Capitolo 30

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Non avrei mai immaginato una situazione del genere.
Dopo aver dato uno sguardo alla scena del crimine, la capa dei Normali Isabel, nonché madre di Luce, mi ha condotto nel suo ufficio per parlare.
Mi odia.
Sembra che voglia trafiggermi con lo sguardo.
In questa stanza è tutto bianco o grigio, e mi sto amaramente pentendo di averla seguita quando me l'ha chiesto.
"Dobbiamo parlare" aveva detto con tono duro, in quel momento mi era parso di precipitare nel nulla, il mio cervello aveva smesso di metabolizzare per almeno dieci secondi buoni.
La donna è in piedi tra la sua scrivania bianca e la sedia grigia.
La stanza è spoglia ed essenziale oltre che piccola.

《Come sta Luce?》

Il suo guardo è tramutato in quello di una madre preoccupata. Ha gli occhi lucidi e lo sguardo stanco.
Non so cosa risponderle, non ho la più pallida idea di come stia Luce, l'unico che ne sa qualcosa è Max.

《Non lo so...》

Dico soltanto.
So che dovrei rassicurarla, ma non me la sento di mentirle, lo capirebbe e sarebbe peggio per lei.

《Non lo sai... Sei stata tu a volerla tra gli Isolati e non lo sai?》

Scandisce le parole con risentimento e con odio.
Ha ragione.
Le ho portato via sua figlia e non potrà nemmeno più parlarle per il resto della sua vita, e tanto meno vederla.
Non ci avevo mai pensato fino adesso.

《Non posso rivelare certe informazioni, ma il mio compito non è sorvegliare Luce al momento, questo spetta ad un altro della mia squadra. Mi spiace.》

La donna si lascia cadere sulla sedia grigia e sospira esausta.
Chiudo una mano in un pugno e percepisco le mie unghie contro la mia carne.
Mi devo disfare di questo senso di colpa.

《Lo dirò a te e dovrai parlarne con Sakura.
Sappi, che se tu dovessi mai rivelare quello che ti dirò, sopratutto a Luce, io giuro che ti ucciderò.
Sappi che io non perderò nulla e tanto meno mi incolperanno.
Me lo devi.》

Rimango paralizzata.
Non posso non farlo.
Devo alleggerire il mio senso di colpa e questo mi sembra il modo giusto, anche se in parte ho l'impressione di star facendo un grandissimo errore.
Sto mettendo la mia vita in gioco, lei mi ucciderà sicuramente per cui dovrò tenere la bocca chiusa.

《E se scoprisse da sola quello che ha da dirmi?》

Luce è tenace.
Sono certa che arriverà da sola a tutto quello che deve sapere.

《In quel caso lo capirò e lo saprò, perché Luce verrà sicuramente da me.》

Annusico debolmente.
Sto per mettermi in qualcosa di più grande di me, lo so.

《Mi dica pure.》

Rimango allibita

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Rimango allibita.
La mensa scoppia in un boato e io non sono certa di aver sentito bene.
Nella prima squadra? Io?
Osservo il ragazzo davanti a me che mi osserva seriamente.

《Non ci sono io nella prima squadra e vuoi far entrare l'un percento?》

Albert sbotta indignato.
La gente torna a stare in silenzio e ascolta interessata.

《Nemmeno Kuro è nella prima squadra e lo meriterebbe molto più di te.
Sakura non sarebbe contenta se scoprisse che stai bulizzando la sua allieva.》

Allieva? Da quando?
Smetto di respirare e tutto prende a girare.
Ho bisogno di sedermi.

《Cosa?!》

Lo stronzetto da voce ai mie pensieri ed è stupefatto.
Il resto delle persone comincia a borbottare.

《Sì, terrà un corso a cui potranno partecipare solo alcuni, tra cui Luce.》

Ora seguo dei corsi? Sarà per quello che le ho detto? 
Albert rimane in silenzio ed esce dalla mensa.
Rei mi sorride dolcemente per poi andarsene anche lui.
Io invece sono ancora paralizzata.
Che giornata, veramente, ha dell'incredibile.
Ritorno a sedermi al mio posto e subito dopo mi ritrovo accerchiata da un gruppetto.
Una delle ragazze con voce squillante mi porge il suo vassoio ricco di cibo, che merita essere chiamato tale.
Nessuno mi osserva più con disprezzo, ma come se fossi un trampolino di lancio, una possibilità per arrivare ad un fine, di nuovo.
Sospiro esausta e mi alzo dal tavolo lasciando la mensa in silenzio sotto gli occhi di tutti.
Una volta avrei dato tutta me stessa pur di uscire dalla mia vita quotidiana, non mi importava se in senso positivo o negativo. Addesso invece, farei qualsiasi cosa pur di tornare indietro.

《Luce!》

Alzo lo sguardo da terra e osservo Max che mi viene incontro con espressione sconvolta.

《Stai bene? Ho saputo quello che é successo. Mi spiace, io non volevo metterti in difficoltà con Claire...》

Per un attimo mi ero dimenticata di quello che era accaduto nemmeno un'ora fa.
Dio, pure Claire e quel momento di pura pazzia.
Gli rivolgo un lieve sorriso.

《Sto bene, grazie.》

Non ho la più pallida idea di cosa significhi stare bene, sono in salute e questo per ora mi basta.
Mi sento afferare per un braccio e in pochi secondi mi ritrovo tra le braccia Max. Il mio cuore perde un battito e ricambiai l'abbraccio timidamente.
La mia mente si svuota e mi sento in pace, come se tutto non fosse mai sucesso.

《Non mentire.
Se non stai bene devi dirlmelo, non devi tenerti tutto dentro.》

Annuisco semplicemente.
Ci separiamo da quell'abbraccio e con un cenno imbarazzato ci siamo ripromessi di vederci il giorno dopo.
Per il resto della giornata non riuscii a non pensare all'accaduto, e non ho la più pallida idea di cosa sia questa nuova sensazione, sono serena ma triste allo stesso tempo.
Subito dopo incontro Claire che mi dice di rispettare ed essere il più educata possibile con le persone più importanti e, per capire chi fossero, mi sarrebe bastato seguire la gerarchia che mi avevano già spiegato in precedenza, nonostante si fermasse ai lupi.
Rimango fino all'ora di cena in biblioteca a leggere nozioni di cui ero già a conoscenza, come la nascita di questo sistema a divisone.
E non trovo nulla che parli di Angeli o altre creature che potrebbero costituire l'un percento.

E non trovo nulla che parli di Angeli o altre creature che potrebbero costituire l'un percento

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《Che cazzo sta combinado Max in tutto questo?》

Sono furibonda.
Dopo la giornata di oggi, sono venuta a conoscenza attraverso voci che si sono rivelate vere sul fatto che quel coglione ci stia provando con Luce.
Kuro davanti a me sospira e posa i documenti che stava leggendo con poco entusiasmo.

《Non sono affari miei se Max decide di complicare la vita più di quello che è a quella ragazza.》

Giuro che oggi prenderò qualcuno a calci.

《Senti, il compito di quel cretino non era di provarci ma proteggerla.》

Kuro mi fissa con un sopracciglio alzato e subito dopo sospira nuovamente, facendomi salire il nervoso alle stelle.

《Tra due mesi circa Megan tornerà, non credo che Max si spingerà molto lontano e se così fosse, se la vedrà lui.》

Sto fottutamente impazzendo.

《Spero vivamente che non faccia dei passi falsi, perché se così non fosse ti giuro che lo castrerò.》

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