CAPITOLO 33

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BRYAN

Sono le dieci meno un quarto, sto per avviarmi verso la mia auto per andare nella scuola in cui ho da poco incominciato ad insegnare.

Arrivato a scuola, mi dirigo verso una delle classi che mi sono state assegnate. Non appena entrato vedo molte facce nuove che mi scrutano attentamente. Alcune ragazze sono diventate rosse, altre si mordono le labbra mentre i ragazzi le guardano male. Vado verso la cattedra e comincio a presentarmi, scrivendo il mio nome alla lavagna.

"Professore quanti anni ha? E' sposato?" sento dire dopo aver posato il gessetto.

Mi volto verso la persona che ha parlato e rimango sbalordito.

A primo impatto credo di aver visto Crystal poi però ricordo che si trova in un letto di ospedale.

"Ho trentadue anni e no non sono sposato, ma ho una ragazza." le rispondo a tono

"Signorina...?" le domando

"Rollins. Charlotte Rollins"

"Bene signorina Rollins, vuole essere la prima interrogata?"

Lei in un primo momento sbianca poi però ritorna con la sua faccia da dura, poi sorride prende una sedia, si siede acavalla le gambe e sempre con quel sorrisino risponde

"Prego prof faccia pure"

Due ore dopo

Dopo queste due interminabili ore, esco da scuola pensando a quella ragazza che con sfacciataggine si è rivolta verso di me. Sorprendentemente l'ho trovata molto preparata anche se per farla innervosire di più non le ho messo nessun voto.

Vado verso la mia macchina deciso di ad andare in ospedale per vedere Crystal. Entro in macchina accendo la radio e metto in moto.

Una quindicina di minuti e arrivo in ospedale con un mazzo di rose rosse, comprate in un fioraio lungo la strada. Arrivo davanti camera di Crystal, busso, ed entro.

La vedo sopra il letto con il viso rivolto verso la finestra e i suoi lunghi capelli ramati le accarezzano il viso dolcemente. Sentendo la porta aprirsi si gira verso di me e appena riconosce la mia figura, sulle sue labbra compare un piccolo sorriso.

Mi avvicino al suo letto e le lascio un bacio sulla fronte, porgendole subito dopo le rose.

Le avvicina il suo viso ad esse e le annusa. Poi alza il suo sguardo verso di me e vedo i suoi occhi che luccicano.

"Grazie mille. Potresti riempire il vaso che c'è sopra il comodino e metti queste prima che appassiscano?"

Le sorrido e faccio quello che mi ha detto. Dopo aver finito mi siedo sulla poltrano vicino il suo letto.

"Come state?" le chiedo

"Bene" lei si tocca la pancia istintivamente e sorride

"Quando è previsto il parto?" dico emozionato

"Bryan ancora ci vuole molto" risponde lei

Io rimango deluso, ho tantissima voglia di tenere in braccio mio figlio.

Penso a noi tre, in una grande villa come una famiglia felice. Vengo riportato alla realtà dal bussare della porta.

Entrano Peter e una ragazza che subito riconosco dalla ciocca più chiara che avevo intravisto stamattina in aula.

Appena incrocia il mio sguardo indurisce subito il suo e Peter, che stava ritornando verso di noi, dopo aver baciato Crystal in fronte, nota anche lui il cambiamento di espressione di Charlotte.

IO E IL PROFESSORE DI GEOGRAFIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora