Capitolo 36

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Subito dopo aver finito di cenare ci mettiamo sul divano a guardare la tv.
Mentre Daniel sta facendo zapping, io sto messaggiando con Sissi, che non fa altro che chiedermi del biondino seduto dall'altra parte del divano.

Sbaglio o stava insieme al fratello maggiore di Jack?

Ghigno divertita, la mia amica è sempre stata così. Appena vedeva un ragazzo che rispecchiava i suoi gusti, ci si fiondava subito ma dopo l'ennesimo caso umano si era detta: "Aspetterò il college per trovarmi un ragazzo."

Per questo quando mi ha informata della sua relazione ne sono rimasta davvero stupita. Io di mio non ho mai cercato l'amore, non credo nemmeno di averci mai pensato. Sissi diceva che sembravo apatica, ma non è colpa mia se i ragazzi al giorno d'oggi sono tutti degli idioti. Mi convinco sempre di più che essermi innamorata di Dominik sia stata la cosa giusta...infondo, infondo.

Ah, Dominik...mi manca così tanto.
"Daniel" lo chiamo.

"Mh?" Mugugna, continua a cambiare canale ogni due secondi.

"Il numero di telefono di Dominik qual è?" Domando come se mi fosse venuto un lampo di genio.
Il biondo gira la testa verso di me, apre la bocca per dire qualcosa ma prima che possa farlo suonano al campanello. I miei zii sono già di ritorno?

Io e Daniel ci guardiamo in modo strano, faccio spallucce e vado verso la porta. La apro e mi trovo davanti due uomini, alti e sulla mezza età.

"Sei Alissa Blade?" Chiede quello a destra.

"Chi la cerca?" Rispondo.

"FBI." Dice sempre lo stesso uomo "Detective Wave e lui è il mio collega, il Detective Storm" mi mostrano entrambi i loro distintivi, li guardo ancora dubbiosa.

"Possiamo entrare signorina? Avremmo alcune domande da farle." Annuisco e li faccio accomodare. Inghiotto a vuoto, sono sicura che mi faranno domande sul rapimento.

"Prego sedetevi pure" affermo con gentilezza, Daniel ci nota e si alza in piedi. I due uomini si lanciano un'occhiata e poi si siedono.

"Tu chi saresti?" Chiede il detective Wave, se ricordo bene.

"Daniel, piacere. Sono un suo amico di scuola." Risponde, un sorriso gli appare sul volto e si vede lontano un chilometro che è tirato.

"Gradite dell'acqua?" Interrompo gli sguardi fulminei che stanno lanciando a Daniel, spero soltanto che non accada nulla di grave. Insomma, avevo previsto che questo giorno sarebbe arrivato.
Però, credevo sarebbero venuti molto prima a bussare alla porta. Comunque, mi sono tenuta pronta anche in questa situazione.
I due poliziotti annuiscono e riempio loro un bicchiere ciascuno. Glieli porgo e vado a sedermi vicino a Daniel.

"Allora, signorina Blade come sta?" Indica, il detective Wave, con una penna il punto tra le costole. Automaticamente ci porto la mano e l'appoggio delicatamente.
"Ora tutto bene, non fa più male come prima" rispondo convinta.

Annuisce e continua:"E si ricorda di come si è fatta male?"
Scuto la testa.

"Si ricorda dove è stata in questi quattro mesi?"
Nego di nuovo.

"Va bene. Si ricorda allora come è stata rapita? La prego si sforzi"
Stanno per caso facendo i ruoli di: poliziotto buono e poliziotto cattivo? Che idioti. Storm mi guarda con espressione dura ma neutra, Wave (non riesco a capacitarmi che esista un cognome del genere) mi guarda supplichevole sperando gli dia qualche informazione.

"Beh, forse. Insomma è tutto ancora annebbiato." Gli concederò qualche informazione. Se c'è una cosa in cui sono sempre stata brava è mentire, di solito le persone si agitano quando dicono una bugia io invece sono rilassata, per me è come se stessi dicendo al verità e la gente mi crede.

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