Capitolo 8

1.9K 119 17
                                    

Mi sveglio, mi guardo attorno e ricordo di essermi addormentata con Thomas.

Guardo l'ora, le 5:58.

Oddio no!

Non posso aver dormito così tanto, devo stare a casa alle sei e ora come faccio?

Senza svegliare Thomas scendo dal letto e vado via correndo.

Scelgo di prendere un taxi, magari non faccio così tardi e per qualche magia del destino riesco ad arrivare in tempo.

Sono davanti casa, così scendo dal taxi e vado verso il cancelletto.

Sono le 6.08 potrei avercela fatta.

Ma proprio mentre penso di averla scampata vedo mia madre dall'altra parte del cancello e lei vede me.

Lo apro, entro in casa, e rimango immobile.

Mio padre e Nash sono seduti al tavolo e mia madre è dietro di me e comincia a parlare.

"Lilith... Cosa cavolo ti è preso? Che ti è passato per la testa? Vai dimmi dov'eri?"

Ingoio un groppo in gola più grande della gola stessa.

"I-Io ero fuori...
Ero a casa di un'amica." Mento.

"La verità Lily"

"Ero con un ragazzo."
Sospiro sconfitta.

" Hai idea, di quello che ci hai fatto passare? Sono stati i trenta minuti più strazianti che abbia vissuto.
Tu non capisci, non capisci quello che hai fatto.
Sei scappata di casa Lily, sei andata a casa di un ragazzo, di notte, e chissà che avete fatto e sinceramente non lo voglio neanche immaginare, anzi sai che ti dico?
Vai, vai sei libera.
Fai quello che vuoi, salta la scuola, di nuovo, perché non credere che non lo sappia quello che hai fatto, scappa con quel ragazzo vai, perché se tu non pensi a me, alla tua famiglia, ai tuoi amici allora io non mi intrometterò più nella tua vita, fai quello che vuoi ma poi non venire da me a piangere."

Detto questo si leva il giubbotto e se ne va in camera.

Nash mi prende la mano.

"Vieni andiamo a scuola."

Stringo le sue dita tra le mie e mi trascina fuori casa.

Camminiamo, camminiamo, ormai a vuoto.

È presto per andare a scuola e troppo tardi per tornare a casa.

Ad un certo punto ci fermiamo, siamo al parco del quartiere, e ci mettiamo seduti sulla panchina in legno.

Era proprio lì, su quella panchina, che ci siamo conosciuti e forse è proprio qui, su questa panchina, che si sistemerà tutto tra di noi.

"Lily devo parlarti, ti prego non mi cacciare via, non andartene solo... Ascoltami"

"Va bene Nash ti ascolto, cosa c'è?"

"Si tratta di Sangster.
Sai, ecco, penso che ti abbia presa in giro tutto questo tempo."

Sto per parlare ma lui mi blocca e continua.

"L'altro giorno l'ho sentito che parlava con i suoi amici e parlavano di una scommessa e, insomma la scommessa riguardava quante ragazze sono riusciti a conquistare e baciare nel meno tempo possibile.
Lily lui ha parlato di te.
Ti ha usata per una stupida scommessa e... mi dispiace, volevo dirtelo prima ma te non volevi parlarmi e era tutto così complicato. Scusa Lily."

D'un tratto tutto intorno a me si fa opaco, sfocato e inizia a girarmi intorno, sembra come se qualcosa volesse risucchiarmi dentro di sé mi tira da un lato dall'altro mi entra dentro fino al limite e non lo sopporto.

E scoppio.

Un Biglietto Per L' AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora