"Cara..."
"Mmh?" Non so nemmeno io cos'ho intenzione di dire.
"Ti sei addormentata e sono le 17:30; tra mezz'ora tornano i miei genitori" dice imbarazzato.
"Cosa? Perché cazzo non mi hai chiamata prima? Devo andare da Alexis!" Mi alzo di scatto e inizio a camminare freneticamente per la stanza.
"Non volevo svegliarti miss finezza." Ride. Lo odio.
Lo bacio sulla guancia e corro per le scale. Pessima idea Cara. Cado per gli ultimi due gradini, mi rialzo subito e -Dio esite- non mi ha vista a terra.
Esco dalla porta ed inizio a correre verso casa di Alexis.
Non dimentichi nulla?
Ti pare il momento? Comunque non credo, lo zainetto l'ho preso quindi anche il portafogli e il cellulare.Appena arrivata da Alexis, andiamo nella sua camera e mi scuso per il ritardo.
"Tranquilla" fa spallucce lei.
"Sono contenta tu abbia un aspetto migliore di ieri." Non è vero, stupidissime formalità.
"Grazie. Mi sono resa conto che non devo soffrire per persone che non mi meritano." Mi sta lanciando una frecciatina?
E tu che volevi essere gentile...
"Anch'io, infatti sto alla grande." Rispondo a tono.
"Cosa facevi a casa di Andrew?" Dopo ieri dovrei raccontarle? Che simpatica!
"Nulla." La tensione potrebbe tagliarsi con un coltello.
"Andiamo dritte al punto, ok?" Allora le hai le ovaie!
"Ti ascolto." Sollevo un sopracciglio.
"Non serve dirti che le cose vanno male, entrambe sappiamo che c'è una situazione orribile." Annuisco per farla continuare. "Il tuo sfogo è stato normale e io non avrei dovuto mettere Lucas al primo posto quando la mia migliore amica è incasinata perché deve andar via. Però voglio rimediare. Cara io ti adoro, da quando ti conosco so che non sono mai da sola e se non avessi più questa consapevolezza, cadrei in depressione. Quante ne abbiamo passate insieme? Dobbiamo rovinare tutto solo per gli ultimi eventi? Capisco che sei molto nervosa ma giuro che da settembre ti riempiró di messaggi e tutte le sere faremo la videochiamata ma intanto godiamoci l'estate insieme. Ti va?".
"Posso farti una domanda?"
Se la risposta è affermativa, ti ordino di fare un casino.
Lei annuisce.
"Tra te e Lucas è finita?" Risponde di sì.
Si ritrova sola ed ha bisogno di te, in caso contrario se ne sarebbe fregata.
Non è cattiva, non farebbe mai una cosa del genere.
"Andiamo." Mi guarda interrogativa. "Hai intenzione di restare lì immobile?".
"Non capisco, dove vuoi andare?" È scema.
"A casa mia, ovvio! Prenditi un paio di jeans e una maglietta." Abbiamo taglie differenti.
"Perché?" Ok, è completamente scema.
"Pigiama party." Mi limito ad alzare le spalle. A quanto pare non le dispiace e mi abbraccia.
Odio il contatto umano, mi conosce da tre anni e non ha capito nulla?
Non è vero, adori stare tra le braccia di Andrew e fino a qualche mese fa ti beavi tra quelle di tu sai chi.
Ignoro la coscienza e non ricambio. Mentre lei mette le sue cose nel mio zainetto, informo i suoi genitori che, contenti, le danno il permesso.
Esco da casa di Ale e l'aspetto davanti il cancello.
Lo sai che stai facendo la cosa più sbagliata in assoluto?
Le voglio bene nonostante tutto.
Le è bastato dire quattro paroline per farsi perdonare?
Chi ha detto che l'ho perdonata? Voglio vedere se si comporta come ai vecchi tempi.
L'arrivo di Alexis ferma il flusso dei miei pensieri ed andiamo verso casa mia.
"Sono contenta di stare con te questa sera." Mi limito ad annuire.
"Dove vai?" Mi chiede mentre mi addentro in un vicolo.
"Prendiami una scorciatoia." Ormai sono abituata.
"È un quartiere orribile Cara." È paura quella che sento nella sua voce?
"Non preoccuparti, ci passo spesso e non mi succede mai nulla.".
In poco tempo infatti arriviamo a casa mia sane e salve.
Cerco le mie chiavi nello zainetto. Cazzo! Le ha Andrew. E ora che faccio?
Te l'avevo detto che avevi dimenticato qualcosa.
Coscienza così non mi aiuti.
"Ale io ho dimenticato le chiavi a casa, dobbiamo aspettare i miei genitori." Che imbarazzo.
"Per me non è un problema e comunque sei sempre la solita sbadata." Se continua a prendermi in giro, la picchio.
Pochi minuti dopo arrivano mamma e papà.
"Ragazze! Cosa ci fate qui?"
"Ciao mamma."
'Evitare le domande' is the way.
"Salve signori Martinez, Cara ha dimenticato le chiavi." Sorride.
"Cara sei incredibile." Mio padre mi scompiglia i capelli divertito.
"Quanto siete simpatici!" Sbuffo "che qualcuno apra la porta. Ho un appuntamento importante con il cesso.".
"Modera il linguaggio, signorina." La smetterà mai di rimproverarmi?
Papà apre la porta e corro verso il bagno della mia stanza.
Quando esco Alexis è seduta sul mio letto con un biglietto in mano. Non deve toccare le mie cose.
"Buona notte acidella?" Mi guarda maliziosa e io le prendo il biglietto dalle mani.
"Chi ti ha detto che potevi leggerlo?"
Lo poso dentro il libro di chimica.
"Siamo migliori amiche, io devo sapere." Sorride.
"Ma anche no. È solo il mio vicino stronzo, non c'è nulla da sapere."
"Il tuo bellissimo vicino stronzo." sorride maliziosa.
Perché sei così nervosa?
A cosa alludi, strega?
Ti da fastidio lei pensi che Andrew sia bellissimo.
Non è assolutamente vero.
Ricordati che sono il riflesso dei tuoi pensieri.
"Sì, è stupendo." L'ho detto a voce alta.
Oceano affogami.
"Se non ti interessa potresti presentarlo a me." Convinta.
Non le rispondo male perché mia madre ci chiama per cenare."Ale resta qui questa notte." Mi siedo vicino mio padre che mi bacia la fronte. Sorrido.
"Spero non sia un problema." Si siede accanto a me.
"Assolutamente no." Mia madre le passa il piatto con le lasagne; "Per te frullato di frutta signorina" e mi passa il bicchiere.
"Grazie mamma." Una volta a settimana devo bere questa schifezza perché il medico dice che non mangio praticamente mai la frutta e con tutte le energie che brucio mi fa bene.
Mamma finisce di distribuire le portate e la cena trascorre tranquillamente.Io e Alexis saliamo nella mia stanza; lei si stende sul mio letto ed io mi siedo sulla poltroncina vicino la finestra. Guardo verso la stanza di Andrew. È sdraiato sul divanetto della sua finestra a leggere un libro.
Forse si sente osservato e guarda nella mia direzione. Alza la mano per salutarmi e gli sorrido. Si alza; dove diavolo va?
"Cara? Che stai facendo?" Ale mi guarda perplessa. Sto fissando la stanza del mio vicino.
"Nulla Ale, scegli pure il film; sai dov'è il computer." Non distolgo lo sguardo; "Ah! E prendi anche i marshmallow; in uno dei miei comodini ce n'è un pacco nascosto.".
Andrew torna alla finestra con dei fogli e un pennarello. Scrive su uno di essi "Ho dimenticato a ridarti le chiavi." Alzo le spalle.
"Con chi sei?" Scrive su un altro foglio. Prendo il cellulare e gli invio un SMS con il nome della mia migliore amica e lui annuisce.
"Cara sta iniziando il film; hai ancora intenzione di guardare fuori dalla finestra?" È infastidita.
"No, arrivo." Le dico.
Metti la maglia/pigiama.
No. Non mi voglio far vedere in intimo.
Non fare la suora.
Gli sorrido maliziosa, -se lo conosco bene si sta grattando dietro la testa- mi spoglio e metto la maglia di Salmo. Non lo degno più di uno sguardo e chiudo le tende.
Guardo il cellulare. Un messaggio da Andrew: "Sei una stronza".
Sorrido soddisfatta e mi sdraio accanto ad Ale per guardare... Cosa? New Moon?
"Alexis non abbiamo 10 anni! New Moon alla nostra età è vergognoso!" Sbatto la testa violentemente contro la morbida superficie del mio letto.
"Stai zitta, c'è la scena più bella!".
Miss vogliomoriredissanguata si butta dalla scogliera e Ale inizia a piangere. Lo sappiamo tutti come finisce quella scena: mister sonounlupocattivo salva la pazza suicida e bla bla bla.
Mi abbuffo di dolcetti e, poche scene dopo, crollo in un sonno profondo. Patetico.*Provengono rumori dal bagno*
Ma che cazz?
Sarà Alexis, genio.
Ah, giusto. Potrebbe evitare di fare tutto questo rumore, qualcuno stava dormendo.
Ormai sei sveglia. Forza leonessa, in piedi!
Leonessa? Che razza di soprannome è?
Leone è la marca dei tuoi guantoni e poi sei davvero forte.
Grazie coscienza.
Mi alzo e -dato che Alexis si è impadronita del mio bagno- vado nella mia palestra personale.
Avvio la playlist, lego i capelli e mi alleno con la maglia di Salmo -mi dava noia cambiarmi- sulle note di "Trema la Terra" di Mostro.
Sento aprire la porta alle mie spalle ma non ci faccio caso; è sicuramente Alexis.
Quando finisco le serie al sacco, -circa un'ora e mezza dopo- mi giro verso di lei che è seduta sul tappetino in cui faccio esercizi a corpo libero e mi guarda quasi spaventata. A vederla con quell'espressione, rido fino a piegarmi.
"Non credevo tu fossi così... forte." Sì, è decisamente impaurita.
La guardo con superiorità e vado verso il bagno lasciandola lì.
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Noi siamo caos
RomanceSono Cara, ho 17 anni e la mia mente contorta ha deciso di fare un casino in questo mio ultimo anno da minorenne. Non soffro di personalità multipla ma è come se due persone completamente diverse vivessero in me. Da un lato sono femminile, dall'altr...