma è bellissimo!" esclamai andando ad abbracciarlo.
"Stupendo." sorrise lui.
Dopo aver chiacchierato un po', Giulia andò in bagno e Fede andò in cucina un attimo.
"Allora, come gliel'hai chiesto?" chiesi.
"Normalmente?" rise.
"Dai raccontami tutto." dissi.
"È stata una cosa normale, non in grande come la tua... ecco." scherzò.
Scossi la testa e risi, Giulia scese e si risedette al fianco di Alessio, che avendo sete si alzò e andò in cucina da Federica.
Calò il silenzio nella stanza, fino a che Giulia parlò.
"Quindi siete tornati la coppia che fa faville?" chiese sorridendo.
"Ci stiamo lavorando." serrai la mascella.
"Sei stato il mio grande amore..." sussurrò fissando il tavolino.
"Giulia, lascia stare ok?" dissi.
"No, perché non ne abbiamo mai realmente parlato." sibilò.
"Va bene, allora dimmi ciò che vuoi dirmi." dissi.
"Pensavo che una volta uscito da Amici saresti tornato da me, che ti fossi stancato di Federica, ma non è mai successo e anche adesso... mi fai quasi pena, è sempre stata l'unica ragazza a non rincorrerti, anzi era il contrario! Eppure tu la ami e la guardi in un modo che fa sciogliere la neve al sole, in un modo in cui non hai mai guardato me. Ero invidiosa di te e di lei insieme, o almeno pensavo questo, la verità è che ero gelosa di quello che avevate e che non avevo mai ottenuto io, nonostante questo però io amo Alessio. Magari non nello stesso modo in cui amavo te, lo amo diversamente, ma non permetterò a nessuno di rubarmi la mia felicità." spiegò.
La guardai di sottecchi e stupito delle sue parole le risposi diversamente da quanto avrei fatto anni fa.
"Sono felice per te, perché sei riuscita a trovare il tuo equilibrio. Mi spiace averti fatto male tempo fa, ma per lo meno adesso un capitolo sei riuscita a chiuderlo." dissi.
Lei annuì.
Federica Pov.
Una mano famigliare si posò sulla mia spalla e quasi sobbalzai dallo spavento.
"Scusa, ti ho spaventata?"chiese Alessio.
Mi girai e me lo ritrovai davanti.
"Tranquillo, hai bisogno di qualcosa?" chiesi.
"Posso avere un bicchiere d'acqua?" mi chiese.
Annuii e glielo porsi dopo poco.
Poi tornammo di là insieme e dopo un po' se ne andarono.
Scaldai l'arrosto e le patate e apparecchiai la tavola.
Cenammo velocemente e per la stanchezza andammo subito a dormire.
O almeno, Riccardo andò a dormire, io chiamai l'unica persona che avevo conosciuto e di cui sapevo di potermi fidare.
"Ehi, ciao Fede!" mi rispose Ryan, italo americano, che lavorava per l'Universal e mi era stato vicino quando ero a New York.
"Ciao Ryan, ti disturbo?" chiesi.
"Tu? Mai, sei scomparsa... tornata in patria?" mi chiese ridendo.
"Una specie, mi faresti un favore?" chiesi.
"Certo, dimmi." rispose lui.
"Andresti a controllare in che stato è il mio appartamento?" Supplicai.
"Va bene, è successo qualcosa che non so?" borbottò.
"No, tranquillo. Ho solo bisogno di questo favore." spiegai.
"Ok, allora dopo passo e ti richiamo." disse.
"Attento al fuso, non chiamarmi di notte!" gli ricordai ridendo.
"Tranquilla, me lo ricorderò." ridacchiò.
"Sono seria Ry, ultimamente non dormo benissimo, per cui..." dissi.
"Agli ordini, tu riposati che qua ci pensa Ryan." disse.
Ci salutammo e chiusi la chiamata, secondo i miei calcoli, dovevano essere le quattro di pomeriggio a New York.
Spensi il cellulare e mi coricai, cercando di dormire.
Flashback
"Sei sicura Fede?" mi chiese Shady osservando il grande bagaglio che mi stavo portando dietro.
"Sì, Shady. Devo farlo." mormorai.
"Con tutta quella roba poi?" disse.
"Ho preso tutto. Ho lasciato una lettera a Riki, ti prego stagli vicino." dissi asciugandomi gli occhi.
"Oh, Fede." disse abbracciandomi.
"Mi mancherai." dissi.
"Anche tu, riguardati. Ti chiamo ogni giorno e ti scrivo." disse.
"Va bene, ti prego. Assoluto silenzio, anche con Mike." ricordai.
Annuì e si staccò dall'abbraccio, i suoi grandi occhi erano bagnati e se li stava asciugando con le mani.
"Adesso basta piangere okay? Ci vediamo Shady." dissi piano.
"Ci vediamo, Fede." disse.
Abbozzai un sorriso e mi voltai, senza più rigirarmi perché altrimenti sicuramente sarei rimasta.
Ripensandoci la mia vita era sempre stata un completo cambiamento, piena di schizzi e cancellature, ostacoli e mete difficilmente raggiungibili, una costante prova in cui o vivi o perdi.
Potevi essere stanca oppure no, potevi essere stufa oppure no, ma bisognava comunque andare avanti.
Questo era ciò che contava, andare avanti sulle proprie gambe e talvolta farsi anche aiutare, quello che odiavo fare io.
Mi alzai, era tutto inutile.
"Riccardo..." sussurrai aprendo la porta di camera nostra.
"Federica..." mormorò vedendomi arrivare.
Non parlai, mi stesi solamente al suo fianco.
"Buonanotte." disse accarezzandomi la schiena e accontentandosi di quel poco contatto fisico, come se sapesse che il di più mi avrebbe fatta scappare via un'altra volta, ciò che non sapeva è che non sarei mai più andata via, ma avrei tentato di ricostruire qualcosa.
TO BE CONTINUE
Spero vi sia piaciuto questo capitolo.
Diciamo che oggi sono tornata ancora confusissima, tra la lettera scritta oppure no da Giulia e le frecciatine tra Fede e Riki non ci capisco più una mazza.
Ad ogni modo, vi auguro un buon week end.
Ho iscritto le due storie al concorso di wattpad, non ho grandi aspettative, speriamo bene.
A presto, Vittoria💙
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I was here || Rederica
Fiksi PenggemarUn dolore li ha allontanati e un dolore li riporterà vicini. Dopo cinque anni Federica e Riccardo si trovano da due parti del mondo diverse, la loro carriera è andata avanti, il loro cuore è rimasto al punto di partenza. Se c'è una cosa che entrambi...