Capitolo uno.

227 7 0
                                    




There are things
that you already
know how to end,
yet start the same.

            Capitolo uno.

Quest'oggi il cielo è identico al mio umore: grigio e tempestoso, come se mi avesse letta dentro. I nuvoloni sopra di noi minacciano pioggia; il paesaggio fuori dall'auto è talmente monotono da far venire il mal di testa.

Non voglio questa vita; non voglio trasferirmi in un'altra città, conoscere nuove persone e andare in una nuova scuola. So già che, una volta arrivati a Sydney, tutto cambierà e io ho sempre odiato i cambiamenti, non sono mai stata brava nell'affrontarli. 

I miei genitori, o meglio mia madre, pensa che una volta trasferiti io dimenticherò finalmente tutto: i miei amici, i miei ricordi, il ragazzo che amo; ma si sbaglia. Potrei anche essere a milioni e milioni di km da lui, ma non dimenticherò mai il mio Sam. Come potrei dimenticare il suo sorriso, la sua spontaneità, la sua dolcezza?

«Amber, Amber, Amber!» Le urla della mia sorellina mi riportano alla realtà. Mi tolgo le cuffie dalle orecchie e la guardo in cagnesco.
«Che cazzo vuoi Charlie? Lasciami in pace!»
«Ti va di fare un gioco? Daaai.» Mi supplica.
«No.»
«Amber, non dire parolacce. E tu Charlie» Ci guarda mia madre «Lascia in pace tua sorella.»
«Ma vaffanculo.» Dico prima di rimettermi le cuffie nelle orecchie e sparire di nuovo nel mio mondo.

🚗 🚗🚗

«Siamo arrivati!» Urla entusiasta mio padre «Amber, intanto che scarico le valigie perché tu e tua sorella non andate a dare un'occhiata alla casa?»
«Sì!» Charlie mi prende sotto braccio e mi trascina dentro «Andiamo, dai!»

Appena si entra c'è un corridoio, alla sua sinistra il salone, mentre alla sua destra la cucina. Camminando più avanti c'è un piccolo bagno, mentre in fondo la camera da letto dei miei genitori, già arredata. Al secondo piano, invece, ci sono due camere per gli ospiti, poi una per me e una per Charlie. In ogni stanza ci sono un bagno e un letto da una piazza e mezza. Scelgo una camera a caso e mi lancio sul letto. "Cosa ci faccio qui?" Mi domando.

Dopo che mio padre ha scaricato tutto, passo metà del giorno a sistemare la mia roba, dopodiché scendo giù in salotto, dove lui e mia madre stanno guardando un reality show alla tv. Mi fermo ad osservarli; sembrano felici. Felici ed egoisti, perché le uniche cose a cui pensano è la loro felicità e quella di Charlie, mentre la mia non interessa a nessuno.

Mia madre si accorge di me e mi sorride «Allora tesoro, ti piace la nuova casa?» Domanda.

«No, per niente. La casa a Brisbane era molto più bella. Anzi, Brisbane, era molto più bella.»

«Amber, l'abbiamo fatto per te. Vedrai che ti troverai bene qui a Sydney.»

«Per me?» Sbotto «Pensi che una nuova casa, una nuova città, una nuova scuola, possano farmi dimenticare tutto? No, non possono!»

«Allontanarti da tutti quei ricordi è stata la cosa migliore, credimi.»

«Non è stata la cosa migliore!» Urlo «Tu non capisci, nessuno riesce a capire!» Corro verso la porta e la spalanco, per poi uscire fuori «Non provate a cercarmi.»

😡 😡 😡

Un'ora dopo sto ancora vagando per le strade di Sydney, senza una meta precisa. Sono così arrabbiata che spaccherei qualsiasi cosa, e invece prendo posto su una panchina e alzo lo sguardo al cielo. "Oh amore mio, quanto mi manchi", sussurro all'aria, sperando che il mio pensiero in qualche modo gli arrivi. Vorrei tanto piangere, ma il cielo mi precede, facendolo al mio posto.

OBSESSION | ASHTON IRWIN. [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora