Capitolo 28

85 5 0
                                    

Brooklyn's pov
Mentre sono diretta verso casa di Ben non faccio altro che pensare a come sarebbe diventare madre, avere un figlio tutto da coccolare... ma la cosa che temo di più è la reazione di Ben, insomma, ho paura di come potrebbe reagire e cosa più importante, come penso di dirglielo? così tra mille pensieri, mi ritrovo finalmente (si fa per dire ovviamente) di fronte a casa di Ben. Ci metto un po' di tempo prima di bussare, ma prendo un respiro profondo e quando finalmente mi decido a bussare e sto per poggiare la mia mano chiusa a pugno sulla porta, mi ritrovo davanti Ben che mi ha preceduto. Lui mi guarda chiedendomi con lo sguardo l perché sono lì, ma io invece di rispondere rimango ferma nel mio posto, come se fossi paralizzata "Allora... hai intenzione di dirmi il perché sei qui?" incomincia a parlare lui per primo "Ehmmm... dovrei dirti una cosa importante, se mi fai entrare in casa magari ti siedi e mi ascolti"

"Scusa, ma vado di fretta se vuoi dirmela questa cosa ok, ma fai in fretta perché vado veramente di fretta" è ovvio che non ha intenzione di farmi entrare in casa

"Veramente è una cosa importante e preferirei dirtela con calma. Ma se vai di fretta..." lo ammetto, forse sto cercando una scusa per non dirgli niente "ma... perché così tanta fretta?"

"Non sento Ivan da giorni, il che è strano visto che lui mi contatta tutti i giorni, specialmente ora che ha litigato con Allison" dice con voce alquanto preoccupata

"Si certo, pensa al tuo migliore amico, io posso aspettare" forse non si nota, ma sono così felice di non dover occuparmi in questo preciso istante di comunicargli che sta per diventare papà

"Comunque anche la tua faccenda sembra abbastanza importante. Sai una cosa? Ivan può aspettare, accomodati" dice facendomi spazio per entrare. La mia felicità è durata per poco...

"Allora, che devi dirmi di così importante?" mi chiede accomodandosi sul divano

Faccio lo stesso anche io e incomincio a parlare "Hai presente quando tu e Ivan siete venuti a casa di Allison e c'ero anche io?" lui annuisce molto più interessato di prima "beh, tu mi hai accusata di nascondere qualcosa dietro la schiena. Oggi sono venuta a darti la conferma. Si, nascondevo qualcosa dietro la schiena"

"Brook, fin qui ci ero arrivato anche io. Se sei venuta solo per confermarmi questo, allora vattene perché mi stai facendo perdere tempo e ho cose molto più importanti da fare al momento" senza preavviso si alza di scatto dal divano e mi indica con il braccio la porta alle sue spalle

"Ma no Ben! Senti, se ti siedi ti prometto che arrivo al punto" mi guarda per un istante ma poi decide di fare come ho detto e si risiede "volevo dirti che quello che nascondevo dietro la schiena era un test di gravidanza" come pensavo, strabuzza gli occhi e scuote la testa come se non ci volesse credere "immagino tu abbia capito cosa voglio dirti"

Non parla, non dice una parola e questo silenzio mi sta uccidendo. Chissà a cosa starà pensando in questo momento, forse farò la stessa fine di Allison, abbandonata e sola con un bambino da crescere!

"Wow, io davvero non so che cosa dire..." perlomeno ha detto qualcosa

"Magari potresti dirmi se sei d'accordo a crescere questo bambino insieme" dico con la voce che tremolante

"E me lo chiedi anche? Certo che voglio crescere questo bambino con te, perché ti amo e ci siamo dentro insieme" senza accorgermene inizio a piangere, non so se sono lacrime di liberazione o felicità, so solo che adesso non mi sento più quel peso che mi opprimeva il petto facendomi respirare a fatica. Si avvicina al mio viso e poggia i palmi delle mani sulle mie guance asciugandomi le lacrime con i pollici e poi mi bacia. Non so descrivere la mia felicità al momento, voglio solo avere questo bambino e scoprire che cosa ci riserva il futuro


Ivan's pov
Apro gli occhi e vedo il buio che mi circonda. Sento un dolore lancinante alle tempie, cerco di muovere le braccia ma mi accorgo che ho i polsi legati dietro la schiena, così come le caviglie. Non so dove mi trovo, vorrei gridare aiuto ma è come se non avessi voce. Mi sento così confuso, ricordo di essere per strada diretto a casa di Allison per chiarire una volta per tutte con lei, ma è come se avessi un blackout, l'ultima cosa che ricordo è di aver sentito un forte dolore alla testa. Poi mi accorgo di non essere solo, la stanza è solamente illuminata da una luce fioca che mi permette di vedere il volto di un ragazzo: occhi chiari, come se fossero ghiaccio, capelli neri... e devo dire che se fossi una ragazza direi che è veramente un bel ragazzo se non fosse quel suo ghigno sul volto che mi inquieta e non poco.

"Finalmente ti sei svegliato, incominciavo a preoccuparmi di averti ucciso con quella botta" finalmente si decide a parlare e la sua voce è così profonda che mi spaventa ancora di più di quanto io lo sia già

"E tu chi sei?" mi decido a parlare, voglio sapere chi è questo tizio e soprattutto che cosa vuole da me visto che io non lo conosco

"Mi chiamo John, ci siamo già visti una volta mentre eri in quel bar con la tua bellissima ragazza. A proposito, è una mia vecchia amica" è così inquietante mentre parla, ha la voce di un serial killer (a meno che non lo sia veramente)

"Tu conosci Allison? Aspetta... ma tu sei quel tizio che ci fissava! Allison sembrava terrorizzata da te" adesso si che mi ricordo di questo tizio

"Ah si? Ecco perché ve ne siete scappati? Sai che cosa facciamo adesso? Adesso facciamo un bellissimo gioco"

Non abbandonarmi mai || Shawn Mendes Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora