Capitolo 35

296 17 0
                                    

Se la casa della seconda squadra mi pareva un reggia, era solo perché non conoscevo quella dalla prima.
Prima di trovarmi davanti alla villa, ho dovuto percorre mezzo kilometro che corrispone al giardino dell'abitazione, formato da un insieme di alberi che costituiscono quello che potrei definire una piccolo bosco.
La grandezza della casa era assurda, davanti a me si ereggeva una villa mostruosamente grande e raffinata.
Ogni minimo dettaglio ero curato nei particolari e la mia attenzione cadde particolarmente sulle colonne poste all'ingresso con svariati ghiroghi.
Questa sarebbe stata casa mia?
Rei si affrettò ad arrivare alla porta d'ingresso con estrema naturalezza e bussò due volte.
Riuscirò ad abituarmici anche io?
La figura di Ines apparve sull'uscio e con un sorriso a trentaduedenti, come la prima volta che la incontrai, mi venne incontro.

《Sono felicissima di essere nella tua stessa squadra.》

Disse sicura senza smettere di sorridere.
La osservai confusa. Non riesco a capire come abbia fatto ad entrare e che nessuno ne sapesse qualcosa.
Era da tempo che non la vedevo, ma mai, avrei immaginato una simile ipotesi.

《Ti spiegherò tutto a tempo debito, ma prima, sei tu che devi venire a conoscenza di una certa situazione ...》

Lascia il discorso in sospeso volutamente e la voce le si incrina verso la fine.
Non capisco. Cosa dovrei sapere?
Rivolgo lo sguardo verso Rei che con un cenno della mano mi invita ad entrare in casa e faccio come mi dice.
Mi dirigo titubante verso l'entrata e appena metto piede al suo interno ne rimango estasiata.
L'ingresso è meraviglioso nella sua semplicità, le pareti sono bianche e nei bordi del soffito sono intagliati dei fiori nella parete stessa.
La luce proviene da due lampade poste ai lati della parete e il pavimento è ricoperto da una moquette marrone scuro.
Ci sono ben tre porte, una davanti e le altre due ai lati.

《La prima porta apre al salone, dove ci sono le scale che ti porteranno alle stanze.
La seconda porta a sinistra conduce al mio ufficio e la terza a destra porta alla palestra.》

Annuisco alle parole di Rei.

《Abbiamo già fatto preparare la tua stanza e negli ultimi due mesi, sarai seguita da me. In poche parole, spetterà al sottoscritto occuparmi della tua natura e ora sei affar mio. Se crei dei problemi sarò io a riponderne, se ti dovesse succedere qualcosa sarà colpa mia, se tu non dovessi ubbidirmi mi toccherà metterti in punizione. Spero che non mi farai arrivare a tanto, anche se, a detta di Sakura sei molto obbediente.》

《Non mancherò ai tuoi ordini.》

Rispondo freddamente.
Odio essere messa in guardia, soprattutto quando so perfettamente come mi dovrei comportare. Ho accettato di essere al suo comando nell'esatto momento in cui mi sono inchinata al suo cospetto.

《Seriamente?》

Rei mi rivolge uno sguardo severo per poi scoppiare a ridere.
Lo osservo con sguardo confuso, che problemi ha? Sembrava normale.

《Non sei una bambina per me, ogni cosa che farai sarà una tua responsabilità anche se dovessi riponderne pure io.
Non ho intenzione di mettere in castigo i miei sottoposti, anzi, non amo nemmeno definirli tali in quanto siete tutti come me.
Non sono Kuro che ama imporre regole e comandare.》

Annuisco interdetta.
Fino adesso, ho incontrato solo persone che hanno sempre esposto regole su regole. È solo una cazzata il fatto che gli Isolati non ne abbiano, certo non quanto i Normali, ma di certo non sono da meno.

《Seguimi, nel mio ufficio ti aspetta Shiro, l'altro membro.》

Annuisco.
Ines è rimasta in silenzio per tutto il tempo e ci precede entrando nell'ufficio, spalancando la porta permettendoci di entrare.

Bloody RoseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora