Capitolo 8

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La cena? Una noia assurda! Due bimbe terribili volevano giocare con me a qualsiasi costo e, come se non bastasse, ho dovuto di nuovo mangiare pesce. Non ne mangerò più per chissà quanto tempo.
Finalmente sto tornando a casa e approfitto del tempo che devo passare in macchina per leggere dei messaggi.

Da Ale:
"Quando puoi vieni a casa mia. Parliamo da persone mature."

"Domani pomeriggio."
Fuori una.

Da Crystal:
"Cara, tutto bene?"

"Certo."
Fuori due.

Da Manuel:
"Mi dispiace tanto cucciolina."

No, a lui non rispondo. Se ha le palle -ne dubito- che mi venga a parlare; sa dove trovarmi.
Ci sono altri messaggi da parte di tizi che non calcolo completamente e non rispondo.
Arrivata a casa slaccio immediatamente quelle torture per piedi comunemente denominate 'sandali alti', saluto i miei genitori e salgo nella mia stanza.
Tolgo il cellulare dalla borsetta e butto quest'ultima dentro un armadio completamente a caso. Chiudo le tende -ci starò attenta d'ora in poi- sfilo il vestito, metto la maglia di Salmo -i miei non me la fanno indossare per lo stesso motivo di quella di Ghali- e mi strucco.
Finalmente posso andare a dormire.
Ma veramente non è tardissimo e potresti allenarti. Magari un'ora.
Ormai sono pronta per dormire.
Ok ma metti la sveglia un'ora prima perché domani non voglio scuse.
Ascolto la coscienza e mi sdraio. C'è un biglietto nel cuscino. Lo apro.
"Buona notte acidella, a domani ~Mat."
Mi addormento col sorriso. Una gioia!

*Suona la sveglia*
"Posso spegnere la luce, posso chiudere gli occhi ma in testa ho te, ogni minuto dieci rintocchi.".
A darmi il buon giorno ci pensa "Blue Sky" ovviamente di Gemitaiz.
Non canto, ieri non l'ho fatto e tutto sommato è stata una bella giornata. Che cantare mi freghi?
Effettivamente sei più stonata di una campana.
Eccoti.
Ti mancavo?
No.
Mi alzo e metto il completino per la boxe. Devo allenarmi prima di andare da Mattew.
Vado nella mia 'palestra' e faccio le solite serie di esercizi. Un'ora dopo son già sfinita. Me ne farò una ragione ma ora puzzo quindi la doccia è d'obbligo.
È possibile che oggi non ti debba comandare?
A quanto pare è possibile.
Quel ragazzo ti fa bene.
Torna a stare nel tuo angolino.
Entro in acqua e i miei muscoli si rilassano nonostante l'acido lattico non ne voglia sapere di lasciarmi in pace. Dopo aver invaso la vasca da bagno di schiuma e aver fatto shampoo e maschere ai capelli, mi tolgo la schiuma di dosso ed esco da quel paradiso avvolgendomi in due asciugamani; uno per il corpo e l'altro per i capelli.
Mentre uso il phon non può mancare lo spettacolo davanti lo specchio alla Marilyn Monroe e, una volta asciugata la chioma indomabile che ho al posto dei capelli, passo la piastra rendendo inutili le maschere fatte poco prima ma adoro il risultato. Forse stanno crescendo un po' troppo, arrivano abbondantemente al mio sedere. No, non li taglio.
Lunatica.
Ad ogni modo adesso devo solo truccarmi e vestirmi.
Come al solito passo in viso del fondotinta e sugli occhi un po' di mascara e un filo di eye liner.
Adesso viene la parte più difficile: Cosa mi metto?
Mi siedo davanti l'armadio. Coscienza dove sei quando servi?
Hai presenti i jeans neri a vita alta che hai preso da Zara?
Sì e so pure dove sono!
Miracolo! Mettili con la maglietta corta di pizzo rosa, lo zainetto nero e le sneakers rosa.
Né elegante né sportiva. Perfetto.
Prendo il cellulare: una chiamata persa da Andrew cinque minuti fa.
Gli mando un SMS:
"Andrew?"

"Pensavo mi avessi dato buca"

"Ho finito adesso di prepararmi"

Noi siamo caosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora