OBSESSION | ASHTON IRWIN. [COMPLETA]

Capitolo ventidue.

I love you
for putting together
every little piece of me,
even the most insignificant.

Capitolo ventidue.

           
Svariati minuti dopo non so ancora cosa dire. Vorrei prendermi a schiaffi da sola, perché mi sarebbe bastato ascoltare le sue spiegazioni alla festa, e invece ho lasciato che Luke lo prendesse a botte. Non riesco nemmeno a immaginare come deve essersi sentito. La colpa non è mai stata sua, ma unicamente di Lucy. E gliela farò pagare, questa volta non la passerà liscia.

Mi volto a guardarlo, ha ancora lo sguardo puntato davanti a sé. Mi faccio coraggio e gli poggio le mani sul viso, facendolo voltare nella mia direzione. Mi accorgo che ha gli occhi spenti; delicatamente gli passo una mano sull'occhio nero e sul labbro spaccato, sospirando. Lui sobbalza al mio tocco. Mi sento uno schifo per ciò che Luke gli ha fatto, nonostante l'abbia fatto per proteggermi.

«Avrei dovuto ascoltarti.» Le lacrime mi bagnano le guance «E invece ho lasciato che Luke ti facesse del male. Mi dispiace così tanto.»

«Stava cercando di proteggerti, al posto suo anch'io l'avrei fatto. Avrei voluto soltanto che prima di farlo mi ascoltassi, che mi ascoltaste.»
«Mi dispiace.» Continuo a dire «Mi dispiace.»

Si protende verso di me e mi abbraccia. Mi accarezza i capelli, la schiena e mi sussurra di stare calma, ma i miei occhi non vogliono saperne niente di smetterla di piangere. Mi stringe forte, nonostante sappia che è lui ad aver bisogno di essere consolato, di sentirsi dire che non è solo. Mi torna alla mente quel giorno in piscina, quando ci giurammo che ci saremmo salvati a vicenda; mi sembra passata un eternità, e invece sono passati soltanto pochi mesi.

Nonostante tutto; nonostante i litigi, le incomprensioni, l'orgoglio, torniamo sempre insieme, come se, ogni volta che siamo lontani, ci fosse una calamita che ci attira di nuovo l'uno dall'altra. E nonostante il male che ci facciamo, molte volte più del bene, continuiamo a volerci.
Ci separiamo e lo guardo negli occhi. Questi splendidi occhi che mi hanno attratta fin dall'inizio; questi occhi nei quali ci ho visto di tutto: vuoto, sofferenza, tristezza, odio, felicità, amore. Questi occhi così verdi, così belli.

Lo bacio. È questione di un attimo, lo attiro a me e premo le mie labbra sulle sue. Mi dà subito libero accesso e le nostre lingue esplodono insieme. Non è un bacio dolce, ma disperato. Dice: "Ti voglio e subito".

👫 👫👫

Accade tutto così velocemente, dopo avermi portata a casa sua mi ritrovo sul suo letto, con lui sopra di me che continua a baciarmi.

Mi bacia il collo, mi succhia le labbra. Mi sfila la t-shirt e io faccio lo stesso con la sua, gettandola in un angolo della stanza. Dopodiché prende nuovamente a baciarmi, dalle labbra, al collo, fino all'ombelico, per poi tornare alle labbra. Mi slaccia il reggiseno e mi bacia i seni, leccandoli, succhiandoli e stringendoli piano. Catapulto la situazione, lo spingo sotto di me e lo bacio tutto, fino al cavallo dei jeans. Prendo a giocare con la cintura, poi la slaccio, togliendogli i pantaloni. Sfila anche i miei e in attimo ci ritroviamo soltanto in mutande. Mi ritrovo a pregare Dio che questa volta nessuno venga a disturbarci.

Torna sopra di me, riprendendo il controllo, e questa volta mi bacia l'interno coscia, mentre gioca con i miei slip. Sto impazzendo, il bisogno che ho di sentirlo mio a tutti gli effetti sta per esplodere.

Mi bacia ancora una volta i seni, passando poi alle labbra. Inaspettatamente si ferma e lo guardo, in cerca di una spiegazione.

«Sei... sicura? Al 100%? Sai che non potremmo tornare indietro, non vorrei te ne pentissi.»
«Sicurissima.» Lo bacio «Solo... Sai che è la mia prima volta.» Mi sento le guance in fiamme.
Sorride «Anche la mia.»
«Cosa?» Non ne abbiamo mai parlato, ma ero sicura che fosse già stato con qualcuna.