~Epilogo~

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Ha i miei tratti e quelli di Dylan, è così simile a noi, anche caratterialmente. È testarda e talvolta mostra quella vena di cattiveria, quell'ironia sottile, quello sguardo maligno. E poi, in fondo, il temperamento buono di chi ha dentro di sé una parte angelica che non sa se reprimere o far uscire. È combattuta, un po' come me. Si chiama Katel, ha cinque anni ed è bellissima, proprio come l'ho sempre immaginata. Non sono certa che il suo nome esista davvero, ma ho voluto mettere insieme i nomi di due persone che lo meritano. E Dylan è stato stranamente d'accordo. Katel Grount, suona così bene, alle mie orecchie sembra essere quasi una melodia.

Harriet la osserva e non può ancora crederci, con gli occhi che le luccicano pensando a quanto sia bello essere chiamata zia. Dan, lui forse ci pensa e ancora non ne è convinto, ma lo vedo che anche lui è felice per me. Dan e Luce, Luce e Dan; i loro nomi insieme stanno così bene che non vedo l'ora di celebrare questo matrimonio. Charlie e Luna se ne stanno un po' in disparte, un po' si avvicinano. Edward è innamorato della piccola Katel, la tiene spesso in braccio, la fa volare, forse pensa a quanto sarebbe bello se anche Harriet gli desse una gioia così grande.
Io e Theodore siamo in sintonia e anche lui ha accettato la nuova arrivata in famiglia, anzi, è sorprendente come abbia detto che non vede l'ora di vederla gironzolare per il Castello, a sostituire me, che ormai ho la mia vita, la mia casa, la mia famiglia felice.

Quando tutto è cominciato non avrei mai creduto che sarei potuta arrivare a questo punto, al punto di trovare un po' di tranquillità, di essere felice, di poter amare liberamente senza dover pensare che nel nostro Mondo tutto questo è proibito. Un accordo, per riportare un equilibrio, per far capire che il bene e il male possono unirsi, possono diventare una cosa sola, che lo Yin e lo Yang sono fatti per stare insieme, non per rimanere separati.

Ma come ogni volta mi risveglio dal sonno felice, l'utopia svanisce e la realtà piomba crudamente nella mia vita a distruggere la vana speranza che tutto questo possa davvero realizzarsi. Mai, nella mia mente si ripete continuamente un sonoro mai e mi ritrovo immersa tra le lenzuola del mio letto, chiusa fra le pareti bianche della mia stanza, immersa nel buio della fantasia, che purtroppo non sarà mai realtà.

Tranquillità sembra essere una parola molto distante da me. Tutto è cambiato, da un giorno all'altro il sogno si è dissolto e ogni cosa ha preso la sua strada, la vita è tornata ad essere quella di sempre e qualcuno è stato tagliato via dal mio presente. Mi ripeto ogni giorno che devo andare avanti, eppure non ci riesco, perché quando chiudo gli occhi la mia mente vaga e le immagini tornano a ripetersi. La notte mi mostra una piccola Katel, una famiglia felice, un amore compiuto. Il giorno mi sbatte in faccia la realtà, mi fa aprire gli occhi e realizzo che sto immaginando l'impossibile.

A volte mi domando se lui mi pensi mai, o se abbia trovato finalmente la sua strada ed il modo per essere quantomeno felice. Mi rispondo da sola e la risposta che voglio è sì, è quella che mi do, ma tutto sommato non posso essere certa che corrisponda alla realtà. E se da un lato vorrei che anche lui fosse nella mia stessa situazione, dall'altro invece desidero che vada avanti, che almeno lui riesca a realizzare che in questa vita non c'è posto per noi.

«Oggi ti porto a fare un giro» Harriet piomba sul mio letto, scuotendomi da pensieri che non dovrebbero nemmeno occupare la mia testa, ma che invece non fanno altro che invaderla dalla mattina alla sera.

«E se non volessi?» replico, alzando gli occhi al cielo. È da qualche giorno che non ho voglia di muovermi e che, al contrario, preferisco trascorrere le mie giornate sola con me stessa, in attesa che la mia punizione sia compiuta e che abbia inizio il mio amaro destino.

«Devi smetterla di stare chiusa qui dentro! Là fuori c'è vita, lo sai? E tu te la stai perdendo! Andiamo a prendere un po' d'aria e soprattutto ci facciamo una bella chiacchierata» la sua voce è convincente ed apprezzo il tentativo, ma non posso far altro che girarmi dall'altro lato ed affondare la faccia nel cuscino.

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