Il giorno seguente io ed Andrew decidemmo di lasciarci quella storia alle spalle, di mantenere le distanze e di andare avanti come se non fosse accaduto nulla. Durante la settimana sembravamo quasi estranei nonostante lui continuasse a definirmi "la sua ragazza".
Adesso siamo in macchina, stiamo tornando a casa. Mi fa male ogni parte del corpo dato che durante questo lasso di tempo ho praticato decisamente troppo sport col fine di placare i nervi e ho saltato la maggior parte dei pasti. Ad ogni modo non do importanza ai dolori fisici, piuttosto a quelli sentimentali. Pensavo di starmi già innamorando di Andrew, lo vedevo addirittura nel mio futuro qualche volta. E adesso? Cos'è rimasto fra noi? Qualche formalità, qualche gesto che mi fa notare la sua presenza al mio fianco e qualche carezza. Ma il dialogo dov'è? Praticamente non parliamo più e in cuor mio so che non esisterà più un noi... Forse un giorno riuscirò a farmene una ragione ma non sarà un giorno vicino. Andrew, così simile a me ma contemporaneamente diverso, è praticamente il ragazzo dei sogni. Un ragazzo che, dal momento in cui guarda negli occhi, incanta. Un ragazzo che incredibilmente è stato mio. Un ragazzo in grado di diventare ossigeno per la persona che gli sta affianco. Ma si sa: il lieto fine esiste solo nella favole e quella tra me e lui era solo una storia.
Mi spieghi perché pensi come se vi foste lasciati?
Perché ci lasceremo.
Come fai ad esserne certa?
Dai coscienza, siamo realiste. Guardalo, ti sembra il solito Andrew? L'Andrew che conosco mi terrebbe la mano, dialogherebbe e sorriderebbe; lui cosa sta facendo di tutto ciò? Nulla!
Magari è solo pensieroso.
"Andrew?"
"Dimmi Cara." Non si degna neanche di guardarmi.
"Perché sei pensieroso?" Togliamoci subito il dubbio.
"Non lo sono." Ovviamente.
Ok, le cose non sono più com'erano prima ma ciò non significa necessariamente che vi lascerete.
Sì coscienza... Dal mio lato non lo mollerei mai, ma dal suo?
Non ci pensiamo tesoro... Ci sono problemi più gravi.
Giusto. Con nonno in ospedale non riesco proprio a stare tranquilla.
È come un padre per me, da piccola stava con me tutti i giorni mentre i miei erano a lavoro. Già a cinque anni mi impartiva nozioni di chimica e facevamo esperimenti casalinghi in garage: devo a lui il mio amore per questa materia, devo a lui anche la mia educazione ed in poche parole mi ha dato le basi per diventare la persona che sono.
Domani prenderò l'autobus per la città e lo andrò a trovare in reparto, penso mi faranno entrare nonostante io non sia ancora maggiorenne se mostro maturità e cultura scientifica.
Una buona idea, miracolo. Ogni tanto li sfrutti i neuroni quindi?
Coscienza ti prego, non ho voglia di scherzare.
Ho capito che sei/sono/siamo incasinate però non deprimerti, per favore.
Siamo arrivati a casa.
Andrew aiuta mio padre con i bagagli, mi bacia in fronte e va da lui."Cara tutto bene?" Mi sono appena gettata di peso sul divano, è ora di cena e ho messo in ordine l'armadio per tutto il pomeriggio.
"Sono esausta mamma." Sospiro.
"Raccontaci, com'è andata la vacanza." Mamma prepara le portate e papà è già seduto a tavola, così li raggiungo.
"Mi sono divertita." Alzo le spalle.
"Tu e Andrew non avete... Dormito insieme, vero?" La preoccupazione sul volto di mamma è evidente.
"Tranquilla, non è successo assolutamente nulla." Roteo gli occhi ed entrambi tirano un sospiro di sollievo.
"La domestica ha dato problemi?" Trattengo le risate al pensiero di quella poveretta licenziata in quel modo.
"No no papi, è come se non fosse stata presente."
"E come avete trascorso le giornate?" Mamma distribuisce i piatti.
"Piscina la mattina, mare il pomeriggio e film la sera." Alzo le spalle. In realtà loro hanno guardato i film, io ho passato le serate a distruggermi in palestra.
"Niente feste?" Mio padre solleva un sopracciglio incredulo.
"No no papà, sai che non mi piacciono i locali."
Da quando menti così?
"Io e tuo padre abbiamo davvero fatto bene a darti fiducia. Sono orgogliosa di te piccola Cara!" Sembra davvero felice, sapesse...
"Grazie mille." Sorrido lievemente.
"Però ti vedo troppo magra tesoro mio... Sei sempre in forma ma adesso fai quasi impressione ed è passata solo una settimana. Hai mangiato?" Papà sembra abbastanza preoccupato. Effettivamente da quando mi sono allontanata da lui, non mi va completamente di mangiare.
"Sarà una tua impressione." Cara smettila di dire cazzate. Sei veramente magrissima e sai che di solito t'insulto sempre.
"Non è una sua impressione." Mamma deve per forza rompere le ovaie? "Sei pallida ed hai delle occhiaie assurde."
"Non preoccupatevi, seriamente."
"Devi iniziare a controllare il tuo peso. Non voglio che ti ammali." Papà mi guarda preoccupato.
"Ok... Comunque domani vado a trovare nonno." Sembrano sorpresi.
"Non penso ti faranno entrare." Mamma è parecchio triste.
"So come comportarmi, non sono una bambina." Loro non ribattono e finiamo la cena in silenzio.
Salgo in camera mia esausta, mi spoglio per dormire ma incrocio la mia immagine allo specchio. Sembra quasi le ossa stiano per uscire dalla mia pelle. Altro che abbronzatura, sono più pallida di prima. Ho le palpebre talmente nere che i miei occhi appaiono microscopici. Andrew cosa mi stai facendo?
Lui niente, sei tu idiota. Punto primo: dovreste risolvere.
Punto secondo: non dovresti dargli tutta questa importanza.
Punto terzo: devi pensare a te stessa, messa così sei orribile.
Ce la farò a dimenticarlo ma per ora no...
Mi metto a letto e mi addormento tra questo flusso di pensieri.*Andrew POV*
Finalmente a casa, questa "vacanza" non ha fatto altro che stressarmi e mettere continuamente in dubbio i miei sentimenti per Cara.
Sono arrivato a diverse conclusioni e son sicuro che senza lei è tutto squallido ma con lei è tutto complicato. Una via di mezzo non c'è perché la vita mi odia. Stando insieme ci facciamo solo male, a me gira continuamente la testa e lei è molto più magra del solito. Meglio che la lasci andare: è troppo preziosa per rovinarla.
Per tutta la settimana ha evitato il cibo sempre con qualche scusa però io lo so che non lo dice ma sta giù. Vuole apparire forte e con quella dannata corazza d'indifferenza che si è creata attorno. È proprio il suo carattere di merda che mi ha steso, devo accettare che è una battaglia persa sin dall'inizio ed io sono inerme.
Mi rendo conto che questi pensieri non li ho mai fatti per nessun'altra. Lei è la prima che ha preso il cuore malato che mi ritrovavo e lo ha aggiustato meglio dei chirurghi; non la dimenticherò facilmente.
Credo proprio di amarla.
STAI LEGGENDO
Noi siamo caos
RomanceSono Cara, ho 17 anni e la mia mente contorta ha deciso di fare un casino in questo mio ultimo anno da minorenne. Non soffro di personalità multipla ma è come se due persone completamente diverse vivessero in me. Da un lato sono femminile, dall'altr...