Giulietta

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-Nate! NATE!-
Una voce lo stava chiamando per davvero. Ma lui non uscì, sentì che stava per perdere i sensi e continuò a costringersi a respirare quell'acqua così calma.
Delle braccia forti lo tirarono fuori.
-Sei un idiota! Come sempre!- sentì queste parole rimbombare nella sua testa.
-Stai dicendo, che tu sei Giulietta quindi? Hai appena ammesso di essere una checca?- sentì poi la stessa voce ridere.

Si svegliò con le prime luci del sole, si guardò intorno con occhi stanchi. Fu accecato dal luccichio di una croce sul lenzuolo, la prese in mano, era attaccata ad un rosario che conduceva niente meno che a un ragazzo nudo, con un caschetto biondo, che dormiva profondamente. Si strofinò gli occhi.
Non era possibile.
Allungò una mano tremolante verso il corpo che giaceva nel suo letto.
Lo toccò.
Lo percorse con quella mano e poi con l'altra e poi ancora e ancora, prendendo tra le mani i capelli biondi, sfiorando i pettorali, le braccia, la cicatrice.
-Non è possibile- sussurrò, mentre sentiva il cuore accelerare come un pazzo, come forse mai prima.
-MIHAEL!- urlò.
-Eddai sta buono, sono stanco- sentì la risposta del biondo che si girò dall'altra parte.
Fu pervaso da una rabbia talmente forte da non riuscire più a ragionare.
-MIHAEL!- gridò in preda alla furia più totale, rifilando un pugno in faccia al semi-dormiente Mello.
Il biondo si svegliò di colpo, Near non aveva MAI alzato le mani in tutta la sua vita su niente e nessuno.
-Stronzo! Bastardo! Figlio di puttana lurido e disgustoso! Cane maledetto!- l'albino cominciò a riversargli addosso tutto il repertorio di parolacce che non aveva mai usato in vita sua.
Mello rimase pietrificato per qualche istante.
-Ti odio! Ti odio lurido bastardo!- continuò Near, avendo esaurito il suo repertorio di insulti.
-Ieri notte non sembravi così arrabbiato quando ti ho tirato fuori dalla vasca, mi chiamavi così disperatamente "Mihael, Mihael"- lo prese in giro il biondo.
-Mi avevi detto che eri mio, mentre ti facevo sputare l'acqua che avevi ingoiato, e poi sei svenuto. Non te lo ricordi, stupido nanerottolo?- continuò.
Near arrossì.
-Davvero ho detto così?- chiese sospettoso.
-Mi piacevi molto di più in quel momento- lo derise Mello, avvicinandosi pericolosamente a lui.
Le sue mani incominciarono ad accarezzare il petto latteo del suo rivale, che sembrò già voler perdere i sensi a quel primo contatto.
Il biondo avvicinò la bocca al suo orecchio.
-Ora mi vuoi dire perché è così malconcio?- sussurrò.
Near arrossì.
-Mh non è niente- disse infilandosi nervosamente le dita fra i capelli.
-A me non sembrava proprio 'niente', e sinceramente non ricordo di avertelo lasciato io in questo stato..- sghignazzò Mello.
-Bhe.. Ho pensato che.. Magari.. Se.. Se lo avessi fatto con violenza.. Sarebbe stato più facile immaginare che fossi tu..- confessò l'albino.
Mello scoppiò a ridere.
-Ma allora è proprio vero che sei un masochista-.
-Non l'ho mai vista in questo modo- disse l'albino tenendo lo sguardo fisso da un'altra parte pur di evitare di guardare in faccia il biondo.
-Sei diventato così emotivo durante la mia assenza.. Arrossisci, non reggi il mio sguardo, alzi le mani e gridi, ma cosa ti è successo Nate River? Sei per caso diventato umano?- osservò Mello ridendo.
-Come puoi.. Come puoi dire una cosa simile? Tu non hai idea.. Non hai idea di quello che mi hai fatto passare.. È da un eternità che piango la tua morte, e tu in tutto questo tempo non hai avuto cinque minuti, CINQUE MINUTI, per dirmi che stavi bene? Perché lo hai fatto Mihael? Perché mi hai abbandonato? Torni da me solo per il sesso? È questa l'unica cosa che vuoi da me ora che il tuo compagno di scopate, Matt, è morto?- si lamentò Near, con la sua bassa voce roca.
-DEVI PORTARE RISPETTO PER LUI, HAI CAPITO!- urlò Mello per tutta risposta.
Near sudava, i capelli bagnati lo coprivano in volto. Il biondo non lo aveva mai visto così sconvolto in tutta la sua vita.
L'albino avvicinò di nuovo le dita ai capelli per compiere il solito movimento.
-Non me ne frega un cazzo- proferì, con un timbro di voce inquietantemente chiaro e forte. Gli occhi di Mello si spalancarono, -Ma come ti per..-, ma fu interrotto perché Near si gettò sopra di lui, tentando di strangolarlo.
-Mi hai abbandonato.. Tu mi hai abbandonato.. Non fai altro che abbandonarmi ancora e ancora! Mi stavi uccidendo! Non posso più sopportarlo tutto questo dolore! Perché sempre Matt? Cos'aveva lui che io non ho? Dimmelo! Era tanto più bello di me? Ma allora perché? Perché Mihael hai detto di amarmi? Perché mi hai rivelato il tuo nome in quel modo? Perché hai fatto quelle cose con me? Ma PERCHÉ?- domandò con voce tremolante mentre stringeva la presa attorno al collo del suo rivale.
-Era un-una bugia, una b-bugia! La sto-storia con M-Matt era so-solo..- a quel punto Near lasciò la presa.
-Una.. Bugia?- chiese sospettoso.
-All'orfanotrofio Near, ti ho solo preso in giro, quella volta baciai Matt solo perché volevo avere una tua reazione, e quando vidi che almeno un briciolo eri rimasto infastidito, allora ho continuato con quella farsa. Come vedi ho sempre dovuto farmi in quattro per ottenere anche solo qualcosa di minimo da parte tua- disse il biondo, tossendo.
-Mihael- chiamò il suo nome l'albino, mordendosi il labbro per trattenere le lacrime.
-Baciami, baciami Mihael- iniziò a gridare tutto d'un tratto, cambiando atteggiamento, -In questo momento anche se tu ti fossi fatto mezzo mondo alle mie spalle in realtà non mi importerebbe più, perché infondo sei vivo..- sospirò.
Mello si posizionò sopra di lui e iniziò a baciarlo avidamente, gratificato da quella richiesta.
-Avanti toccami!- gli ordinò Near, afferrandogli le mani per poggiarsele sul petto.
-Allora vedi che sei tu che pensi al sesso quando mi vedi?- rise Mello.
-Fammi sentire che sei ancora vivo- continuò a tentarlo il suo rivale, ignorando ciò che aveva appena detto.
-Vuoi sedurmi, Near?- lo prese in giro il biondo.
-Avanti, non resisto più!- insistette l'albino.
Mello sentì il sangue pulsargli nelle vene più forte e il cuore accelerare.
-Devi supplicarmi!- comandò.
-Ti supplico, ma sbrigati!- ribattè Near.
Il biondo inebriato da quelle parole non riusciva più a trattenersi, si mise le dita in bocca per lubrificare il buco dell'altro ma l'albino lo fermò.
-No! Entra così e basta!- replicò.
-Ti farei troppo male..- rispose Mello.
-Non te n'è mai fregato in vita tua e devi essere premuroso proprio ora!?- si arrabbiò Near.
Il biondo obbedì. Avvicinò la sua erezione al buco del suo rivale e tentò di entrare.
-È impossibile, non entrerà mai così- si lamentò.
-Allora vorrà dire che dovrai spaccarmi in due!- gridò l'albino, facendo eccitare ancora di più l'altro.
Mello sentì il sangue pulsargli violentemente nell'erezione. Spinse più forte che poteva.
Dagli occhi di Near cominciarono a scendere lacrime che si mischiarono al sudore che gli percorreva il viso. Il biondo si fermò.
-Non fermarti cazzo! Non fermarti per nulla!- lo sgridò l'albino, più determinato che mai.
Mello a quel punto lo penetrò con tutte le sue forze, causandogli gemiti di dolore misto a piacere.
Anche a lui faceva male, ma in quel momento nulla gli importava tranne fissare il volto di Near che si lasciava andare a piaceri ben poco razionali.
-Perché vuoi che ti faccio una cosa del genere?- chiese al suo rivale, afferrandolo per i capelli.
-Mi fai s-sentire v-vivo- gemette lui.
Mello gradì la risposta e continuò.
-Per me, sei sempre stato tu il numero uno e lo sarai per sempre!- gridò l'albino.
Il biondo continuò più forte sentendo quelle parole, facendo sanguinare il suo rivale.
-Ripetimelo! Ripetilo!- gli ordinò.
Ma vennero prima che Near potesse ripetere quella frase tanto gratificante per l'ego di Mello.
-Vuoi che te lo ripeta lo stesso?- chiese mentre il biondo usciva da dentro di lui.
-No, scordatelo- rispose scorbutico Mello, buttandosi sulle coperte.
-Sono sempre stato calmo davanti alla morte, ma solo perché finché tu non mi hai toccato non sapevo cosa fosse la vita- sussurrò l'albino tra sè e sè.

il Bianco e il NeroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora