Capitolo 21

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San Francisco

È passato un giorno da quando sono qui ed praticamente volato.

Questa notte l'ho passata vagando per le strade, non volevo dormire in qualche posto scomodo come una panchina e non volevo neanche spendere i soldi per una notte in albergo, ma dopo tutto San Francisco di notte è un paesaggio veramente spettacolare.

Le luci dei lampioni accese, e le insegne dei negozi che brillano, le strade e i vicoli quasi deserti, con un leggero e silenzioso soffio di vento sul viso, pronto a scuoterti i capelli.

Vorrei restare qui per sempre.

Le prime luci dell'alba iniziano a farsi vedere, il sole sorge e i lampioni si spengono. Lentamente le strade si popolano sempre di più e il  silenzio si trasforma in un vociare leggero.

Il mio stomaco inizia a brontolare, quindi inizio a camminare per cercare un bar.
Pochi minuti dopo trovo un piccolo bistrot all'angolo della strada, sembra molto accogliente quindi lo provo.

Entro dentro, è un posto molto carino e accogliente. Non ci sono molte persone e quelle ci sono, sono per lo più anziani.
Ci sono tantissime finestre che fanno si che la luce del sole entri all'interno e risplenda sulle pareti giallastre.

Mi avvicino al bancone e scelgo il cornetto, ce ne sono moltissimi di ogni tipo, la scelta è stata molto dura, poi prendo un cappuccino e vado a sedermi su uno dei tre tavoli posti all'esterno.
È tutto buonissimo, appena finito rientro dentro, pago e gentilmente saluto e vado via.

Per oggi ho in programma di trovare una stanza da prendere in affitto, non ho bisogno di una casa intera per ora e non avrei neanche i soldi per mantenerla, poi una volta trovata dovrò anche cercare un piccolo lavoro.

Giro e rigiro tutta la mattinata e buona parte del pomeriggio fino a che non trovo un cartello che coglie la mia attenzione.

Offrono una stanza e sia il prezzo che le dimensioni sono abbastanza accessibili. Quindi prendo il numero e proprio mentre sto per chiamare un ragazzo mi viene addosso.

"Ehi!" Urlo.

"Oddio, mi dispiace scusami, andavo di fretta e non ti ho proprio vista, scusami ancora."

"Tutto apposto, tranquillo, non è successo niente. Mi sono solo spaventata un po'."

"Scusami -fa una leggere risata un po' imbarazzata - comunque piacere Nick"

"Io sono Lily"

"È stato un piacere, allora... Ci vediamo in giro."
Dice così e se ne va di corsa.

"Si, un piacere." Dico sottovoce.

Wow. Non me l'aspettavo tutto questo.
Quel ragazzo è stato gentilissimo. E in più è anche davvero carino.

I suoi occhi color ghiaccio sono stupendi, il sorriso poi... Con quelle fossette leggere che fanno perdere il fiato.

Mi scuoto dai miei pensieri e torno alla realtà. Riprendo il numero e chiamo per la stanza.

Mi chiedono qualche informazione e poi mi dicono che sarei potuta passare a vederla la mattina seguente.

È tutto perfetto, però ho davvero sonno quindi trovo uno dei posti che costano meno e pago per una notte.

Entro nella stanza dell'hotel è molto rustica e non è bellissima né sembra comoda, ma per una notte andrà più che bene.

Mi metto sul letto e mi addormento pensando all'incontro con il ragazzo dagli occhi di ghiaccio.

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