Capitolo 22

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Vedo Cassandra che si dimena tra le braccia di Alek, perché? Kuro mi tira su la testa e posa il suo polso tra le mie labbra.
Un liquido corposo e denso dal sapore metallico mi scende giù in gola... Sangue? Una sensazione di nausea mi stringe lo stomaco, tento di allontanare Kuro da me senza riuscirci.
Solo ora noto la gente attorno che è basita e che mi punta il dito contro mentre parlotta con il proprio vicino, non sono un animale da Zoo.
Kuro stacca il suo polso dalle mie labbra e io, anche se mi duole ammetterlo, mi sento molto meglio anche se questo non mi evita di vomitare addosso a Max, che mi fissa sconcertato.

《Tu stai bene?》

Max sembra stupito e Cassandra, dopo aver assestato un calcio nello stinco di Alek, si libera dalla sua presa e mi corre incontro.

《Perché hai vomitato? Non dovrebbe essere così.》

Seriamente, mi chiede perché? Sta scherzando?
Cass mi fissa e ha un espressione preoccupata sul volto, manco fossi sua figlia.

《Perché faceva schifo.》

Ribattei senza timore mentre nel frattempo, tirai un'occhiata a Kuro che si era irrigidito come un pezzo di ghiaccio.
Forse dovevo essere più delicata.

《Ehm, sto bene adesso grazie a te Kuro, ma...》

Ne ho abbastanza di sangue.

La gente intorno mi guarda con odio e io di istinto abbasso lo sguardo.
Max sembra accorgersene e mi aiuta ad alzarmi per poi circondarmi le spalle con il braccio, ovviamente facendo attenzione a non sporcarmi con il mio stesso vomito visto che poco prima gli ho ringurgitato addosso il sangue di Kuro assieme a quello che avevo mangiato per cena.
Gesto fin troppo intimo, mi sento osservata più di prima e mi sento andare a fuoco, fa che la gente non se ne accorga, soprattutto lui.
Il ragazzo accanto a me fa cenno a Kuro e agli altri di seguirlo, e mentre si fa spazio tra la folla io mi faccio piccola piccola accanto a lui.
Scruto Max ed è la prima volta che lo vedo così serio, mi meraviglia perché mi era parso essere un tipo diverso, più allegro ed estroverso, una persona che è serena senza dover far fronte a preoccupazioni.
Lo osservo e noto che nonostante la sua espressione autorevole possiede dei lineamenti dolci che lo rendono un po' buffo sotto queste sembianze.
Dopo aver percorso la strada a ritroso mi ritrovo nuovamente davanti a casa loro e mi blocco all'istante.
Max con una piccola spinta mi invita a procedere e così faccio, anche se più lentamente rispetto a prima.
Una volta percorso il viale, entrati in casa e aver chiuso la porta a chiave, questa volta, tutti i presenti sbuffano e Max molla la presa dalle mie spalle.

《Come diamine hai fatto?》

Alek mi porge questa domanda a cui per ora non avevo dato peso, come avevo fatto? Ho seguito il consiglio di Riza e di Ayzhel, per il resto, non lo so nemmeno io.

《Non adesso.
Luce, vai a prendermi da bere.》

Kuro mi osserva intensamente, ed è serio? Si aspetta veramente che io faccia come mi ha detto? Se lo può scordare, gli sono grata, ma a me nessuno mi dà ordini.

Kuro sbuffa e gli altri mi fissano aspettando una mia reazione.

《Come mi aspettavo.》

Cosa? Non ci capisco niente.
Cass sembra felice e più rilassata, come per gli altri.

《Tra mezz'ora vi voglio tutti nel mio ufficio, anche tu Luce.》

E con queste parole Kuro si dilegua.
Susy e Erick fanno lo stesso.

《Vai a darti una sistemata, passerò io a prenderti per andare.》

Cass mi rivolge queste parole accompagnate da un sorriso che ricambio.
Annuisco e vado nella mia stanza.
Una volta dentro, la prima cosa che faccio è spogliarmi di quegli abiti ormai a brandelli. Rabbrividisco al ricordo del perché siano in queste condizioni, non ci devo pensare.
Prendo la camicia da notte della sera scorsa e della biancheria e mi fiondo in bagno.
Lascio che l'acqua calda si porti via tutto di quella sera e strofino energicamente la spugna sulla mia pelle bianca fino ad arrossarla.
Lavo con foga anche i miei capelli e reprimo la voglia di tagliarli.
Sento ancora le mani di quel mostro sul mio corpo e mi sale nuovamente la nausea.
Un mugolio di frustrazione esce dalle mie labbra, che lavo altrettanto meglio.
Esco dalla doccia e mi vesto per poi uscire dal bagno.
Mi affaccio alla finestra e chiudo gli occhi. Sono stanca di tutto questo.
Sento bussare alla porta e dico "avanti" rivelando la figura di Cass che mi sorride.

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