Capitolo 3

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Non riesco ancora a muovermi.

Gli uomini di prima sono usciti da ormai dieci minuti. Sento la porta aprirsi ma non posso girare la testa perchè sono del tutto paralizzata. Quattro donne vestite da domestiche mi si piazzano davanti.

Poi l'uomo affascinante in smoking si mette davanti a me. "Fatele una doccia e poi vestitela, fate con molta attenzione attenzione" ordina con voce severa ma calma e poi esce dalla stanza.

Le quattro donne mi prendono delicatamente e mi alzano. Vorrei urlare di non toccarmi e di lasciarmi andare, ma non posso. Non posso fare nulla, non riesco a muovere un singolo muscolo del corpo...sono indifesa.

Mi portano in bagno e mi spogliano. Mi mettono dentro una vasca e mi lavano. È davvero molto imbarazzante. Poi mi fanno uscire e mi avvolgono l'accappatoio sul corpo che è davvero molto morbido e soffice.
Mi fanno sedere su una sedia di fronte a uno specchio. Una delle domestiche si mette ad asciugarmi i capelli e, credo, a farmeli mossi. "Hai dei bellissimi capelli lisci" mi sussurra piano la donna di mezza età. Vorrei farle un sorriso per il complimento ma la mia bocca non si muove. Un'altra donna si mette a truccarmi, un altra mi fa le unghie delle dita e la quarta mi fa le unghie dei piedi.

Dopo una ventina di minuti, credo, hanno tutte finito. I miei capelli ora sono mossi. Sono davvero molto belli. Il trucco è leggero, solo una linea di eyeliner con il mascara e un rossetto color pesca chiaro.
Nelle unghie invece mi hanno applicato un colore rosa carne.

Mi fanno alzare e mi tolgono l'accappatoio mettendomi un intimo coordinato in pizzo nero. Sento le guance diventarmi rosse per l'imbarazzo.
Infine, mi fanno indossare un tubino nero, a maniche corte. Fortunatamente non ha la scollatura. Mi arriva solo a tre quarti delle ginocchia, quindi non compre molto, e in più ha una leggera spaccatura sulla coscia destra.

Ho sempre odiato mettermi i vestiti, ma devo dire che questo mi piace. Le quattro donne mi fanno sdraiare delicatamente sul letto ed escono dalla stanza facendo un leggere inchino.

Passa solo qualche secondo prima che entrino l'uomo in smoking e Ronny.
Quest'ultimo mi si avvicina e come prima mi infila una siringa sulla vena del braccio. Dopo qualche minuti sento i muscoli contrarsi.

Posso muovermi! Oddio che felicità.

"Alzati lentamente" dice l'uomo in smoking con tono calmo.
Faccio come mi ha detto e piano piano mi alzo. Mi metto seduta, mi gira ancora la testa e quindi mi porto una mano per reggerla. Entrambi lo notano e il ragazzo mi porta una bottiglietta d'acqua.
Esito un po' e noto che l'uomo in smoking si è messo a ridere. Mi giro verso di lui e lo guardo con aria confusa. Sta ridendo di me? Sono così patetica?

Lascio stare e prendo la bottiglietta d'acqua e la bevo tutta d'un fiato.
Vede che entrambi rimangono stupiti con quanta facilità io l'abbia bevuta.

"C-che c'è?" Domando. Okay perchè mi è uscita con voce tremante? Non era questo l'effetto che volevo.

"Niente" dicono all'unisono.

L'uomo in smoking mi si avvicina, "Piacere sono Mike" afferma con un sorriso mentre mi porge una mano per farmi alzare.

Okay è ufficiale mi sento davvero bassa vicino a questo due uomini così alti e grossi. "Lui è Ronny, il mio braccio destro" Ronny mi sorride e io ricambio con un leggero sorriso.

Poi Mike va in un armadio prende una scatola e me la porge. "Tieni mettiti questi. Non puoi stare scalza lì dove stiamo andando"

Andando?Dove stiamo andando? Dove mi portano e cosa vogliono farmi dato che mi hanno vestita così?

Apro la scatola- ancora confusa- e trovo dentro un bellissimo paio di scarpe con tacco dodici. Sono nere con una linea sottile color argento.
Alzo lo sguardo e fisso Mike negli occhi. Mi osserva senza distogliere lo sguardo. Poi decido di mettermi le scarpe e per fortuna ora sembro un po' più alta.

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