Louis terminò di scrivere l'ultima definizione che gli mancava e sorrise soddisfatto: aveva completato l'ennesimo schema di parole incrociate!Fissò l'orologio appeso alla parete davanti a sè e scosse la testa contrariato, mancava ancora un'ora al ritorno di suo marito Harry.
L'aereo che l'aveva riportato a casa dal Giappone era già atterrato, ma, tra il tempo per attendere i bagagli e quello per arrivare a casa nel bel mezzo del traffico londinese, sarebbe passata ancora un'ora, se non di più.
Louis sospirò, tolse dalla tasca dei pantaloni il blocchetto che aveva sempre con sè e lo aprì per controllare la sua lista giornaliera e verificare se tutto ciò che era segnato fosse stato fatto.
Aveva spolverato, lavato e stirato.
Aveva pulito il bagno, lucidato la scrivania dello studio di Harry e ritirato in lavanderia il suo completo di Armani.
Aveva preparato una teglia di lasagne e le aveva messe in forno.
Aveva lavato e tagliato le carote che suo marito amava tanto.
Sì, aveva fatto tutto...
Ora poteva tornare alle sue amate parole incrociate.
Louis non era matto o strano, ma, fin da piccolo, soffriva di quella che gli psicologi che lo avevano curato chiamavano " dipendenza affettiva totale ".
Era intelligente, colto, era perfino laureato in biologia, ma, in poche parole, non era in grado di vivere autonomamente.
Fin da bambino e fino alla loro morte avvenuta in un incidente stradale, era stato morbosamente attaccato ai suoi genitori, li amava totalmente e incondizionatamente e viveva unicamente per renderli felici e, per ottenere ciò, studiava tantissimo a scuola, faceva tutti i lavori in casa e risparmiava loro qualsiasi problema.
Poi era arrivato Harry, conosciuto in un bar e Louis aveva spostato il suo amore su di lui, comportandosi con quello che sarebbe poi diventato suo marito, nello stesso modo in cui si comportava con i suoi genitori.
Viveva per lui e per la sua felicità e tutta la sua vita ruotava intorno al benessere dell'uomo che aveva sposato.
Louis, invece, era annullato come persona, non pensava mai a sè, aveva rinunciato perfino ad un lavoro, perché il suo pensiero fisso era Harry, solo ed unicamente lui.
Erano sposati da cinque anni e le cose fra loro non andavano nel migliore dei modi, ma a Louis andava bene comunque, bastava che il marito rimanesse con lui e non lo lasciasse.
Tollerava tutto, tollerava perfino Scott, l'amante di Harry...
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Per favore, non lasciarmi andare...
FanfictionQuesta storia non è di dominio pubblico Louis sospirò, tolse dalla tasca dei pantaloni il blocchetto che aveva sempre con sè e lo aprì per controllare la sua lista giornaliera e verificare se tutto ciò che era segnato fosse stato fatto. Aveva spolv...