Capitolo 30

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Avete presente quando vi alzate dal letto con la luna storta? Scazzate? Ecco, io sono così. Sono incazzata e non so perché. Colpa del ciclo che dovrebbe arrivarmi entro qualche giorno? Colpa di Dominik? Colpa della mia vita che fa schifo?

Beh, per il momento non è che sta andando tutto male, forse è perchè non mi sono ancora soffermata a pensarci. Sono stata rapita, picchiata, spedita a destra e a manca che non ho avuto tempo per una domanda importantissima: cosa voglio davvero fare da grande?

Insomma, starò insieme a Dominik fino alla fine dei miei giorni? Onestamente spero di si, non riesco a vedere un futuro in cui lui non ci sia.
Ma riprendendo quello che stavo dicendo prima, se starò con Dom per sempre quale sarà il mio ruolo? Qual è il mio ruolo in tutto questo?

Sbuffo e un leggero grido di frustazione esce dalla mia bocca.

Non lo so, io non lo so davvero. A volte mi sembra di avere chiaro ciò che voglio e altre volte sono indecisa e insicura su tutto.

Ritornando con i piedi per terra penso alle parole di Dominik che mi ha detto ieri. Certo, credo a Madison e a tutto quello che mi ha raccontato eppure da quando ho parlato con Dom c'è sempre questo campanello d'allarme che suona dentro la mia testa.
E nulla, terrò Madison d'occhio.

Sempre ieri sera, dopo essere andati tutti a dormire ho detto a Dom quello che avevo detto a Maddy, ovvero di portarla in ospedale. All'inizio era contrario ma poi l'ho convinto e gli ho assicurato che lei non avrebbe detto nulla di me.

Mi alzo svogliatamente e mi dirigo in bagno, apro il getto di acqua calda e mi ci fiondo dentro, non prima di essermi spogliata.

Mi sento frustrata, non ho la più pallida idea di quello che succederà in futuro, non riesco ad immaginarlo e questo mi da ancora più fastidio. Tiro un pugno contro la parete di piastrelle alla mia sinistra, è davvero brutto non sapere ciò che si vuole dalla vita.

Esco dalla doccia e mi vesto velocemente, mi asciugo i capelli e mi dirigo in cucina per fare colazione. In soggiorno non c'è nessuno, quando mi sono svegliata Dominik non era a letto e credo che Madison stia ancora dormendo. Povera ragazza deve aver passato dei momenti molto brutti, però io non posso dire che abbia avuto chissà quale fortuna tutto sommato.

Vado davanti alla macchina del caffè e mi metto a pensare se prepararmi o no un cappuccino. Dopo un po' che esito decido di farmelo, preparo anche due fette di pane con della marmellata. Era da qualche tempo che non stavo da sola a godermi il silenzio e devo dire che mi è mancato molto, mi è mancato stare con i miei pensieri anche se, dopo un po' che sto pensando tutto si annoda e quindi fantasia e realtà si mescolano, e non è affatto piacevole, alcune volte mi viene persino il mal di testa a pensare.

"Ciao" sento qualcuno dire, sussulto dallo spavento e quando mi volto trovo Madison a guardarmi stupita "Scusa, ti ho spaventata vero?"

"Si, un po'" le ammicco un leggero sorriso "Vuoi del caffè o cappuccino?"

"Caffè grazie" intanto si siede sulla sedia di fronte alla mia.

"Come hai dormito?"

"Bene. Era da tanto che non dormivo così tranquillamente"

"Mi fa piacere" le porgo la tazza di caffè e le sorrido.

"Il tuo uomo dov'è? Dominik...giusto?" beve un sorso di caffè mentre io mangio la mia fetta di pane.

Annuisco "Sicuramente a fare qualche commissione" la batto lì. Sapendo che il mio uomo è il boss mafioso di una delle gang più temute del mondo, già immagino cosa esca a fare e onestamente mi va bene così. Cioè, qualcuno ci rimette la pelle ma sono affari suoi, quella persona ha deciso di mettersi da sola nei guai e quello che le succede è solo colpa sua.

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