Capitolo 3

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Sono bagnata fradicia e fa un freddo cane visto che siamo ad Ottobre e non mi resta altro che aspettare, sempre se arriva qualcuno veramente.
Mi sdraio sulla sabbia e fisso il cielo grigio, ora che morire non rientra più nelle mie intenzioni, sono nella merda fino al collo perché dovrò scontrarmi con quella pazza.
Che leggi del cazzo, non hanno il minimo senso, dovrei battere Samanta per dimostrare che vale la pena che io sia in vita, quindi se mi uccidesse non verrebbe punita, anzi, verrebbe acclamata per aver ucciso una persona che tanto sarebbe stata inutile per la società.
In più, dovrei ricevere il giudizio prima di miei diciotto anni, ora ne ho solo diciassette, e mi mancava un altro anno, nonostante io mi stessi già facendo una marea di paranoie, almeno potrò dire che non saranno del tutto inutili.

《Eccola, è lì sulla spiaggia 》
Lo sapevo, la cara, dolce e falsa Claire non si smentisce mai.
Modalità recitazione "On", nessuno dovrà mai scoprire chi mi ha salvato.

《Oh signore, Luce mia cara va tutto bene? Questo è un miracolo, come ha fatto a salvarsi?》

La signora Elisabeth, l'unica che a parer mio si meriti veramente di essere una Normale.
Le si legge preoccupazione e paura negli occhi azzurri e stanchi.

《Sto bene, credo di essere stata salvata, ma non so da chi, mi sono risvegliata sulla spiaggia.》

Guardo per terra perché sono certa che mi leggerebbe dentro e che capirebbe che è una balla colossale, ora però per mia fortuna è così agitata che non ci fa caso.

《Sia benedetto il cielo e colui che ti ha salvat-》

《Luce!》

Mi giro in direzione della voce e vedo mia madre, ora si che sono nei guai.
Si avvicina con sguardo severo senza la minima fatica nonostante stia camminando sui tacchi sulla sabbia.
Affianca la signora Elisabeth e mi scruta dall'alto, quanto vorrei non essere qui, non riesco a fare una frase o a dire almeno una parola.

《Che cosa ci fai tu qui, sulla spiaggia anche se sai che è proibito? Non ti ho educato abbastanza? Perché non rispetti le regole? Non son più cosa fare con te Luce!》

"Mamma io sto bene anche se ho rischiato di morire, non preoccuparti troppo" non gliene frega niente di me, ora ne ho la certezza, e io che mi preoccupavo di doverla lasciare da sola.

《Scusa me ne ero dimenticata, in fondo fino ad un anno fa questo posto era agibile a tutti.》

Con questo, so di averla ferita nel profondo, la spiaggia è diventata proibita dopo la morte di mio padre.

《Luce... Tu... Non sei mia figlia, io non posso aver messo al mondo una persona come te!》

Anche se sapevo perfettamente che questa era la realtà delle cose, sentirsela dire fa davvero male.

《Signora Isabel non le sembra di esagerare? Sua figlia ha rischiato veramente di morire, lei dovrebbe sapere meglio di me cosa accadrà da adesso in poi, e penso che il suo sostegno sia fondamentale in una situazione così delicata, sarà da almeno un secolo che nessun Normale tenta di uccidere uno del suo stesso gruppo.》

《Elisabeth, spetta a me decidere cosa sia meglio per questa ragazza.》

Ora potrò almeno essere me stessa, mi ha disconosciuto come figlia prima del previsto.

《Signora》

Gli agenti sono venuti a prendermi, mi rinchiuderanno nelle segrete fino al giorno dello scontro o forse prima, non so come funzioni bene visto che dovrei prima ricevere giudizio.
Fanno un breve inchino con la testa a mia madre, anzi, alla signora Isabel, e mi costringono ad alzarmi e a seguirli, non posso ribattere o fare altro, devo semplicemente obbedire agli ordini.

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