Capitolo 5

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Dopo aver preso la direzione che mi aveva indicato l'uomo sono stata costretta a lasciargli sia il cuscino e la coperta perché non potevo portarli con me.
Mi sono ritrovata in una stanza a parte, molto più grande di quella di prima dove al centro si trova una figura geometrica dalla forma circolare che ricorda molto un mandala, e sul soffitto riesco a vedere un affresco con su scritti degli ideogrammi molto simili al ciondolo che indosso, non saprei interpretare il significato del disegno, posso solo dire che raffigura un albero con delle lunghe radici e che in fondo ad esse, si può vedere la figura di una donna che prega.
In fondo alla stanza riesco a vedere un tavolo dalla forma rettangolare intorno a cui sono sedute tre persone, riesco a identificare solo mia madre, e anche se l'altro uomo seduto alla sua destra dagli abiti che indossa posso affermare che è un Normale ma non lo conosco.
In fondo a sinistra invece siede una donna dai tratti orientali, vestita di nero, quindi è un'Isolata.

《Luce, prego posizionati al centro del cerchio》

È l'uomo a darmi direttive e ubbidisco immediatamente.
Ora che mi trovo in mezzo al cerchio noto che i presenti mi stanno fissando, non saprei dire se in maniera truce o perché hanno pena di me, ma poco importa, io mi sento sempre più agitata e le mani cominciano a sudare.

《Luce Victoria Williams, figlia di Isabel Anderson e Erick Williams, ti trovi qui per ricevere giudizio prima dell'età prestabilita.
Tu, non hai la più pallida idea del casino che hai scatenato assieme a quell'altra ragazza vero? Era da un secolo che un'azione del genere non veniva commessa, santo cielo!》

Non so chi sia questo, ma comincia a darmi fastidio.
È un signore calvo e obeso con una barba lunga che mi ricorda babbo Natale, anche se di faccia mi ricorda più un pesce palla da quanto è gonfia.

《Bhe, non ho mica chiesto io a Samanta di uccidermi.》

Noto che mi sta fissando e che sta diventando rosso dalla rabbia.

《Cos'è tutta questa maleducazione! Chi pensi di essere e con chi pensi di avere a che fare ragazzina!? Isabel cosa hai insegnato a tua figlia?》

Adesso giuro che gli stacco quella testa da pesce palla che si ritrova, ma chi si crede di essere?

《Signor Jonathan, la ragazza che ha davanti non è più mia figlia.》

Sbuffo pesantemente e mi mostro il più strafottente possibile, anche se dentro di me ho solo voglia di piangere.
Ma non posso mostrarmi debole anzi devo dare a vedere tutto il contrario, devo mostrargli che non me ne frega niente anche se non è così.

《Infatti, non sono più sua figlia quindi posso trattarla come più mi aggrada Signor Jonathan, giusto》

Gli rivolgo anche un sorriso perfido, con me le persone arroganti hanno vita breve.

《Tutta questa insolenza è inaudita! La signorina Samanta deve aver avuto delle buone ragioni per il suo gesto da quanto vedo》

《Quindi, se per lei la strafottenza deve essere punita con la morte, allora sinceramente non so come lei abbia fatto a campare così tanto》

La signora alla sinistra che fino adesso era rimasta in silenzio scoppia in una fragorosa risata lasciando allibiti i due Normali e me compresa.

《Su, su, Jonathan, non fare così, in fondo questa ragazza si trova qui non per sua volontà e poi se andiamo avanti così tutta questa storia non verrà risolta nel poco tempo che speriamo》

《Signora Sakura, come può lei ridere in una situazione simile? Ah, dimenticavo di chi è capa.
Lascio a lei allora l'onore di occuparsi di questa ragazza》

Il signore pensa di aver ferito Sakura, ma lei gli rivolge un sorriso a trentadue denti come risposta.

《Con piacere.》

La donna si alza dalla sua postazione e si tiene all'esterno del cerchio.

《Qualsiasi cosa accadrà tu dovrai rimanere lì ferma e immobile, d'accordo?》

Annuisco anche se non ho la più pallida idea a cosa andrò in contro.
Sakura mi sorride e comincia a pronunciare delle parole mentre gira intorno al cerchio.
Assomiglia molto alla cantilena che avevano fatto in precedenza i due agenti.
Ad un tratto il cerchio si illumina di rosso e rimango ammaliata da quel colore artificiale che è inesistente tra i senza giudizio visto che tutto è bianco o grigio.
Si innalza una sottospecie di barriera di colore rosso che poi vira all'arancio, al giallo, al verde, al blu e a molti altri colori che non ho mai visto di cui ho solo sentito parlare.
La donna continua con la sua cantilena, ma io nel frattempo sono troppo occupata ad ammirare tutti quei colori che soltanto per alcuni la natura mi aveva potuto mostrare, ma mai credevo di poterli vedere sotto un'altra forma e così tanti.
Ad un certo punto comincio a sentire un caldo atroce e a sudare, poi un freddo gelido mi investe e d'istinto mi abbraccio.
Tutto cessa tranne quella cantilena, ad un tratto sento il petto bruciare e le forze abbandonarmi, non riesco più a reggermi in piedi e in questo momento mi sento come morire. Non riesco a pensare a niente, ho solo paura e sto entrando in panico, il respiro comincia a farsi pesante e mi sembra che la terra tremi ma credo che sia solo una mia sensazione.
La cantilena finisce e tutto svanisce nell'aria come se non fosse mai accaduto, cado a terra e tento di mettermi seduta anche se con difficoltà, la testa mi gira in maniera assurda e sento un coniato di vomito che tento di reprimere immediatamente senza successo, mi giro dalla parte opposta ai presenti e rimetto la colazione.
Sento il corpo bruciarmi e a pezzi.

《La tua reazione è nella media quindi tranquilla, passerà dopo un po' di tempo, adesso ti sentirai strana perché da qui in avanti sarà tutto nuovo》

Mi pulisco la bocca un po' alla meglio con la manica della maglia e mi volto con sguardo truce verso Sakura.
Per lei sarà anche normale, ma io mi sento uno schifo.

《Allora qual è il verdetto?》

Mia madre sembra piuttosto interessata a sapere se farò parte dei Normali o degli Isolati; meno male che non ero sua figlia fino ad un attimo fa.

《Niente, allora Luce vuoi fare parte dei Normali oppure vuoi fare parte della mia gente?》

Cosa? Ho possibilità di scegliere, che significa?

《Sakura, significa che è un'altra pianta grane? Sarà la seconda persona in un mese è mai possibile?》

《Effettivamente in questo mese, c'è già stato un caso simile, ma il ragazzo è morto dopo pochi giorni... Anche se l'altra volta era successo che l'energia si era riversata all'esterno creando un disastro, in questo caso tutto rientra nei normali parametri》

Non riesco a capire la situazione e sto aspettando delle spiegazioni che non arrivano.

《Quindi che significa? Che se domani per miracolo mi salvo c'è la possibilità che poi morirò comunque? Cos'è questa storia?》

Mi sono sforzata di parlare con un tono abbastanza tranquillo anche se ho paura che si siano accorti che tutta la mia sicurezza di prima sia sparita.

《Significa che non sei né una Normale né un'Isolata, hai la possibilità di scegliere tra i due gruppi.
Non credo che morirai perché questa volta è tutto normale, allora, Normali o Isolati?》

Ho la bocca asciutta, a me che sono sempre stata una persona indecisa viene fatta una domanda del genere.
Inutile pensarci troppo quando la scelta che ritengo giusta è solo una.

《Nessuno dei due.》

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