Capitolo 44

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Guardo le due persone, che stanno arrivando nella nostra direzione, con diffidenza. E ora questi chi sono?

Si avvicinano di più a noi, ed entrambi sembrano davvero incazzati. Sono due anziani: l'uomo è vestito di tutto punto con un completo blu notte e le scarpe nere, mentre la donna è vestita con una giacchetta e una gonna lunga  fino al ginocchio coordinate. I loro visi sono segnati dal tempo, i capelli di entrambi sono tra il grigio e il bianco, anche se, la donna  li ha tinti di nero.

"Jhon che pensi di fare?" Domanda la donna.

"Ascolta, mamma. Ne abbiamo parlato mille volte. Che voi lo vogliate o no...lei è vostra nipote!" Risponde mio padre avvicinandosi alla donna e indicandomi.

Così loro sono i miei nonni paterni? Non sembrano affatto felici di sapere che hanno una nipote.

Comunque sia, me ne vorrei tornare a casa. Anzi, vorrei trovare i miei zii e fargliela pagare cara per quello che hanno fatto a me e mia madre. Come si può inscenare un'incidente solo per dei fottuti soldi?

A distrarmi dai miei pensieri è una voce che proviene da una stanza qui vicino, nel frattempo i miei cosidetti 'nonni' mi guardano con disprezzo, e che sarà mai? Mi sono subita le minacce di Serghei, calci, pugni e persino i miei zii squilibrati, cosa posso volere di più dalla vita?

"Tesoro sei tornato finalmen- è lei chi cazzo è?!" Urla incazzata appena mi vede la donna, molto delicata direi. Ha i capelli biondo cenere, è alta e magra, indossa un tubino blu notte. Avrà all'incirca sui quarant'anni e sta guardando in cagnesco mio padre.

"Sorpresa?" Mi azzardo a dire. Okay, lo so, questa è una situazione seria però è tutto così assurdo che non posso non prenderli in giro.

A mio padre spunta un sorriso divertito, mentre le altre tre persome presenti nel corridoio mi guardano male.

"Bene, che ne dite di pranzare? Sicuramente, bambina mia avrai tanta fame, no?" Mio padre mi mette un braccio intorno alle spalle e ci dirigiamo in quella che è la sala da pranzo. È molto ampia, in pratica ha la stessa grandezza del soggiorno di casa mia. Il pavimento è in legno, le pareti sono di colore beige, ci sono dei mobili in legno ai lati della stanza con qualche quadro e, infine, al centro della stanza c'è un enorme tavolo; credo possano starci anche una ventina di persone, se non di più.

Mi siedo vicino a mio padre, che a sua volta si siede a capotavola.

Non posso credere che io sia realmente qui, a pranzare con mio padre e la sua famiglia neanche dopo ventiquattro ore che lo conosco.
Ho scoperto che la donna con il tubino si chiama Miranda, e che è l'attuale moglie di mio padre.
I suoi genitori invece si presentano come: Steve e Bonnie.

Suo padre penso di conoscerlo, una volta mentre facevo ricerce per un progetto scolastico, non so come ma sono finita su questa pagina che parlava dei malavitosi più ricercati in tutti gli Stati Uniti. Steve Whitelock, numero uno tra i più ricercati. Ma un giorno le voci su di lui sono finite, tutti dicevano che si era ripulito, che non faceva e non fa più cose illegali.
Come no, scommetterei entrambi i miei reni per dire che lui dal giro dell'illegalità non è mai uscito.

A quanto pare ora ha lasciato in mano tutto quanto a suo figlio Jhonatan, ovvero mio padre. Che mi ha voluta qui, a casa sua. Penso che voglia davvero rialacciare i rapporti con me eppure, il mio sesto senso mi dice che c'è altro sotto.

Ad un certo punto la porta della sala da pranzo viene aperta in modo brusco e ne entrano altre due persone. Ma quanto è affolata questa casa?

Davanti a noi si presenta un ragazzo, forse due o tre anni più grande di me. Alto, fisico asciutto ma muscoloso, ha i capelli castani e occhi del medesimo colore. Stringe la mano di una bambina, sui nove anni, bionda e occhi azzurri proprio come l'attuale moglie di mio padre. Quindi loro due sono i loro figli?
Però non mi quadra questa cosa.

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