Capitolo due.

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It hurts, but I
will never show
this pain,
you will
never know.

            Capitolo due.
«Sono a casa!» Grido per farmi sentire.
«Tesoro» Risponde mia madre dalla cucina «Hai fame?»
«No.» Mento, proprio mentre il mio stomaco brontola «Credo che andrò a fare un pisolino.»

Salgo al piano di sopra e corro in camera mia, lanciandomi sul letto. Nonostante abbia fame non mi va di mangiare nulla, in questo momento voglio solo dormire, sognare il mio Sam, e dimenticare almeno per qualche ora la conversazione avuta poco fa con quei quattro strani ragazzi.

Li ho sfidati, e a loro volta l'hanno fatto anche loro, invitandomi a una festa che si terrà a mezzanotte, in un club chiamato "Home".
«Se davvero non hai paura, vieni qui con noi.» Mi ha invitata Luke, il ragazzo biondo con gli azzurri.
«Perché dovrei aver paura? Ci verrò sicuramente!» Ho risposto, maledicendomi mentalmente, mentre loro sorridevano maliziosi.

Provo a scacciami la conversazione dalla testa e poggio la testa sul cuscino. Dopo qualche minuto crollo in un sonno profondo, dove posso rivedere, finalmente, il mio amato Sam.


                                                        😴 😴😴


Sono le undici e mezza di sera quando finisco di lavare i patti - per obbligo di mia madre - e corro di sopra a prepararmi.

Dieci minuti dopo sono pronta; mi dirigo verso la finestra, la spalanco e cercando di fare il meno rumore possibile salto di sotto. Mia madre mi ucciderebbe se sapesse che sono uscita a quest'ora.

Anche se adoro Brisbane, camminando per le vie di Sydney devo ammettere che la trovo meravigliosa. Ci sono luci, fontane e negozi in ogni angolo. È davvero uno spettacolo di sera.
Mi fermo a chiedere indicazioni a un paio di passanti prima di riuscire a trovare il Club. Osservo l'ora sul cellulare che segna la mezzanotte esatta. Mi guardo intorno in cerca dei quattro ragazzi, i quali scorgo seduti su una panchina, non molto distanti da me. Uno di loro, che a causa della poca luce non riesco a riconoscere bene, mi fa un cenno con la mano e mi avvicino.

«Ciao.» Mi saluta Luke «Non credevo saresti venuta davvero.»

«Perché non avrei dovuto? Ho detto che sarei venuta e l'ho fatto.»

«Sei coraggiosa.» Sorride «Ora andiamo.»

Luke si alza dalla panchina e, seguito da Michael, Calum e Ashton, entra nel club. Mi affretto a raggiungerli, anche se forse avrei preferito rimanere fuori. Intorno a me ci sono solamente persone che bevono, fumano e si strusciano continuamente l'uno sull'altra. Mi sento così fuori posto.

A un tratto la musica si abbassa, e in lontananza qualcuno inizia a urlare. Guardo Michael, il quale mi fa cenno di seguirlo. Quando arriviamo alla fonte delle urla mi costringo a portare le mani alla bocca per non urlare a mia volta.

Davanti a noi ci sono due ragazzi, intenti a prendersi a botte.

«Sei stato tu il primo a toccarmi!» Urla uno dei due, un ragazzo bruno e alto.
«Io? Dici sul serio? Sei stato tu!» Ribatte l'altro, che è biondo e più basso.

Il bruno gli sferra un colpo sul naso, infuriato. Il pavimento inizia man mano a ricoprirsi di sangue mentre i due si danno contro. Nessuno prova a fermarli, anzi, non fanno altro che incitarli a colpire più forte. Mi sento lo stomaco sotto sopra e devo sforzarmi per non vomitare. Guardo Michael al mio fianco, che sembra annoiato.

OBSESSION | ASHTON IRWIN. [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora