Prologo

146 6 2
                                    

"Ale quando cazzo suona la campanella?"
"Cinque minuti e siamo libere!"

Alexis è la mia migliore amica, nonché compagna di banco. È la classica ragazza tumbrl: ha i capelli castani abbastanza lunghi e dei bellissimi occhi neri, non è molto alta e il suo fisico è nella norma; ma la cosa che adoro di lei è soprattutto il suo stile apparentemente non curato.

È l'ultimo giorno del terzo anno della Scientific High School. Quest'anno è stato molto pesante e per fortuna l'ultimo che passeró in questa terribile scuola. I professori? Da chiudere in ospedali psichiatrici; credo abbiano noccioline al posto del cervello. I miei compagni di classe? Uno più idiota dell'altro, tranne Ale ovviamente.

*Suona la campanella*
Mi alzo di scatto, prendo il polso di Ale e con un sorriso a trentadue denti inizio a urlare.
"Fanculo a tutti!" ed esco così, lasciando la professoressa a bocca aperta e i miei compagni, ormai abituati a certi comportamenti, completamente indifferenti.

"Ale secondo te mi mancherà questa gabbia di matti?" Rido mentre scendiamo le scale dirigendoci all'uscita.
"Tanto tu non vai da nessuna parte Cara mia; come faccio ad evitare i debiti di matematica, fisica e chimica senza te?" Sta scherzando ma so che è un po' triste.
"Non è colpa mia se hai scelto un indirizzo scientifico pur non capendone nulla e poi possiamo sempre studiare da me.".
"NON PARLIAMO DEL TUO TRASFERIMENTO, OK?" Ops, l'ho fatta innervosire, sta urlando e temo l'abbiano sentita in tutto l'edificio.
"Sì, scusa..."

Ok, sono stupida. So benissimo che per lei è un tasto dolente. È normale si sia arrabbiata. Devo fare qualcosa...
Abbraccio Ale. Non lo faccio spesso, siamo migliori amiche ma non come quelle sdolcinate che non si lasciano mai la mano!
Lei resta allibita però ricambia con un lieve sorriso.

Eh certo! Prima fai casino e poi rimedi con un abbraccio?
Sta zitta! Perché mi doveva capitare la coscienza più acida della storia?
Perché sei acida pure tu, genio del male!
Bene! Avete conosciuto la mia coscienza, non c'è alcun bisogno di presentarla.

Fuori dalla scuola aspettiamo i nostri compagni di classe, Ale dice che è giusto salutarli e non mi sembra il caso di andarle contro; ho già sbagliato abbastanza.
Dopo aver salutato vipere, puttanieri e nerd; io e Ale facciamo strada insieme.

"Cara credimi quando arrivo a casa vado a buttarmi a letto, sto morendo dal sonno!"
"Ma tu non sei quella iperattiva?"
"Lo so ma non ho dormito molto questa notte."
"Come mai?"
Ovviamente! Un ragazzo super carino mi stava guardando e io
cosa faccio? Inciampo!
Ale si mette a ridere in un modo incredibile che mi fa desiderare che la terra mi inghiotta.
Finito l'imbarazzante momento si decide a rispondere alla mia domanda.
"Mi sono vista con Lucas" ed arrossisce.
Fermi tutti! Qualquadra non cosa... Emh, qualcosa non quadra!

Lucas è il fidanzato di Ale, un normalissimo ragazzo: alto, magro, capelli castani e occhi marroni.
Non è normale lei arrossisca, lo conosce da tantissimo tempo!

Le rivolgo l'occhiata più maliziosa che io riesca a fare. Lei capisce cosa sto pensando e ride.
"No pervertita, nulla di quello che stai pensando!"
"Ale sei una suora!" Sbuffo, "allora perché sei diventata rossa come un'aragosta?"
"Uh guarda Cara, a forza di parlare non ci siamo accorte che sei già arrivata! Ci vediamo!"
Urla e scappa via. Non me la racconta giusta.

Dove sono le chiavi?
Le hai nello zaino.
Questo lo so anch'io, il problema è trovarle.
Sii più ordinata e vedrai che sarà facile trovarle.
Col cazzo.
Sempre raffinata.
Ma fammi pensare cosa voglio e stai zitta.
Una volta trovate le chiavi, entro. Che sorpresa! Non c'è nessuno. Meglio così, salto il pranzo, salgo nella mia camera e vado a dormire.

"Piccola Cara..." una mano mi accarezza la spalla "svegliati, è ora di cena!".
"Mamma dammi cinque minuti ed arrivo." La saluto con un abbraccio. Lei è la migliore mamma del mondo anche se è sempre fuori per lavoro.
"Tranquilla tesoro, fai con comodo; abbiamo ospiti quindi sistemati."
"Jeans e maglietta non vanno bene?" La guardo speranzosa.
"Meglio qualcosa di più raffinato, vedi tu." Mi da un bacio in fronte e scende al piano inferiore lasciandomi lì, nell'indecisione totale.

Apro l'armadio disperata e dopo lunghe riflessioni indosso una gonna di jeans e un body a costine rosa, metto delle sneakers dello stesso colore del body. Ok che devo essere raffinata ma sono pur sempre a casa mia!
Mi guardo allo specchio fiera dell'outfit e noto che devo assolutamente pettinare i miei lunghissimi capelli neri e aggiustare il trucco per valorizzare i miei grandi occhi verdi. Un paio di minuti dopo sono pronta.

Sei bellissima, lo devo ammettere.
Grazie coscienza, lo so.
Narcisista.
Sorrido e scendo le scale.

*Spazio autrice*
Ciao stelline in alto trovate la nostra Cara, affezionatevi pure e fatemi sapere cosa ne pensate❣️

Noi siamo caosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora