Capitolo 25

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Un mugolio di dolore esce dalle mie labbra.
Ma chi diamine è questa tizia?
Si alza da me e mi guarda confusa.
Sospiro.

《Scusami, scusami, io non volevo finirti addosso, avevo provato ad avvisarti, ma hai capito tardi purtroppo.》

Annuisco semplicemente, la ragazza mi porge la mano per alzarmi e accetto il suo aiuto.

《Porca miseria...》

Adesso cosa c'è? La guardo mentre lei mi fissa a sua volta, e mi specchio nei suoi occhi che erano del mio stesso colore prima del giudizio, o meglio, entrambi gli occhi.

《Tu sei Luce...》

Balbetta confusamente.
La guardo incredula, mentre si porta una ciocca di capelli biondo oro dietro l'orecchio.

《Ehm... si....》

La ragazza si apre in sorriso a trentadue denti, e io mi sento inquieta perché non capisco cosa le passa per la testa.

《Piacere, io mi chiamo Ines e faccio parte delle rarità, tu sicuramente sarai una di noi, per cui seguimi che ti presento gli altri.》

Annuisco semplicemente.
Mi farà bene incontrare persone simili a me, anche se questa ragazza è particolare.
Rientriamo in quella che ho scoperto essere un'accademia.
Ines si ferma ogni due per tre per mostrarmi i vari luoghi.

《Questa è la mensa. Devi sapere che il cibo qui dentro è il migliore in assoluto, anche se il più delle volte viene sprecato a causa delle inutili battaglie》

《Battaglie?》

Chiedo con un sopracciglio alzato.
Ines annuisce.

《Sì, battaglie. Capita che a volte ci tiriamo addosso il cibo.
Una volta, accadde che uno fece scoppiare le tubature e bagnò uno dei migliori, non lo fece apposta, ma questo si era infuriato al punto di tirargli addosso tutti i piatti della mensa... un vero disastro.》

Sulle labbra della ragazza era apparso un sorriso divertito.

《E gli insegnati? Le regole?》

Ines mi fissa con stupore e poi scoppia a ridere, fino a farle uscire le lacrime dagli occhi.

《Qui dentro le regole sono fatte per essere infrante. Puoi parlare, puoi giocare, puoi ridere, puoi scherzare e puoi fare tutto quello che preferisci.
In casi gravi, intervengo le squadre migliori a risolvere le situazioni, ma non accadono quasi mai, sappiamo come regolarci. Noi non siamo i Normali.》

Con espressione disgutata marca le ultime parole.
Annuisco semplicemente, anche se mi sento un po' scossa. Non capisco il perché di tutto questo odio.

《Cosa fanno i Normali di così sbagliato? Le regole sono inutili, su questo concordo, ma sul resto...》

Dico semplicemente, a bassa voce, come se avessi paura che mi senta veramente...

《Tu non lo sai... Noi li difendiamo, eppure veniamo trattati come la merda. Non ci parlano, non ci guardano, nemmeno un semplice cenno di assenso, niente di niente. Tutto questo solo per tenere l'ordine, se i Normali venissero a sapere che esistono persone con una natura differente, scoppierebbe il caos. Ci pensi? Anche loro vorrebbero essere immortali e più forti, non credi?》

Ha ragione. I Normali sono ambiziosi ed egoisti. Sono convinti di essere il meglio, ed è per questo che lasciano in pace gli Isolati.

《Ma i capi lo sanno...》

Non me lo spiego.
La ragazza sospira e chiude gli occhi.

《Tutti i capi hanno una natura, con l'unica differenza che dopo un periodo di tempo vengono uccisi nel caso dei Normali, mentre negli Isolati "spariscono" semplicemente, tutto per non destare sospetti nella popolazione. Tua madre è una dominatrice.》

Bloody RoseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora