Capitolo ventuno.

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Loving can hurt,
loving can hurt sometimes, 
but it's the only thing that I know.


Capitolo ventuno.


Quando mi sveglio sono le undici, mi stiracchio e noto che Luke non è più accanto a me. Recupero il telefono che questa notte ho lasciato sul comodino e controllo le notifiche. Non mi meraviglio che Ashton non mi abbia cercata, anche se un po' l'ho sperato.

Mi scosto le coperte di dosso e scendo al piano di sotto, dove trovo il biondo intento a preparare la colazione, mentre canta "In my blood" di Shawn Mendes.

«Hai una bella voce.» Mi avvicino a lui.
«Hey, bimba.» Si volta a sorridermi «Ti sei svegliata finalmente.»
«Sì, buongiorno.» Gli do un bacio sulla guancia.
«Buongiorno a te. La colazione è pronta.» Poggia un piatto pieno di pancakes sul tavolo, accanto a una spremuta d'arancia.
«Mh, ho una fame da lupi.» Prendiamo posto l'una accanto all'altro e iniziamo a mangiare.

È bello, dolce, simpatico, amorevole, sa cantare e sa persino cucinare. Luke Hemmings, qual è il tuo segreto?, domando, nella mia mente. Queste frittelle sono la fine del mondo.

Una volta finito di mangiare lo aiuto a lavare i patti sporchi, dopodiché ci lanciamo a peso morto sul divano. Mi stendo e poggio la testa sulle sue gambe.

«Allora, hai qualche programma per oggi?» Mi chiede.

«In realtà pensavo di tornare a casa e studiare qualcosa.»

«Oh, okay. Allora ti accompagno.»

«Dieci minuti. Vado a vestirmi e torno.» Lo avviso.

  🏃🏼‍♀️ 🏃🏼‍♀️ 🏃🏼‍♀️       

Luke mi lascia fuori casa mia, gli stampo un bacio sulla guancia e gli dico che lo chiamerò più tardi, dopodiché entro in casa. Charlie è scuola, mentre i miei genitori stanno lavorando, quindi sono da sola. Mi pento subito di non essere rimasta con Luke, perché inizio subito a pensare ad Ashton e a quello che è successo. Il suo "ti amo" è ancora vivido nella mia mente, come la vista della sua lingua nella bocca di Lucy. Vorrei ammazzarla, è tutta colpa sua. Se non fosse stato per lei niente di tutto questo sarebbe successo, e in questo momento io e Ashton saremmo ancora insieme.

Salgo le scale e vado in camera mia, prendo dei vestiti puliti dall'armadio e mi dirigo in bagno per fare una doccia. Mi svesto, lego i capelli in uno chignon disordinato e mi immergo sotto il getto d'acqua calda. Rimarrei qui per sempre, ma purtroppo venti minuti dopo sono già fuori perché la pelle mi si stava raggrinzendo. Mi asciugo e indosso i vestiti puliti. Torno nella mia stanza e afferro gli appunti di inglese; per fortuna me la cavo abbastanza bene in questa materia, quindi non ho molto da studiare per quanto la riguarda. Non posso dire lo stesso delle altre materie, perché seppur io me la cavi mi ci vuole molto più tempo per studiarle.

Mi ricordo di non aver avvertito mia madre di essere rientrata a casa, così rimedio subito. Mi avvisa che rimarrà a lavoro per tutto il giorno, quindi dovrò preparare il pranzo per me e per Charlie quando tornerà a casa. Seppur non mi va, le rispondo che va bene per non farla arrabbiare e riaggancio, tornando con la testa sui libri.

  📖 📖📖    

Dopo aver preparato il pranzo per me e Charlie, l'aiuto a svolgere degli esercizi di grammatica, per poi tornare in camera mia a studiare. Quattro ore più tardi sono esausta, il cervello mi sta esplodendo, così chiudo tutto e scendo al piano di sotto a guardare la TV. Ho continuamente questa vocina nella testa che mi dice di andare a cercare Ashton e nonostante faccia di tutto per non darle retta lei non fa altro che insistere. Dovrei andare da lui? In fondo mi deve delle spiegazioni, anche se ho paura di ascoltare quello che ha da dire. Ieri ho pensato che non importava cosa Lucy avesse escogitato, importava solo che Ashton ci fosse stato, nonostante fosse ubriaco, ma ora mi chiedo se non ci sia qualcosa di ancora più complicato sotto. Cosa gli ha fatto, il lavaggio del cervello?

OBSESSION | ASHTON IRWIN. [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora