Capitolo 28

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BRYAN
"Un altro bicchiere di tequila, grazie" dico al cameriere prima di rivolgere la mia attenzione alla ragazza seduta accanto a me.
Dopo il bacio siamo rimasti entrambi senza parole, lei non se l'aspettava e, a dire la verità, nemmeno io. Di recente le ragazze le scopo soltanto, niente baci o coccole varie, solamente piacere. Non baciavo una ragazza dai tempi di Crystal, e non capisco perché l'abbia fatto proprio adesso.
Per scaricare la tensione le ho proposto di bere qualcosa, ed ora eccoci qui, arrivati al quinto bicchiere di tequila.

"Sai cos'è? Non me ne fotte niente se lui si è fatto quella troia. Anche io posso farmi tutti i ragazzi che voglio" afferma lei ridendo come una forsennata.
L'alcool comincia a farle effetto e questo penso si sia già notato. Mi guarda con occhi desiderosi, non aspetta altro che la porti a casa mia.

"Che ne diiiiiici seee andiaaaaamo a caaaaasa miiiiia?" mi domanda lei inginocchiandosi davanti a me.
Ok, la situazione sta degenerando.
Per fortuna io sono ancora lucido, non del tutto, ma rispetto a lei si. La sollevo da terra e la prendo tra le mie braccia portandola verso la mia auto.

Arrivati in auto la metto a sedere e noto come la sua gonna, ancora una volta, tende a salire sempre di più.

Bryan mantieni la calma!

Giusto hai ragione... devo mantenere la calma...
La cosa che mi fotte è che è anche una figa assurda... ha i capelli biondo chiaro e degli occhi giganti verde smeraldo... per non parlare del fisico, è formosa nei punti giusti ed è anche molto alta.
Devo mantenere il controllo però.
Mi metto al posto guida e noto come lei abbia appoggiato la sua testa sul sedile e mi guardi con quegli occhi pieni di desiderio.

"Sai, il mio ragazzo non scopava bene. Anzi, il mio ex" afferma passandosi la lingua tra le labbra

"Ho una voglia matta di scopare bene, forte... però non c'è nessuno che mi considera" dice stuzzicandomi, facendo sempre quel movimento con la lingua.

Siamo appena arrivati a casa mia e io la aiuto a scendere dall'auto.
Lei si alza ancora di più la gonna, come per provocarmi, e comincia a camminare sculettando abbracciata a me.
Arrivati in ascensore, non resisto e, mettendole le mani tra i capelli, la bacio come se non avessi mai baciato nessuno, come se volessi mangiarla.
Penso che stia facendo questo forse perché sono sotto effetto dell'alcool oppure perché ho voglia di dimenticare Crystal... comunque sia ho voglia di affondare in questa ragazza.
Arriviamo di fronte alla porta del mio appartamento e io comincio ad abbassarle la gonna, quella maledetta gonna che lei faceva risalire per tutto il tragitto dal locale fino a casa mia. Non so come, riesco ad aprire la porta e porto la ragazza direttamente in camera da letto.
Lei incomincia spogliarmi passando le sue mani in tutto il mio corpo e avvicina la sua bocca al mio collo, dove lascia umidi baci che cominciano a fare prendere una traiettoria verso il mio punto debole. Arrivata davanti alla mia evidente erezione, leva i boxer. Lei in un primo momento rimane sbigottita, poi si riprende subito e incomincia a toccarlo senza ritegno.
Mi sento in paradiso, riprendo un po' di lucidità e incomincio a spogliare anche lei finché non rimane nuda, prendo un preservativo dal portafoglio e lo infilo.
La faccio distendere sul letto e porto la mia intimità al contatto con la sua ed entro senza avvisarla.
"Sei molto bagnata, questo semplifica le cose" le dico affondando in lei sempre più forte.
Lei geme e ansima ad ogni spinta che diventa sempre più veloce, finché non arriviamo tutti e due all'apice del piacere. Crollo esausto accanto a lei e mi lascio avvolgere dalle braccia di Morfeo.

CRYSTAL

Vengo svegliata dal rumore della pioggia che sbatte sulla mia finestra. Questa notte ho dormito pochissimo a causa della terribile nausea, e svegliarmi alle sei del mattino non mi aiuta tanto.
Mi alzo dal letto e vado di corsa in bagno per rimettere la cena di ieri sera. Dopo aver finito, mi avvio verso la mia camera e ritorno nel mio caldo letto con la testa che mi gira.
Chiudo gli occhi per un istante, ma la mia mente, ancora una volta, mi riporta da Bryan. Mi chiedo cosa starà facendo in questo momento, se starà dormendo o se starà pensando a me. Vengo risvegliata dai miei pensieri dal bussare della porta insistente e corro subito ad aprirla. Davanti a me noto la figura di mia madre con in mano un vassoio pieno di pancake e una tazza di latte.

"Crystal, perché ci hai messo così tanto ad aprire?" mi chiede mia madre

"Non avevo sentito, ero troppo presa dai miei pensieri... comunque, come mai oggi colazione a letto?" chiedo prendendo un pancake

"Non sei scesa per fare colazione e mi sono preoccupata, tutto qui" mi dice lei facendo spallucce

"Mh capito..."

"E tu a cosa stavi pensando invece?"

"Io... ecco... nulla di particolare" rispondo non sapendo cosa dire

"Lo so che stavi pensando a Bryan" afferma lei e io subito dopo spalanco gli occhi

"Che motivo avrei di pensarlo? Lui mi ha abbandonata e io dovrei dedicargli le mie attenzioni?"

"Ovvio che lo pensi, è stato un capitolo importante della tua vita, e poi ti ha regalato una cosa molto importante, vostro figlio" dice lei, mi ha capito come sempre

Io non ribatto, prendo il vassoio tra le mani di mia mamma e vado a sedermi , con le gambe incrociate, sul mio letto.

Lei gira un po' per la mia stanza e si sofferma a guardare una mia fotografia insieme al professore.
Non l'ho mai levata dalla libreria.

Ritrae me e lui mentre eravamo a scuola, che sorridevamo.

Riguardare questa foto mi fa male però mi viene in mente la lettera che mi ha spedito.
La prendo dal cassetto, dove l'avevo conservata e chiamo mia mamma
"Mamma"
Lei si gira verso di me
"Si Cry?"
"Ti puoi venire a sedere, ti devo parlare"

Lei si viene a sedere accanto a me e io le porgo la lettera dove ci sono scritte le parole che mi hanno ferita di più e che non mi sarei mai aspettata di sentirle dire ,o di leggere, da parte sua.

Mi giro verso di lei e guarda la lettera. Le giro per fargli capire il mittente, appena legge il nome mi guarda e la apre subito.

Vedo i suoi occhi che leggono attentamente ogni singola parola scritta.
Appena finisce rialza lo sguardo vero il mio e mi fa un piccolo sorriso.
Mi abbraccia come fa sempre ma questo é un abbraccio con un sentimento che non provano da molto, la delusione.
La delusione di essere stata abbandonata quando in grembo sto portando suo figlio.
La delusione di essere stata abbandonata dall'uomo che amo, senza nessuna spiegazione.

Alcune lacrime mi solcano il viso e mia mamma come ha fatto sempre me le asciuga.

Perché le mamme fanno questo, asciugano le lacrime ai propri figli e li fanno rialzare quando sono caduti.
Mia mamma lo ha sempre fatto, e so che sempre lo farà.

Spero di diventare una madre come la mia, pronta a sostenere i miei figli e ad essergli accanto in ogni situazione.

BRYAN

La mattina seguente mi ritrovo nel mio letto, con una presenza accanto.
Mi giro verso di essa e trovo la ragazza di ieri sera, non mi ricordo un granché della serata, ma vedendo che siamo nudi sul mio letto penso che io l'abbia consolata...e anche tanto.
Vengo risvegliato dal mio cellulare che squilla in una maniera assordante, infatti la ragazza accanto a me, di cui non ricordo il nome, si sveglia.
Io rispondo al cellulare senza darle attenzioni e vedo che il mittente é mia mamma e rispondo.

"Buongiorno Bryan" mi saluta lei
"Buongiorno mamma"
"Volevo comunicarti una bella notizia" dice lei raggiante
"Ovvero?" domando
"Ritorniamo a New York!"

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Buon San Valentino a tutti, questo é il mio regalo per voi.❤️

IO E IL PROFESSORE DI GEOGRAFIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora