12. Una decisione da prendere

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Le luci al neon della sala d'attesa gli ferivano un po' gli occhi, ma Harry non ci faceva caso più di tanto, perché il suo unico pensiero era rivolto a Louis che si trovava dietro le porte bianche del pronto soccorso.

Harry era scioccato, spaventato e incredulo...

All'inizio, mentre aspettava l'arrivo dell'ambulanza, con il corpo di Louis fra le braccia, non era riuscito a capacitarsi del gesto compiuto dal marito, poi, però, aveva visto la cartellina sul tavolo e aveva capito tutto.

Louis aveva creduto che l'avrebbe lasciato, che avrebbe chiesto il divorzio e quindi non aveva più trovato alcun motivo per vivere.

Ripensò alle parole scritte sul biglietto che aveva lasciato e si passò le mani sul volto.

Si era preso la colpa perfino dell'ipotetico divorzio, povero Louis...

" Signor Styles..."

Harry si alzò di colpo e si trovò di fronte un medico di mezza età dall'aria stanca.

" Abbiamo praticato una lavanda gastrica a suo marito ed è fuori pericolo. La sua fortuna è che è stato preso in tempo, mezz'ora in più e non ci sarebbe stato nulla da fare "

" Adesso come sta?" chiese lo scrittore, visibilmente sollevato.

" Dorme, l'effetto degli psicofarmaci si farà sentire per parecchie ore. Più tardi, potrà andare da lui "

" Grazie, grazie davvero "

Il medico osservò con uno sguardo carico di comprensione Harry, gli appoggiò una mano sul braccio e lo invitò a sedersi con lui sulle sedie della sala d'aspetto.

" Tre anni fa " sussurrò l'uomo " mia figlia si è tolta la vita, quindi so che cosa sta provando. Soffriva di depressione, io ho fatto di tutto per curarla, ma non c'è stato nulla da fare.
Non ho mai voluto ricoverarla in nessuna struttura, ma, con il senno di poi, forse avrei dovuto farlo e, forse, avrei potuto salvarla "

" Mi dispiace " disse Harry con tono triste.

"'Mi dia ascolto, le parlo come fosse mio figlio. Non lo faccia quando è troppo tardi, ricoveri suo marito in una clinica privata, lì lo sapranno aiutare..."

Il medico strinse il braccio di Harry con affetto, si alzò e tornò al suo lavoro.

Una mezz'ora dopo lo scrittore si ritrovò nella camera dove Louis era stato portato.

Era pallido e provato, ma respirava autonomamente e tranquillamente.

Harry si sedette sulla sedia accanto al letto e sospirò.

Cosa avrebbe dovuto fare?

Poteva occuparsi da solo di un uomo fragile come suo marito?

Non lo sapeva, ma sapeva che, purtroppo, avrebbe dovuto prendere a breve una decisione.

Per favore, non lasciarmi andare...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora