Epilogo

57 4 1
                                    

[A te, che oltre tutto, hai creato con me. chiarafeltra02.]

Lorenzo urlava, ricordo solo questo.

Mi voleva indietro.

Mi svegliai dopo non so quanto tempo; la testa mi faceva male, alzai gli occhi e riconobbi la figura di Francesco, ero ancora stretta a lui.

Quanto tempo era passato?

"Ehy piccola.."
Disse a bassa voce Francesco.

"Dove siamo?"
Iniziai a piangere.

Francesco mi lasciò un bacio tra i capelli,
strofinandoci il naso per inspirarne l'odore.

E Lorenzo?

"Dimmi dove cazzo è Lorenzo, ti prego."

"Non lo so, dopo ieri sera è scomparso."
Mormorò Francesco con un velo di preoccupazione stringendosi nelle spalle; non era da lui, quindi la situazione era davvero grave.

Non risposi.

Con la coda dell' occhio vidi passare una persona in camice bianco, solo in quel momento mi resi conto di essere in una sala d'attesa di un ospedale.

Poi ricordai tutto.

Riccardo.

Mi alzai di scatto ed entrai velocemente nella camera.

Mi bloccai.
Caddi a terra, le ginocchia fecero rumore.

Mi voltai verso Francesco.

"Non può essere vero."
Urlai in preda alle lacrime.

Una stanza completamente bianca.

Quel colore mi aveva sempre fatto paura, era come il vuoto.

Mio cugino era sul letto a sinistra, vicino alla finesra.

Urlai.

Francesco mi prese dalle spalle,mi sollevò e chiuse la porta, come se niente fosse.

"Cosa hai fatto, Lorenzo."
Urlai mentre piangevo sulla spalla di Francesco.

Mi voltai verso Riccardo.

Pieno di fili, monitorato.
I colori dei lividi erano sparsi per tutto il corpo.
Il labbro rotto.

Non volevo crederci.

"Marta, ascoltami."
Disse Francesco, come se stesse per piangere.

"Riccardo.."
Continuò.

"Cosa? Dimmelo."
Non avevo le forze, balbettai quelle due parole.

"Lui è in coma."
Non aggiunse più nulla.

Arrivai al suo letto.
Gli strinsi la mano.
Misi la testa sul suo petto, volevo sentire il suo cuore battere.

"Ti risveglierai, te lo prometto."
Sussurrai debolmente vicino al suo orecchio.

Non avevo più nessuno, in ogni senso.
Con Lorenzo niente sarebbe stato più lo stesso.

Le lacrime iniziarono ad irrompere possenti sulla mia faccia.

Questa volta non riuscivo ad urlare, a sussultare.

Erano solo lacrime seguite da singhiozzi.

Dopo poco alzai la testa per guardare Riccardo.

Il nostro era un rapporto speciale, non da semplici cugini.

Sin da piccoli eravamo in sintonia, una cosa unica.

Serva Me, Servabo TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora