Capitolo otto.

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I wanted to be there with
you and nowhere else.



Capitolo otto.


Mi sveglio a causa della luce che penetra dalla finestra. È Domenica, quindi niente scuola.

Tolgo la mano da sotto il cuscino e tasto il comodino in cerca del cellulare. Non appena lo trovo, premo tasti a caso per farlo accendere. Sul display appare subito: "10:23". Mi scosto le coperte di dosso e mi stiracchio. Nell'aria vi è odore di Pancake, suppongo che la mamma si sia messa ai fornelli.

Mi alzo, raccolgo i primi vestiti che mi capitano a tiro e vado a farmi una doccia, dopodiché scendo al piano di sotto e vado in cucina. La mamma ha appena messo i Pancake in tavola, così corro subito al mio posto e ne afferro uno, per poi portarmelo alla bocca.

«Vedo che hai fame.» Mi dice, ridendo.
«Tanta.» Rispondo.

«Buongiorno.» Charlie entra in cucina, ancora mezza addormentata. Si strofina gli occhi e sbadiglia. Non appena vede i Pancake, però, sembra illuminarsi. Corro a sedersi al mio fianco e ne acciuffa alcuni, portandoseli alla bocca.

«Dov'è papà?» Chiedo a mia madre.

«È andato a comparare dei dolci, pranziamo dai nonni, menomale che sei già vestita.» Mi avvisa.

Non appena sento pronunciare "dai nonni" sbuffo. Insomma, adoro i miei nonni, ma l'idea di passare l'unico giorno di festa che ho da loro non mi entusiasma molto.

«Corro a vestirmi!» Urla Charlie, che scompare un attimo dopo.

Finisco di fare colazione e mi getto sul divano, sbuffando ancora una volta. Afferro il telecomando e sintonizzo la TV su un canale a caso.

Ogni tanto mi capita di controllare il cellulare, in attesa di una chiamata o un messaggio da parte di Ashton, ma non arriva nulla. Stufa, spengo la TV e mi dirigo in cucina da mia madre.

«Mamma, posso restare qui? Non ho voglia di venire da nonni!» Protesto.
«No, Amber, non ti lascerò da sola a casa.» Ribatte.
«Avanti, mamma, l'avete sempre fatto! Non vi fidate più?»
«Certo che ci fidiamo.»

Sto per chiederle il perché allora non mi lascino rimanere a casa da sola, quando il display del cellulare mi si illumina, segno che mi è appena arrivato un messaggio. Lo afferro e lo sblocco, cliccando sull'icona "messaggi".


"Da: Ash.


Buongiorno, bellissima! Ti andrebbe di passare la giornata insieme? Ti poterò in un bel posto, promesso.

xx, A."


Sorrido, sorpresa dalla sua proposta. La mamma viene subito a mettersi al mio fianco, scoccandomi un'occhiatina maliziosa.

«Chi è?» Domanda.

«Scarlett.» Mento.

«E da quanto sorridi come una stupida ai suoi messaggi? Si tratta di un ragazzo, non è così?»

Sgrano gli occhi, colta alla sprovvista. Prima che Sam morisse le raccontavo tutto, ma dopo la sua morte mi sono chiusa in me stessa, lasciandola fuori. Adesso parlarle di Ashton mi crea imbarazzo, ma faccio un lungo respiro e ci provo.

«Si chiama Ashton.» Confesso, arrossendo.

«Viene alla tua scuola?» Ed ecco che inizia col terzo grado.
«Sì.»

OBSESSION | ASHTON IRWIN. [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora