La farfalla

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« Si dice che il minimo battito d'ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall'altra parte del mondo »

**26 Gennaio 2013 (2010 nel manga), rapimento di Kiyomi Takada**

X stava chiusa nel suo appartamento. Solo un filo di luce dalla finestra serrata le illuminava il volto.
Miserabile è una vita senza amore.
Si trovava anche lei in Giappone, aveva sempre seguito gli spostamenti di Mello e Matt ma non aveva mai voluto riavvicinarsi a loro, per non soffrire ancora. Ma era tutto inutile. Era sempre ad un passo da loro ma si rimproverava ogni volta per questo, non avrebbe dovuto comportarsi in quel modo.. Ma alla fine quei due ragazzi erano tutto ciò che aveva.
Ogni tanto si sentiva con Matt per gli auguri o per sapere come stavano e cosa stavano facendo lui e Mello.
Quel giorno per lei non era diverso dagli altri, il rubinetto perdeva e poteva sentire le gocce causare un regolare e calmo rumore mentre cadevano nel lavandino. Non aveva quasi nulla. Usava sempre tutti i soldi per seguire quei due negli spostamenti e con il resto si comprava da mangiare. A volte passava qualche mese senza lavoro quindi doveva risparmiare al massimo. Menomale che L le aveva detto che lei era l'incognita fondamentale per risolvere l'equazione, ma quale equazione? Che sciocchezza..
-Uno degli aggressori è in possesso di numerose armi, le guardie del corpo di Takada e la polizia stanno lavorando senza sosta per trovare i rapitori. Ripeto poco fa Kyomi Takada è stata rapita davanti all'Hotel della NHN. Pare che non ci siano stati feriti sebbene uno degli aggressori fosse armato-
Gli occhi di X si spalancarono all'inverosimile sentendo quelle parole al telegiornale.
-Non.. Non è pos.. Possibile..- tremò. Era mai possibile che i due aggressori fossero niente meno che..
-MATT E MELLO! In che guaio vi state cacciando!?- urlò la ragazza cercando il suo cellulare sul tavolo con le mani ancora in preda al tremolio.
Mello era in pericolo e riusciva a pensare solo a questo.
-AVANTI RISPONDI IDIOTA RISPONDI TI PREGO!- squillava a vuoto, il cellulare di Matt squillava a vuoto.
Riprovò.

Matt si accorse che il suo cellulare vibrava, diede un'occhiata allo schermino e riconobbe immediatamente il numero di X. Avrebbe risposto, a costo della sua vita. Avrebbe guidato benissimo anche con una mano sola.
-Pronto bellezza, sono un po' impegnato al momento- rispose alla chiamata buttandola sul comico.
-MATT! GRAZIE AL CIELO!- sentì gridare la ragazza.
-Non sei mai stata più felice di sentirmi!- rise lui amaramente.
-Non è il momento di fare dello spirito! Matt devi dirmi subito dov'è Mello!- continuò X.
-Perché? Mello non vorrebbe che te lo dicessi.. Non devi intrometterti!- cercò di dissuaderla Matt mentre svoltava a destra con l'auto.
-Io credo che potrebbe anche ESSERE IN PERICOLO DI VITA! AVANTI DIMMELO!- gridò ancora la cinese.
-Ma che cosa dici?- si stupì il castano.
-Avanti Matt non dirmi che lui ti ha detto solo: 'ci vediamo più tardi' e tu gli hai creduto!?- si agitò X.
Matt stava cominciando a capire..
-Temo tu abbia ragione questa volta, ma se ti dico la sua posizione tu devi darmi un' altra possibilità. Vieni ad un appuntamento con me con quel vestito.. Ti sta ancora?- le chiese svoltando ancora con l'auto.
-Si, mi sta. Accetto. Ora dimmi dov'è..- rispose la cinese.
Matt le fornì la direzione che Mello avrebbe preso, X si preparò di corsa e si precipitò al suo motorino, ma tornò indietro ricordandosi del vestito, lo tirò fuori dal cassetto, lo caricò in spalla e corse di nuovo fuori al suo veicolo.
Durante quegli anni aveva pensato così tante volte al suicidio che aveva accumulato una collezione personale di armi e in una situazione del genere alcune le sarebbero sicuramente tornate utili. Si portò un pugnale e una pistola.
Partì alla velocità della luce e sfrecciò per le strade verso la sua meta.
Durante il tragitto spericolato notò subito la macchina di Matt che correva come un pazzo.
-Seminali Matt, avanti, andiamo!- lo incoraggiò tra sé e sé ma scivolò col motorino e cadde.
Mentre cadeva a terra al castano veniva bloccata la strada.
Mentre cadeva a terra Matt si ritrovò costretto a scendere dall'auto.
X lo vide, si era fatta solo qualche graffio durante la caduta, corse più vicina che poteva alla scena.
-Ehi, da quando in qua ai giapponesi è permesso andare in giro armati di pistola?- chiese Matt sarcastico, scendendo dall'auto con le mani alzate, -Comunque infondo, io sono solo un complice del rapitore, immagino vogliate chiedermi un po' di cose- continuò muovendo lentamente il braccio verso l'arma che teneva nascosta nel colletto del suo giubotto.
-Quindi non vi convie..-
Avevano aperto il fuoco.
-Matt no!- sussurrò X in lacrime, appoggiata ad un lampione.
In quell'istante la ragazza sentì il suono di qualcosa di importante che sparisce per sempre.
-È stata solo colpa mia, ero così ossessionata dal pensiero di Mello in pericolo che non ho valutato il pericolo in cui ti trovavi tu.. Non mancherò all'appuntamento, questa è una promessa- disse la ragazza guardando il corpo senza vita dell'unica persona che l'aveva mai amata.
Forse sarebbe stato troppo facile per lei scegliere di essere felice, per questo aveva scelto Mello..
Tornò di corsa al suo motorino e partì, più veloce che poteva.
Raggiunse il deposito dei camion che Matt le aveva indicato. C'era uno dei camion che stava partendo in quel momento.
-Mello..- X era pronta.

Mello aveva gli occhi lucidi al volante.
-A questo punto non c'è altra soluzione, solo io posso..-
Sentì uno sparo. Qualcuno aveva sparato al camion.
Erano forse le guardie del corpo di Takada!?

-MERDA!- imprecò X, non aveva colpito la barra di chiusura del camion, aveva sbagliato mira!
Riprovò.
Presa.
Le porte del retro del camion si spalancarono.
Takada stava scrivendo su un pezzo di carta.
-Non saranno mica.. Frammenti del quaderno?- pensò X ad alta voce.
Capì quello che stava succedendo, ma forse non abbastanza da fermarsi in tempo.
Si avvicinò il più possibile. Mello non si fermava, stava guidando più veloce, almeno aveva guadagnato tempo distraendo Takada che agiva con difficoltà sotto shock.
Avrebbe saltato.
Com'era che facevano le ginnaste al circo? Una volta dopo essere andata via dalla Wammy's aveva visto uno spettacolo del circo e aveva sognato di diventare come loro.. Le ginnaste parevano saper volare.
-Io DEVO farlo!- urlò.
Calcolò distrattamente il tragitto che avrebbe dovuto compiere saltando, cercò di capire quanto era lo slancio necessario per arrivare alle porte del camion. Prese con sé il vestito, ripose la pistola nei pantaloni e tentando di tenersi in equilibrio si alzò in piedi sul motorino sfrecciante.
Poi compì l'opera ginnica più grande della sua vita.
-Morirò!- gridò la ragazza, rendendosi conto che non avrebbe raggiunto il veicolo.
Mello venne accecato per un attimo da un fascio di luce riflesso dalla croce sul rosario che portava al collo e frenò leggermente. Abbastanza leggermente da permettere a X di aggrapparsi a una delle porte del camion, stringendo l'ingombrante vestito che non avrebbe lasciato andare per nulla al mondo. Le porte sbattevano sulla grande vettura. La cinese aspettò di essere abbastanza vicina al suo interno per lasciare quella a cui era aggrappata.
Con uno scattò si alzò in piedi ed estrasse l'arma. Quelle frazioni di secondo in cui aveva compiuto l'opera sembravano l'infinito.
-Adesso MUORI PUTTANA!- gridò prendendo la mira e sparò.
Un attimo dopo sulla testa di Takada c'era un grande buco.
Era morta.
X venne sbatacchiata dalla brusca frenata di Mello, le caddero gli occhiali, crepandosi su una delle lenti.

il Bianco e il NeroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora