Capitolo 18

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Crystal

In un primo momento non ricambio il bacio, cercandomi di staccarmi ma lui mi teneva stretta a se facendomi cosi ricambiare.

Non riesco a capire il motivo di questo bacio, un'attimo prima mi stava urlando contro e ora si comporta come un ragazzo che non bacia la sua ragazza da molto tempo.
Mi ricorda tanto il bacio che ci siamo dati quella volta al ristorante poco dopo però aveva frantumato il mio cuore.
A quell'episodio scoppio a piangere, facendo aumentare la presa di Bryan e aumentando l'intensità del bacio. Penso che questo sia stato il bacio più lungo della mia vita.
Lui si stacca un attimo per asciugarmi le lacrime e comincia a lasciarmi dolci baci su tutta la faccia bagnata dalle lacrime.

"Perché piangi?" Mi chiede continuando a lasciarmi piccoli baci.

"Non lo so... avevo bisogno di sfogarmi" rispondo contro il suo petto

"Ho capito... scusami" mi dice ancora

"Ma per cosa?" Chiedo non capendo

"Per lasciarti tutti questi dubbi... ti sto incasinando la vita" mi dice fissandomi

"Ah" riesco soltanto a dire

"Comunque questa volta non siamo stati interrotti" mi dice ricordando il nostro ultimo bacio

"E non ti sei preso uno schiaffo in faccia come la prima volta" continuo io

Lui si mette a ridere ricordando i nostri baci, ci stavamo avvicinando di nuovo quando la voce della mia professore di matematica ci interrompe.

"Adesso potete spiegarmi?" Chiede infuriata

"Mamma io non parlo con Jessica da circa due mesi e per questo ho dovuto far finta che Crystal sia la mia futura moglie. Ecco qual è la situazione." Spiega lui velocemente

"Potevi rimandare l'invito!!" Esclama lei più furiosa di prima

"Io non so quando o se farò pace con Jessica, quindi se rimandavo sempre poi i nostri parenti sospettavano troppo" risponde lui

"Ah quindi non farai pace con Jessica?? Sei pazzo? Capisci che questa sarà la nostra fine??" Esclama lei

"Mamma rimedierò, stai tranquilla!" Dice lui rassicurandola

Io non capisco, ma perché dovrebbe essere la loro fine? Ma cosa vogliono dire? Che curiosità!
La professoressa se ne va e io e lui rimaniamo nuovamente soli.

"Che ne dici se ti prendi la mia giacca? Hai la pelle d'oca" mi dice lui dolcemente

"Beh, lo ammetto, ne ho proprio bisogno, qui si gela" ammetto sorridendo

Lui mi mette la giacca e mi cinge la vita guidandomi dentro casa.
Una volta entrati il cugino di Bryan, il fratello di Melissa, ci chiede se potevo ospitarlo per questa notte a casa nostra visto che l'indomani mattina doveva partire e sua madre ha, cito testuali parole, trasformato la casa in un hotel per tutta la famiglia

"Ah ma se vuoi puoi dormire da noi, stiamo anche vicino l'aeroporto quindi non c'è problema" dice Bryan

Ma ogni tanto prima di parlare non può riflettere. Nelle tante domande che ci aveva fatto i suoi parenti a tavola, aveva detto che convivevamo.
Volendoci pensare sono coperta coni miei genitori, gli avevo detto che dormivo a casa della mia amica...e invece ora dormo con il cugino di lei. Che i miei odiano per la storia che ha raccontato Jessica quando ci siamo incontrati durante quella passeggiata.
Nathan accetta la proposta, prende le sue valigie in camera sua e ci dirigiamo a casa di Bryan.

Dopo aver salutato tutti i parenti e dopo l'occhiata perversa della mia amica ci dirigiamo verso la macchina del mio professore per poi arrivare nel suo attico in meno di dieci minuti. Entrati dentro il palazzo salutiamo il vecchio George che mi fa un sorriso e prendiamo all'ascensore che porta direttamente all'ultimo piano. Arrivati Bryan fa fare un piccolo giro a Nathan che poi viene accompagnato nella camera degli ospiti. Il mio professore mi prende la mano e ci porta al piano superiore dove si trovano varie porte. Lui mi trascina verso l'ultima porta e quando la apre si rivela la camera da letto. E' spaziosa con un letto moderno posto a contatto con il muro, due comodini anche essi moderni. La vista da li è spettacolare si intravede tutta New York.

"Ma che ci facciamo nella tua camera?" Chiedo spalancando gli occhi

"Cosa vorresti fare tu? Io direi di dormire, ma se hai altro in mente io non mi oppongo" risponde con un sorriso perverso.

"Ma vaffanculo! Non hai un'altra stanza?" Domando

"Beh è occupata da mio cugino... e poi cosa vuoi che pensi, che conviviamo e non dormiamo insieme?" Mi chiede sempre con quel sorriso

"Fanculo, fanculo, fanculo!!" Dico incazzata

Vado verso una delle due porte che conduce al bagno. Entro per poi richiudere la porta dietro di me. Mi rinfresco con un po d'acqua fresca per poi uscire dal bagno.

"E adesso con cosa dormo?" Domando confusa

"Per me anche nuda, nessun problema" risponde quel pervertito del mio professore

Lo guardo male andando verso la cabina armadio, cercando qualcosa di coprente da mettere.

"Ehi ehi, ti metti a frugare tra le mie cose? E poi cosa vorresti trovare nell'armadio di un uomo?" Chiede ridendo

"Non importa, basta che sia qualcosa con qui poter dormire" rispondo

"Aspetta, mi sembra che Jessica abbia dimenticato una camicia da notte qui"

"Un pigiama no? Sto morendo di freddo" chiedo

"Possiamo anche accendere i riscaldamenti!" Risponde lui schiacciandomi l'occhio

"Già non ti sopporto più " dico sbuffando

Prendo una camicia rossa, che penso sia di Jessica, e vado verso il bagno che c'è fuori dalla porta. Non mi sarei cambiata con Bryan nella stanza o nel suo bagno. Busso alla porta per sapere se c'è Nathan.

"Occupato il bagno!" Esclama Nathan

"Sbrigati che devo cambiarmi!" Grido

"Tanto convivete, puoi cambiarti anche davanti a lui non penso ci sia problema, no?" Dice Nathan dall'altra parte della porta,gridando.

Ritorno in camera sbuffando, chiudo la porta e ordino al mio professore di chiudere gli occhi. Lui stranamente fa quello che dico e io comincio a spogliarmi rossa in viso. Mi volto verso lui per prendere la camicia e lo trovo che mi fissa.

"Stai tranquilla, non hai nulla che io non abbia già visto" esclama con quel sorriso beffardo

La sua affermazione mi fa irrigidire facendomi impacciare con questa misera camicetta. Lui scoppia a ridere avvicinandosi a me.

"Hai bisogno di aiuto??" Chiede lui

"No grazie!!" Esclamo

"Ti giuro che non ti tocco" dice ancora lui

"Aiutami ma prova a toccarmi e poi devi dire addio al tuo amico" dico io

Si avvicina verso di me cercando di aiutarmi ma neanche lui riesce a legarmi questo affare, al che perde la pazienza e me la lava direttamente lasciandomi in intimo. Mi guarda dalla testa ai piedi per poi fare combaciare le nostre labbra.

IO E IL PROFESSORE DI GEOGRAFIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora