Capitolo 9

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Brooklyn's pov
Erano le 8 in punto e Ben non tarda ad arrivare. Appena il campanello suona, l'ansia inizia a impossessarsi sul mio corpo. Vado ad aprire su questi "trampoli" facendo attenzione a non cadere o a prendere una storta. Appena apro la porta, mi vedo un Ben molto casual, con una maglietta nera con una camicia a quadri neri e rossi e da sotto un jeans. È semplicemente bellissimo! Mi squadra da capo a piedi e siccome nessuno dei due è in grado di fare il primo passo, decido di sacrificarmi io per lui "Ciao..."
"Ciao... S-sei bellissima..." risponde lui balbettando. Non posso fare a meno di arrossire e abbassare la testa guardando le mie bellissime scarpe.
"Vuoi aggrapparti?" mi chiede porgendomi il braccio, forse vedendomi in difficoltà sui tacchi (anche se non sto camminando si vede lontano un miglio che non li so portare).
Senza dire una parola, mi aggrappo al suo braccio, sorpassando la porta d'entrata e chiudendola.
"Allora, dove mi porti?" gli chiedo curiosa
"È una sorpresa" risponde facendo aumentare ancora di più la mia voglia di scoprirlo.
Ci dirigiamo verso la macchina e lui mi apre la portiera proprio come un gentiluomo. Appena entra anche lui, mi porge una benda nera e mi dice di metterla sugli occhi così da non scoprire dove andiamo. All'inizio faccio un po' di storie e mi oppongo, ma di lui mi fido ciecamente e decido di accontentarlo. Per tutto il tragitto non facevo altro che chiedergli almeno qualche indizio, inoltre era bruttissimo non vedere niente, sembrava che ti avevano rapita, con la differenza che però non ero legata. Dopo aver insistito tanto a darmi un indizio, alla fine cedette "Ok, ti posso solo dire che andiamo in spiaggia"
Aspettate, in spiaggia aveva detto? In spiaggia di sera? Va bene, avevo detto che mi fidavo di lui e sarà così. 
Quando arriviamo mi fa scendere dalla macchina e con la mia mano nella sua lo seguo togliendomi le scarpe così da sentire la morbidezza della sabbia sotto i piedi. In quel momento lo ringraziai mentalmente di avermi portata in spiaggia, così non dovrò portare i tacchi per tutta la sera!
"Pronta?" mi chiese con le mani posate sul nodo della benda dietro la mia nuca. Quando gli risposi di si, con delicatezza me la tolse e non potevo assolutamente credere a quello che stavo vedendo: un tavolo era apparecchiato davanti ai miei occhi con un mazzo di rose rosse al centro e due sedie ai lati del tavolo, accompagnato il tutto con delle candele. Non ci potevo credere, era stato così romantico e dolce!
Mi fece accomodare sulla mia sedia e dopo di andò a sedere anche lui. Iniziammo a mangiare parlando del più e del meno, finché non fu l'ora del dolce, in assoluto la mia preferita. Quando un cameriere sollevò il coperchio del piatto su cui era posizionato il dolce, per un momento il mio cuore cessò di battere, ma non perché davanti a me c'era il mio dolce preferito (che in realtà non sapevo come facesse a saperlo) ma ben sì ciò che c'era scritto su di esso "VUOI ESSERE LA MIA RAGAZZA?"
Alcune lacrime di felicità iniziarono a rigare il mio viso e non riuscivo a farle smettere di scendere. Ridevo perché aveva avuto questa idea folle e perché anche io lo amavo da impazzire. Le mie risate venivano soffocate da singhiozzi e non capivo nemmeno se stavo piangendo o ridendo, forse tutte e due le cose. Ben si alzò e mi fece alzare anche a me facendomi mettere esattamente davanti a lui e mi asciugò le lacrime che non volevano proprio smettere di uscire e sbavarmi il trucco, sicuramente Alli mi avrebbe ucciso per aver rovinato il capolavoro che aveva fatto su di me, ma io non ci potevo fare niente, perché era più forte di me.
"Non sei obbligata a dire di si" mi disse vedendomi piangere, ma lui non sa che ho una voglia matta di gridare al mondo il suo si e il fatto che lo amo, ma purtroppo le parole non mi escono. Vedendo che non rispondevo continuò "è così, potrebbe sembrare strano, ma ti amo e l'ho fatto dal primo giorno che ci siamo conosciuti. Mi hai fatto innamorare di te a prima vista semplicemente essendo te stessa. Tutti mi dicono che nessuno è perfetto in questo mondo, ma appena lo fanno vorrei urlargli in faccia che la perfezione esiste, è quella sei tu. Io non riesco a trovare alcun difetto in te, vedo solo pregi, ma se davvero c'è li hai, io li vedo più come una cosa cosa positiva che negativa e ogni volta che dici di essere brutta o di stare male vorrei darti un pugno perché non capisci che per me sarai sempre bellissima, anche con un mucchio di spazzatura addosso"
a quelle parole mi ero completamente sciolta, nessuno mi aveva mai fatto così tanti complimenti in una serata e lui dicendo tutte quelle cose mi faceva sentire una principessa. Non sapevo proprio dove mettere la faccia, così l'unico cosa che mi venne in mente di quella di abbassarla. Intanto mi ero anche calmata un po' e non singhiozzavo come prima, ma sicuramente ero un mostro perché dovevo avere tutto il trucco sbavato e gli occhi rossi insieme al naso.
Mi mette due dita sotto il mento e mi costringe a guardarlo negli occhi "Non devi essere così negativa con te stessa, e soprattutto non ti devi imbarazzare con me"
Mette le sue mani sui miei fianchi e inizia ad avvicinare le sue labbra con le mie, appena si sfiorano mille brividi percorrono il mio corpo, le nostre lingue iniziano a rincorrersi e io sposto le breccia dietro il suo collo. Anche le farfalle iniziato a svolazzare nel mio stomaco. Tra un bacio e l'altro riesco a dire "Si, voglio essere la tua ragazza, sarei la donna più felice del mondo" sulle sue labbra spunta un sorriso a 32 denti e riprendiamo a baciarci.

Spazio autrice
Salve a tutti! Innanzitutto ci tengo a dire che questo è uno dei miei capitoli preferiti ed è anche speciale perché è dal punto di vista di Brooklyn, cioè Ariana Grande. Beh, che altro dire, spero che il capitolo vi piaccia come piace a me e al prossimo! Se vi piace votate e commentate dandomi un vostro giudizio.
MikyInn03

Non abbandonarmi mai || Shawn Mendes Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora