*Suona il campanello*
Faccio fatica ad aprire gli occhi ma ricordo che Alice doveva venire qui questa mattina quindi mi alzo e vado ad aprirle.
"Ciao vita!" Mi abbraccia e mi porge un sacchetto.
"Aspetta biondina, devo ancora connettere i neuroni." Sbadiglio e mi stiracchio.
"Ti ho svegliata?" Si porta una mano alla bocca.
"Non fa nulla." Sorrido e l'abbraccio.
Wow, facciamo passi avanti!
"Ho portato la colazione!" Sorride.
"Non dovevi Alice, comunque grazie!" Prendo il sacchetto ed andiamo in sala da pranzo.
Ha portato due croissant al cioccolato bianco, sa che queste bombe ipercaloriche sono la mia ragione di vita.
"Io. Ti. Adoro." Sorrido a trentadue denti e mordo il mio dolce.
"Mi dispiace averti svegliata." Anche lei inizia a mangiare.
"Non preoccuparti, stavo scomoda. Dormivo sulla poltroncina della mia stanza dato che ieri son crollata lì mentre leggevo." Rido.
"Posso prendere dell'acqua?".
"Ovvio! Devi fare come se fossi a casa tua." Sorrido e lei me ne è grata.
Quando torna con due bicchieri d'acqua dalla cucina io ho già finito di nutrirmi.
"Sei un fulmine!" Sgrana gli occhi.
"Erano buoni!" alzo gli occhi al cielo "Mi hai scritto di avere una novità. Dimmi tutto!" Incrocio le gambe sulla sedia.
"Non hai idea di chi mi ha scritto!" Sorride.
"Ti cercano talmente tanti ragazzi che indovinare il nome a cui ti riferisci è un'impresa!" Scoppio a ridere.
"Walter Bennett!" Ha gli occhi a forma di cuore. Mi alzo di scatto.
"Alice potrei svenire. Ti ha cercata il ragazzo più bello di tutta la tua scuola!" Urlo.
"Sì ma non gridare." Ride lei e finisce il croissant.
"È serio? Gli piaci? Ti ha chiesto di uscire? Gli hai detto che non sei una ragazza facile? " Sono contentissima per lei, mentre butto la carta del bar che avvolgeva i dolci.
"Sì, sì, sì e sì." Ride lei.
"Dimmi cosa ti ha detto, voglio sapere tutto!" La prendo per il polso e la trascino in camera mia.
"È passato un uragano qui dentro?" Ride.
Effettivamente c'è un casino.
"Tu racconta, io ti ascolto e sistemo." Mi armo di buona volontà e inizio a rassettare la camera.
"Guardavo per l'ennesima volta 'Colpa delle stelle' e ignoravo i messaggi ma per qualche oscuro motivo ho deciso di controllarli.
Ad un certo punto ho letto: 'Ehi ciao, spero di non darti fastidio' da un numero non salvato e mi sono incuriosita. Ho chiesto chi fosse e appena ho letto la risposta con il suo nome, stavo per morire." Porta entrambe le mani in faccia, si butta sul letto e muove le sue gambe dall'alto al basso con aria sognante.
Rido mentre continuo a sistemare.
"Ovviamente gli ho detto che non mi disturba completamente e lui ha detto che gli piaccio moltissimo ma non aveva il coraggio di parlarmi perché credeva lo ignorassi. Poi mi ha chiesto di uscire uno di questi giorni e mi vuole portare a fare shopping in città! Vieni anche tu?" Unisce le mani per piegarmi "Sarei troppo imbarazzata!".
"Alice io ti adoro ma il terzo incomodo non lo faccio." La stanza adesso è in ordine e mi sdraio accanto a lei.
"Vieni con Andrew, no? So che è abbastanza amico di Walter." Sorride.
"Io e Andrew... Abbiamo litigato." Fa malissimo parlarne...
"Mi dispiace Cara, non lo sapevo; scusami...".
"Non preoccuparti Alice, è tutto ok." Mi sforzo di sorridere.
"Dicono che parlare fa bene in questi casi; sempre se ti va..." Annuisco, lei si confida con me ed io devo far lo stesso nonostante pronunciare il suo nome è una tortura psicologica.
"Andava tutto benissimo tra me e lui. Avevamo trascorso una serata in cui ho avuto sensazioni stupende. Non è stato assolutamente volgare, anzi! È stato gentilissimo. Pensa che arrivati da lui abbiamo pure mangiato la pizza e il gelato. Poi mi ha dato questa." mi alzo e le mostro la felpa che poco fa avevo raccolto da terra e piegato. "Il seme della discordia praticamente. La notte è passata tranquillamente e anche la mattina. Mi ha pure portato il pranzo in camera perché i suoi erano a casa! Poi stavamo scherzando sul fatto che in inverno userò le sue felpe e mi ha detto che in verità non ci sarò più per via del cambio e che gli faccio un effetto strano. Così è finito tutto prima di iniziare.".
Alice mi abbraccia e una lacrima scorre lenta sul mio volto.
"Non piangere Cara, lui tornerà!".
"Non è vero... Mi ha abbandonata anche lui." Asciugo quella lacrima solitaria e mi alzo dal letto.
"Che fai?".
"Ordino il pranzo. Fish & chips?"
Lei annuisce. Mentre aspettiamo il fattorino, sistemo la tavola.
"Perché non gli scrivi?" È pazza?
"Non se ne parla. Non faccio la figura della povera depressa a cui manca lo stronzo." Anche se in teoria è la verità.
"Fai la figura della ragazza che ci tiene, nient'altro." Alza le spalle.
"Chi ti ha detto che ci tengo?" Ho finito di apparecchiare.
"Quando parlavi di ciò che è successo prima della lite, i tuoi occhi brillavano."
"Sarà stata una tua impressione."
Il suono del campanello mi salva da quella conversazione e vado a tavola con le buste contenenti il nostro pranzo ed un sorriso a trentadue denti.
"Quando vai in città con Walter?" Iniziamo entrambe a mangiare.
"Mi ha detto in settimana ma senza te non ci vado.".
"Cosa? Sei scema? Walter è il principe azzurro, solo senza calzamaglia." Sorrido.
"Se volesse solo farmi?" È visibilmente preoccupata.
"Non ti avrebbe chiesto un appuntamento di mattina se le sue intenzioni non fossero serie." Alzo gli occhi come se fosse palese.
"Allora mi copri con i miei?" Porta in fuori il labbro inferiore.
"Certo bionda!" Le scompiglio i capelli "ma ad una condizione."
"Quale?" È preoccupata.
"Devi raccontarmi tutto!" Sorrido e lei si rilassa.
"Questo sempre." Sorride.
Finiamo di pranzare ed è l'ora che Alice torni a casa. La saluto e salgo in camera mia.
Da quanto non controlli il cellulare? Magari c'è un suo messaggio.
Non credo coscienza. Proprio no...
Prendo il libro di chimica inorganica nell'inutile tentativo di studiare.
Come fai a concentrarti?
Infatti non sono completamente concentrata.
Lascia stare per oggi.
Coscienza ogni tanto mi è d'aiuto.
Cade un foglio dal libro.
Cos'è?
Lo apro e noto che è il biglietto che mi ha scritto Mattew la sera in cui sono andata al ristorante e l'ho lasciato chiuso in bagno, perché la sorte mi vuole così male? Dovevo trovarlo per forza oggi? Basta. Mi stendo a letto e prendo il cellulare.Da Ale:
"Odio quando sparisci.""Non sto molto attenta al cellulare."
"Hai novità?"
"No, continua ad ignorarmi."
"Cercalo tu."
"No."
"Quando dici tu usciamo."
"Non mi va di vederlo in giro."
"Vuoi chiuderti in casa?"
"Ottima idea."
"Questa sera ti vengo a prendere."
Che faccia quello che vuole.
Da Crystal:
"Cara stai bene?""Sì, tu?"
"Sì"
Meglio per lei, si merita un po' di tranquillità.
Come previsto non c'è nessun messaggio da Andrew... Cosa mi sta succedendo...?
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Noi siamo caos
RomanceSono Cara, ho 17 anni e la mia mente contorta ha deciso di fare un casino in questo mio ultimo anno da minorenne. Non soffro di personalità multipla ma è come se due persone completamente diverse vivessero in me. Da un lato sono femminile, dall'altr...