Capitolo scritto in collaborazione con mydilemmaisbernabei.
"Dai forzaaa siamo al 31 dicembree." Non feci in tempo a dire "pronto" che la voce (fin troppo) squillante di Tole mi svegliò del tutto.
"Ma sarai scemo..." Biascicai maledicendo anche la sua positività. "Per me è un giorno di merda come gli altri 364. Non ho più nessuno. Ciao."
Riattaccai senza ascoltare la risposta. Ero incazzata con tutti. Senza un motivo ben chiaro.
Lorenzo mi aveva trasmesso il suo pessimismo cosmico.
Cazzo, Lorenzo.
Quando era andato via pieno di sensi di colpa vendomi lividi sulla mascella lo ero andata a cercare, ma non lo avevo trovato.
Non si era fatto vivo con alcuno, per tutto il giorno.
Ero crollata in camera di Alessandro, avevo bisogno di stare con una persona silenziosa.
Anche se lui lo odiavo per avermi tenuto nascosto il tradimento di Lorenzo.
Non volevo vedere nessuno.
Affondai il viso nel cuscino, pregando che un qualcosa cascasse sul mondo il prima possibile.
"È tardi, svegliaa." Contai fino a dieci molto velocemente prima di voltarmi e insultare Francesco che era appena rientrato e si era gettato sul letto.
Imprecai.
Mi alzai e andai in bagno.
Indossavo una sola maglietta bianca non molto lunga.Avevo rinunciato anche alla mia dignità.
"Che cazzo di culo." Fischiò Francesco.
Mi voltai.
"Ch'hai detto?" Urlai finta sconvolta.
Il suo sorriso perverso fu una risposta più che esauriente.
Mi gettai nella doccia e ci rimasi per parecchio tempo.
Mi avvolsi in un telo in spugna e tornai in camera.
"Devo aiutarti a vestire?" Chiese seduto sulla pediera del letto.
"No, sono ancora capace da sola." Tirai un sorriso strafottente, poi afferrai dalla sedia i jeans neri e la felpa rossa.
Soddisfatta tornai in bagno e iniziai a vestirmi.
"Merda" strinsi i pugni. Il reggiseno. Lo avevo poggiato assieme all'asciugamano.
"A stronzè" chiamai. "Ooh" mi avvicinai alla porta. "Francesco!" Urlai.
"Hai dimenticato questo per caso?" Mi coprii in un nanosecondo con la prima cosa che trovai sotto mano.
Francesco si era mimetizzato in bagno.
"Sì stronzo. Evapora ora." Gli afferrai una spalla con una mano.
Era irremovibile. "Oh eddai. Sparisci.""No. Fin quando non sarai vestita." Ribattè fiero.
"Seh. Sognatelo. Non mi vesto davanti a te." Dissi con tono sprezzante.
"Tu non capisci che facendo così aumenti solo la voglia di sbatterti al muro."
Feci per rispondere.
"Girati. Bastardo." Mi infilai e agganciai il reggiseno di fretta, poi misi la felpa.
"Fatto." Lui uscì dal bagno, dopo avermi guardato e approvato.
Passai al trucco e ai capelli, poi tornai ad infilare le scarpe.
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Serva Me, Servabo Te
Fanfic2 luglio, Pescara. Marta Ruiu è la cugina del batterista dei Dear Jack. Una serata che stravolgerà la sua vita e quella del chitarrista, Lorenzo Cantarini. Dai capitoli: //Alcune volte soffrire vuol dire rinascere per scelta. Altre vuol di...