4. Senza più una ragione di vita...

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Louis prese le carte che aveva trovato nella valigia e si sedette sul letto per esaminarle con più tranquillità.

Sicuramente aveva letto male, non potevano essere quello che pensava fossero, non potevano...

Nei minuti successivi le lesse da cima a fondo e lo fece per tre volte di fila e, alla fine, dovette arrendersi all'evidenza.

Erano i documenti necessari per chiedere il divorzio e appartenevano ad uno studio di avvocati di Londra.

Louis asciugò le lacrime che cominciarono a sgorgare dai suoi occhi e ripose le carte nella loro cartellina.

La prese con sè, andò in soggiorno e si sedette sul divano.

Rimase immobile per lunghi istanti, scosso solo dai singhiozzi che uscivano dalla sua bocca.

Lui non poteva vivere senza Harry, non poteva farlo in nessun modo.

Suo marito l'aveva salvato quando i suoi genitori erano morti in un incidente stradale, ma ora nessuno l'avrebbe aiutato a superare l'abbandono di Harry.

Era tutto il suo mondo, la sua vita, il suo punto di riferimento, la sua luce...

Tolse di tasca il suo taccuino e lo sfogliò in fretta....cosa aveva sbagliato?

Aveva sempre fatto tutto alla perfezione, esaudiva ogni desiderio di suo marito e gli era accanto quando aveva bisogno.

Certo, tra loro non c'era più affetto o alcun contatto fisico, ma per quello aveva Scott...gli aveva concesso anche quello...

Evidentemente aveva fallito in qualcosa, solo che non sapeva in cosa...

Si stropicciò con le mani la stoffa della maglietta che indossava e annuì....se Harry lo voleva lasciare, la colpa era sua...non l'aveva amato abbastanza, non era stato in grado di dimostrargli quanto tenesse a lui...

Suo marito aveva il diritto di lasciarlo e aveva il diritto di ricominciare una vita con Scott.

Lui non serviva a nessuno, l'unica sua ragione di vita non lo voleva più, quindi l'unica cosa che poteva fare era andare dai suoi genitori, da chi non aveva mai smesso di amarlo...

Si alzò, andò in bagno e ne tornò con un flacone degli psicofarmaci che uno psichiatra gli aveva dato.

Staccò un foglio dal suo block notes, vi scrisse poche parole e lo appoggiò sul tavolinetto davanti a sè.

Aprì il contenitore, si rovesciò tutte le pastiglie che conteneva sulla mano e le mise in bocca, deglutendole con l'acqua del bicchiere che teneva sempre accanto a sè.

Poi si sdraiò sul divano e attese che i suoi genitori venissero a prenderlo.

Per favore, non lasciarmi andare...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora