Capitolo 2

80 4 0
                                    

*Suona la sveglia*
"È il Gemitaiz te rispondo ancora che voi? C'ho ancora un po' de veleno pe' voi!"
Sì, l'intro di Veleno 6 è la mia sveglia. Non posso farci nulla, Gemitaiz e MadMan mi danno una carica che caffè levati proprio. Così mi alzo canterina proprio come una principessa Disney con la consapevolezza del fatto che da oggi, per ben tre mesi, non dovrò andare a scuola.

Saltello fino al bagno di camera mia, tolgo la mia amata maglia di Ghali e mi catapulto nella vasca da bagno. Sto lì per circa un'ora. Dio che relax!
Signorina devi chiamare ancora i tuoi amici, per quanto tempo vuoi restare lì?
Coscienza sappi che odio quando hai ragione.
In pochi minuti esco dalla vasca e arrotolo attorno al mio corpo un'asciugamani grande mentre per i capelli ne utilizzo uno più piccolo ma dato che sono lunghissimi fuoriescono da esso.
Dovresti tagliarli.
Non bestemmiare; l'ultima volta che sono andata dal parrucchiere, lo stronzo ha assaggiato il mio gancio.
Me lo ricordo bene.
Allora non insistere. Mi asciugo i capelli con tanto di spettacolo alla Marilyn Monroe davanti lo specchio e indosso una tuta per casa.
Ora però li devi chiamare.
Ok ok, che la mattinata d'inferno abbia inizio.
Prima Ale.

*Sta squillando*
"Cara?" Risponde con la voce ancora impastata dal sonno; l'avrò svegliata.
"Ale dormivi?"
No, giocava con le figurine!
Ci mancava solo la coscienza sarcastica.
"Non preoccuparti, dimmi tutto."
"Emh, è un tasto dolente... Ti va di pranzare da me e di parlarne di presenza? Davanti un hamburger enorme magari" la conosco, non rifiuterebbe mai.
"Cinque minuti, metto i jeans e arrivo."
Attacco la chiamata. Conoscendola arriverà tra trenta minuti minimo.
Hai il tempo per chiamare gli altri.
Un problema alla volta, ok?
No. Fai come ti dico.
Lascio stare Crystal, tanto per quella è indifferente; chiamo Alice.

*Sta squillando*
"Alice? Disturbo?"
"No Cara, dimmi tutto!" è dolce, infatti con lei sono delicata o almeno cerco di esserlo.
"Ascolta, io devo cambiare scuola."
"E dove sta il problema?" È perplessa.
"I miei vogliono farmi dormire lì..."
"Che cosa bellissima Cara! Ti rendi conto? Vivrai con altre persone e conoscerai nuovi ragazzi!" È contenta per me.
"Significa vederci solo il fine settimana..." sono un po' triste.
"Anche quando andavi a scuola qui ci vedevamo solo il fine settimana; ti caricavano di compiti!" Sbuffa.
"Sì, lo so... È che ho paura di perdere i rapporti."
"Ti chiamerò ogni pomeriggio; promesso!" È sincera, mi sta venendo un nodo alla gola;  le voglio bene.
"Ti ringrazio di cuore"
*Suona il campanello*
"Scusami Alice, vado ad aprire; ci vediamo questa sera?"
"Sì! A dopo"
Stacco il cellulare. "ARRIVOOO" urlo.
Apro la porta.
"Ci sei stata davvero cinque minuti; mi stupisco Alexis Black."
"Eri preoccupata; dovevo" fa spallucce.
Va in cucina e prende i biscotti. Conosce casa mia meglio della sottoscritta, allucinante!
"Cosa guardi?" Addenta un biscotto "Andiamo."
Non rispondo alla prima domanda e saliamo in camera mia.

Si butta sul mio letto e mi fa segno di sedermi. Ovvio che mi siedo, è casa mia!
Prendi il discorso.
"Come va con Lucas?" Ignoro la coscienza e prendo un biscotto.
Devi diventare una palla. Ci prego, giuro!
"Bene" fa dei cerchi con il pollice sulla coperta ed ha un sorriso da ebete. Mi ricorda me quando avevo il cervello fritto per quello stronzo. Forse per questo Lucas non mi va a genio, ho paura che la faccia soffrire. Infondo i ragazzi sono tutti stronzi.
"Meglio" sorrido.
Lunatica.
"Comunque" mangia un biscotto "perché mi hai fatta venire qui di corsa?" Tan-tan-tan-tan.
"Si tratta della scuola..." posa il biscotto che stava mangiando e mi fa segno di continuare "i miei vorrebbero che io resti lì, tutto il giorno si intende."
"C-Cosa?" Ha gli occhi lucidi.
"Passeremo tutti i weekend insieme, te lo giuro." Non riesco a vederla così, sto piangendo.
"Io ti odio" piange anche lei e mi abbraccia. Sa che non vorrei mai abbandonarla ma sa anche che non dipende solo da me.
Non so cosa dire o fare. Sono confusa.

*Suona il campanello*
Mi stacco dall'abbraccio di Ale che continua a piangere sul mio letto e scendo ad aprire. È il tizio con gli hamburger. Di solito gli avrei come minimo baciato i piedi ma oggi non è giornata quindi lo pago e gli sbatto la porta in faccia senza aggiungere una parola. Poso le buste in cucina e torno nella mia stanza.

"Ale?" È rannicchiata, temo stia male.
Un 'mmh' è ciò che ricevo come risposta.
"È arrivato il pranzo."
"Non me ne frega nulla" questo è veramente grave.
Mi siedo accanto a lei.
"Ci sono ancora tre mesi prima che inizi la scuola; abbiamo 17 anni, dobbiamo fare un casino e non deprimerci in un letto. Saremo sempre io e te contro tutti."
"Promesso?" Mi guarda ancora con le lacrime agli occhi.
"Giuro." Le asciugo le lacrime "Mangiamo qui, in cucina o in sala da pranzo?".
"Qui." E affonda la testa sul mio cuscino.
Vado a prendere le buste con i nostri pranzi e apparecchio la scrivania, se mia madre mi vedesse sarei morta.
Mangiamo tranquillamente parlando delle ultime novità e dopo pranzo decidiamo di guardare un film. Sceglie Ale, l'ho già fatta sclerare abbastanza.

"Di nuovo 'La camera dei segreti'? L'abbiamo visto migliaia di volte!" Sbuffo rassegnata.
"Stai zitta, sta iniziando!" È felice e a me sta bene così.
Ok ok hai "risolto" con Ale e con Alice non ci sono stati problemi ma Manuel? Quando lo senti?
Ma mi lasci guardare il film?
Lo consciamo a memoria.
Giuuusto. Questa sera gli parlo.
Questa sera sei con Alice, capra!
Smettila di insultarmi, perseguitarmi e mettermi sotto pressione.
Non posso.
Per quale oscuro motivo?
Sono la tua coscienza, è il mio mestiere questo.
Ad ogni modo con Manuel me la vedo domani.
Non la prenderà bene.
E io cosa posso farci?
La coscienza non mi risponde; miracolo!

Ale si è addormentata a metà film, sarà stanca dato che questa mattina l'ho svegliata abbastanza presto.
Ne approfitto per sistemare la stanza e scegliere i vestiti per uscire con Alice: maglietta Adidas, jeans Levi's e come scarpe le Adidas Super Star; sportiva ma con classe, adoro!

Sento aprire la porta, spero non sia papà. Non ho voglia di vederlo, mi ha messa nei casini.
Apro la porta della mia stanza così che nessuno bussi vedendo Ale dormiente. Alcuni minuti dopo arriva mia madre.
Guarda Ale e sorride. Entra e viene verso di me per salutarmi.
"Ciao Cara!"
"Ciao mamma..."
"Presumo tu le abbia parlato." Mamma sa quanto siamo legate, inoltre ha un fortissimo legame con la signora Vera, la madre di Ale.
"Già... guarda com'è ridotta." Indico gli occhi gonfi di Ale.
"Non le hai detto tutto"
"Cosa? Che vuoi dire?"
"È una sorpresa" e senza farmi controbattere va via dalla stanza.
Che psicopatica!
Ora capisco da chi hai preso!
Da che parte stai?

Ale si sveglia.
"Cara..."
"Sì?"
"Che ore sono?" 
"18:30"
"Torno a casa, dopo cena sono con Lucas."
"Va bene, divertiti con lui." Le sorrido e se ne va sorridendo anche lei.
In 30 minuti devo truccarmi e lisciarmi i capelli, ce la faccio?
Nah.
Zitta tu che in questi momenti Bolt può solo nascondersi.
Ma oggi hai controllato il cellulare?
Effettivamente nemmeno mezza volta dopo le chiamate a due delle mie migliori amiche.
Te ne frega così poco?
Prendo il cellulare. Ignoro i messaggi dei cessi ambulanti che vorrebbero provarci con me e rispondo a Manuel che è molto infastidito dato che non lo calcolo da due giorni tipo. Gli dico che domani sarò alle sue dipendenze tutto il giorno e così mi invita a casa sua.
Yuppi ye!
Zitta tu!
Zitta un corno! Non ti alleni da due giorni e per com'è la situazione non lo farai neanche domani. Vuoi ingrassare? 
Non sia mai! Questa notte mi alleno.
Bene.

*Spazio autrice*
In alto trovate Alexis✨❣️

Noi siamo caosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora