Capitolo 18

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Inizio a camminare più infuriata che mai verso la stanza dove avevo visto entrare Thom e apro la porta.

Non so che cosa mi sia preso di solito sono calma, ma stavolta voglio fargli capire quanto soffro.
Voglio fargli capire che non sono il suo giocattolino con cui può fare quello che vuole.

La porta è spalancata, quando l'ho aperta ha sbattuto e ha fatto un rumore assordante.

Sono lì.
Loro due.
Sono così felici insieme.

D'un tratto mi accorgo che sto dando spazio alla tristezza più di quanto avessi immaginato.

Da una parte sapevo cosa mi sarei dovuta aspettare, ma dall'altra avevo ancora una piccolissima speranza che fosse tutto un equivoco.

Non sarei dovuta entrare lì dentro.

Appena la porta sbatte, entrambi si girano di scatto verso di me. La ragazza non capisce cosa sta succedendo, invece Thom si.

I suoi occhi sono impassibili.

"Scusate ho solo... Ho solo sbagliato porta."

Detto così richiudo e me ne vado.
Inizio a correre per andare il più lontano possibile, ne ho avuto abbastanza per stasera. Ma appena metto piede fuori dal locale sento la sua voce.

"Lily aspetta!"

Mi fermo, mi giro e lo vedo.
I suoi occhi sembrano preoccupati, ma so che è solo finzione.

"No Thom, sono stanca. Dico sul serio, lasciami stare."

Faccio per andarmene ma lui mi raggiunge e mi blocca il polso.

"Io non voglio perderti."

"Troppo tardi.
L'hai già fatto."

Mi libero dalla sua presa e vado via camminando velocemente. Raggiungo la fermata dell'auto e torno a casa.

Appena entro dentro sento una sensazione di fantastico sollievo.
C'è silenzio e io adoro il silenzio.

Vado in cucina per bere un bicchiere d'acqua.
Sul bancone è appoggiato un biglietto:

Io e papà stiamo fuori qualche giorno per il lavoro. Qualsiasi problema chiamaci.
Mamma<3

Perfetto.
Un problema in meno che avrebbe potuto intralciare i miei piani.
Speravo che questa festa avrebbe risolto qualcosa, ma niente. Ha solo confermato che sto facendo la cosa giusta.

Così salgo in camera, prendo lo zaino più grande che ho e ci infilo dentro un cambio di vestiti e una coperta, poi prendo il necessario del bagno e infine vado in cucina e prendo qualcosa di sostanzioso.

Lo zaino è pronto, adesso devo solo lasciare qualcosa per fare capire che è una cosa programmata e non far preoccupare nessuno.

Quindi, metto una "x" sulla cartina nel luogo in cui sto per andare. Poi la stacco dal muro, la piego e la metto nel cassetto.

Se a Dalilah importa qualcosa riuscirà a capire.
È stata proprio quella cartina ieri a farla incuriosire.

Mi dispiace non poterla portare con me, ma non volevo condizionarla, lei stava bene qui.

Ora che è tutto pronto posso andare.
Scendo le scale e saluto la casa, non so quando la rivedrò ancora.
Poi prendo l'auto e arrivo fino alla stazione.
Il treno si ferma e salgo su.

Sta per cominciare una nuova avventura.

Sta per cominciare una nuova vita.

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