Capitolo 7

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Entro in sala da pranzo credendo di dover apparecchiare invece la tavola è già pronta.
Dov'è Andrew?
E io che ne so? Ad ogni modo devo andare in cucina a sistemare le portate.
Sto canticchiando mentre posiziono sushi vario e sashimi nei piatti ma salto in aria quando due mani mi prendono per i fianchi.
"Dio, Andrew mi hai fatta saltare in aria!" Mi giro verso di lui e in teoria lo sto rimproverando, in pratica è piegato in due dalle risate.
"Ma dov'eri?" Mi giro e prendo i piatti per  portarli a tavola.
"In bagno, dovevo lavarmi le mani." Prende uno dei due piatti per aiutarmi.
"Ti ricordi ancora dove stanno le cose in questa casa." Indico la tavola perfettamente apparecchiata.
"Siamo cresciuti insieme Cara, mi ricordo tantissime cose." Sorride e inizia a mangiare.
"A proposito... Cos'hai fatto in questi sei anni?" Mangio anch'io.
"Ho studiato molto ed ho fatto diversi sport."
"E ti sei fatto innumerevoli ragazze" Il suo volto sbianca "la tua fama ti precede!" Rido per farlo rilassare.
"Tu invece sei stata fidanzata con due ragazzi, sbaglio?" Cambia discorso, stronzo.
"Già. Il primo l'ho lasciato perché mi ha tradita e il secondo è il ragazzo di cui ti parlavo che mi ha mollata per la distanza." Faccio spallucce.
"Ne parli molto tranquillamente" mister ovvio "non eri innamorata di loro?".
"Non mi sono mai innamorata." Gioco con del sashimi.
"Che stai dicendo? Tutte le ragazze a quest'etá si sono innamorate almeno una volta." Spalanca gi occhi.
"No Andrew; quello non si chiama innamorarsi. Quello si chiama prendersi una cotta.
Sei innamorata quando dal primo bacio, ogni singolo gesto diventa fondamentale.
Sei innamorata quando la sua presenza nella tua vita diventa un'abitudine senza la quale non riusciresti a respirare.
Sei innamorata quando tu e l'altra persona siete un puzzle che si completa solo se intrecciate le mani." Ok, non ho più fame. Non ho mai detto cose del genere a nessuno. Lui sembra più allibito di me, non sbatte più le ciglia né mangia.
Hai ucciso un ragazzo. Ora passerai il resto dei tuoi giorni in carcere.
"Cara non pensavo fossi così matura e riflessiva." Ha ripreso a mangiare. Ok, non marciró in cella.
"Son cresciuta in fretta, vero?" Basta sushi.
"Decisamente. Sei un anno più piccola di me e hai appena fatto un discorso che avrebbe lasciato a bocca aperta ragazze della mia età." Prende il mio piatto e lo svuota nel suo. Ha capito che non ne ho più voglia.
"E tu?"
"Io cosa?" È idiota.
"Ti sei mai innamorato?" Bevo del succo di frutta.
"Fino a cinque minuti fa pensavo di sì ma dopo quel discorso mi sono reso conto che erano solo cotte." Mi sorride e non stacca il contatto visivo.
Quegli occhi addosso bruciano più del fuoco, vero?
No coscienza. Impressione tua.
È come guardarti allo specchio.
Non è vero. Sta zitta.
"Emh... C'è una torta gelato; ti va?" Dopo il cibo giapponese è giusto offrire torte gelato?
"Ho mangiato anche il tuo sushi Cara, vuoi farmi diventare obeso?" Ride.
No, hai un corpo da Dio.
Ignoro la coscienza e porto le stoviglie sporche in cucina. Andrew mi sta aiutando.
"Faccio io; tranquillo." Gli sorrido. Lui fa spallucce e scompare.
Finisco di sistemare tutto e lavare i piatti sporchi e vado in salone pensando di trovarlo lì ma non c'è. Sarà tornato a casa. Decido di andare in camera mia.
È stato carino passare la mattina in compagnia.
Veramente è stato bello passare del tempo con Andrew.
Non è vero!
Sono la tua coscienza, non puoi mentirmi.
Apro la porta ed è steso sul mio letto senza maglia. Ok, ora voglio morire. Ma che fa?
Dorme, idiota.
Lo lascio dormire o lo butto giù dal letto? Le scelte difficili della vita.
Lascialo lì. Prima o poi si sveglia; se arrivano mamma e papà lo infili nel bagno.
Ascolto la coscienza. Prendo il cellulare, ignoro tutte le notifiche e scrivo ad Alice, devo dirle tutto!
"Aliceeeee!"

"Cara! Cosa c'è?"

"Non puoi capire chi sta dormendo sul mio letto!"

Noi siamo caosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora